Ancora! Ebook tributo a The Bends

Porca miseria! E' successo ancora! Ci sono ricascato. Dopo "Una punta di malinconia e tristezza -mai- infinita", l'ebook tributo per i 20 anni del doppio album Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins, ecco un altro ebook tributo.
"We don't have any real friend" è un ringraziamento a Colin Greenwood, Jonny Greenwood, Ed O'Brien, Phil Selway, Thom Yorke che messi tutti insieme fanno i Radiohead, per l'album The Bends, uscito esattamente oggi, 13 marzo, 25 anni fa. Lo potete scaricare gratuitamente a questo link.

Gesù Cristo. 25 anni fa era il 1995. Il pallone di Roberto Baggio sparato sopra la traversa di Pasadena mi sta(va) ancora trapassando il cuore.
A scuola ripetevo la 2a ragioneria ma stavo crescendo. Parlavo tedesco con una discreta disinvoltura. Ero innamorato fisso di almeno due compagne di scuola. Imbrattavo la mia prima Smemo di parole e segni scemi, di foto di Nicole Kidman e di pubblicità di modelle bionde con gli occhi verdi e di Liv Tyler, dei cori da stadio del Vicenza Calcio e dei risultati del mio campionato, il mio primo da juniores. Ero uno dei più giovani tra giocatori più grandi e bravi di me. Per la prima volta giocavo partite da 90' e l'allenatore del tempo famoso per essere un ammazza ragazzi (fisicamente e psicologicamente) mi aveva rinforzato (fisicamente e psicologicamente) e avevo concluso la stagione con un assist di destro al volo per un compagno che ha segnato al volo di sinistro, io mancino e lui (ottimo) destro. Jack Frusciante era uscito dal gruppo in libreria da un anno, l'anno dopo sarebbe uscito anche al cinema. Siccome a scuola erano cose già fatte spesso andavo in sala giochi sotto lo stadio e mi trovavo con i giocatori del Vicenza. Che giocava benissimo in Serie B e sarebbe stato promosso in A dopo un campionato splendido. Nel 1995 ho vissuto la mia prima esperienza all'estero, dove ho conosciuto tantissime persone, alcune delle quali mi spiace non sentire più, una delle quali sono felice sia una mia splendida amica. Durante quella esperienza ho anche capito perché il calcio inglese (ancora questo calcio!) è definito tale e perché quindi mi piace così tanto! Coraggiosamente, andavo al mare da solo con tre mie amiche perché mi piaceva da matti una di loro, mora con gli occhi azzurri anche se ero felice di tornare in stanza all'alba per le vie di Jesolo che profumavano di pane appena fatto con un'altra delle tre ma non avevo il coraggio di essere più di un suo amico* e intanto conoscevo le prime paranoie. Giravo in scooter in mezzo la strada  passando nello spazio lasciato tra due corriere senza casco con il walkman a palla ascoltando Micheal Jackson, i R.E.M., Jovanotti, gli Aerosmith, i Nirvana e varie cassette di rock anni 70 e un gruppo pazzesco che si chiamava Smashing Pumpkins che mi faceva sentire sulle montagne russe. Mi atteggiavo a quello che voleva essere lasciato in pace e per i cazzi suoi. Riprendevo con la videocamera i compagni di classe nei loro concerti. Non uscivo ancora la sera e la mia vita era casa-scuola-calcio e la musica, che ascoltavo anche a casa di un compagno di classe, fornitore di cd masterizzati. In un sola parola, ero uno sfigato.

Ed è stato in uno pomeriggio di inizio primavera che il fornitore, Ale come me, mi ha messo qualcosa di nuovo. Se la musica mi ha preso all'istante la voce all'inizio mi lasciava perplesso, sembrava un lamento costante. Ma esprimeva bene i testi delle canzoni. Mi sono portato a casa il cd e l'ho fatto andare ininterrottamente con mio papà che mi chiedeva chi avesse registrato il gatto che piangeva. Ho letto e tradotto con il vocabolario tutti i testi e più ascoltavo il cd più quella voce mi piaceva e travolgeva, introversa come me ma irruenta quando alza i toni, come quando cerc(av)o di essere meno introverso. 

Era 25 anni fa. Anche 25 anni fa ascoltavo canzoni di 25 anni prima: Let it be, dei Beatles, è uscito nel 1970 e al tempo, senza avere riferimenti di quell'anno, mi sembrava una enormità. Pensavo fosse una canzone vecchia. Adesso di anni sono diventati 50. Una vita fa. E mi trovo ad ascoltare, ancora, musica di 25 anni fa. A celebrarla con un (altro) ebook. E mi sembra ieri. Non è una musica così vecchia come quella del 1970 sembrava nel 1995. Dovrei chiedere un parere a mio nipote che ha appena fatto 18 anni cosa pensa di The Bends.

Quando Roberto mi ha chiesto di partecipare anche a questo ebook mi ha sorpreso, significava che è stato contento di quello che avevo scritto per "Una punta di malinconia e tristezza -mai- infinita", perché anche quest'altro è una sua iniziativa. La sua considerazione mi ha fatto un enorme piacere. Così anche se non sono esperto di Radiohead come per gli Smashing, ho subito accettato. Non mi è capitata una canzone semplice da tradurre in racconto, ma Bulletproof... I wish I was è comunque bellissima, perfetta per Tom Yorke. Il testo è deprimente ma c'è dell'aria tra le note e mi da una certa fiducia. Così ho iniziato a scrivere qualcosa, idee sparpagliate, parallelismi tra i diversi me e la canzone. Il testo che ho mandato a Roberto l'ho chiamato lato B2 per intenderci! Anche se ce ne sono altri che ho cancellato o perso perché quando scrivo ho il vizio di non salvare o mi sono venuti in mente in momenti nei quali non potevo trattenere l'ispirazione, come quando corro per esempio. 
Non parlo del mio racconto, quelli degli altri autori sono bellissimi, coinvolgono e raccontano in modo autentico. Dimostrano come la musica riesca a entrare nelle nostre vite e ad accompagnarle. Magari all'inizio in modo più forte ma poi quando più avanti ti fermi un attimo e torni indietro, senti ancora quelle sensazioni. Buon ascolto, e buona lettura.

* Poi alla fine il coraggio l'ho trovato e adesso siamo sposati.

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