Passeggiata sotto la neve

Lunedì mattina verso le 11:30 ha iniziato a venire giù qualcosa. Quel niente di trascendentale iniziale si è poi trasformato nel pomeriggio in fiocchi decisi a attaccarsi al suolo.
Così la sera, vuoi che niente Anna e niente country per il blocco totale, vuoi che in tv non ho visto se c’era qualcosa di interessante, vuoi che il mio cognome scende dalle montagne del Cadore e fuori pareva di stare a Pieve, allora verso le 21 ho preso le pedule, infilato i pantaloni in velluto e nylon messo nei posti giusti che resistono da quando li ho comprati durante lo stage alla grande multinazionale ‘mericana 9 anni fa (molte delle cose che ho comprato la sono durate tantissimo o mi stanno durando attualmente!) e sono uscito per una passeggiata solitaria sotto i fiocchi di neve attirato come sempre succede dall’atmosfera ovattata.
Mi sono sentito dentro uno di quelle pallette di plexiglas o vetro che se le capovolgi nevica (avranno un nome tecnico?).
Pensavo di prendermi il lettore mp3 e farmi tenere compagnia dalla musica poi ho deciso di ascoltare solo quello che avevo attorno e che scendeva dal cielo.
E come scendeva! Fitta decisa e impalpabile mi copriva il viso in pochi secondi. Meno male non avevo gli occhiali altrimenti mi sarebbero serviti dei tergicristallo!
Subito mi è spiaciuto tantissimo essere da solo senza Anna a fare ‘crock’ sulla neve e a tirarci le palle bastarde (questa è lei).
Chissà perché sento molto più forte l’emozione dei momenti belli quando li vivo da solo. Penso sia dovuto proprio al fatto dell’esclusività di sentirli tutti miei in pieno senza condividerli ne’ cedere una parte di emozione a qualcun’altro che non c’è insieme a me.
Questa riflessione mi ha sbattuto addosso per un po’ in un’alternanza confusa coi miei passi insieme ai fiocchi che a un certo punto si sono allargati e infittiti sembrando brandelli di carta.
Da una strada laterale sono usciti due trattori a fare da spazzaneve. Non so se siano due contadini del borgo o mezzi del Comune che uscivano da li ma avrei voluto chiedere un passaggio per andare in giro con loro ma ho desistito perché chissà se poi tornavano li e quanto ancora sarebbero stati in giro a spazzare.
Le pedule con la famosa membrana impermeabile che ho comprato questa estate per le escursioni estive in quota funzionano alla perfezione anche d’inverno in pianura. Il piede è caldo e asciutto. Anche se quando faccio attività fisica all’aperto d’inverno mani e piedi sono sempre caldi. Forse ho anche esagerato con l’abbigliamento: al posto del piumino potevo anche mettermi una qualsiasi giacca invernale in nylon con un minimo di imbottitura tipo quella della mia squadra o la super giacca in windstopper.
Il manto candido ha molteplici caratteristiche: riflette la luce artificiale dei lampioni, ovatta i rumori anche il giungere delle macchine con le catene che ‘clangano’ nella strada bianca si sente soffuso e il paesaggio assume un aspetto totalmente diverso.
Infatti i campi lungo la pista ciclabili sono diventati una serie di dune bianche intonse stupende da vedere e che richiamano facili tentazioni.
Ho fatto alcune foto accorgendomi che se riesci a usare bene il telefonino rischi di scattare delle foto inaspettatamente interessanti. Click. Sono curioso di vedere cosa mi è venuto fuori. Click.

Le macchine procedevano con molta cautela qualcuna aveva le catene mentre una svedese a quattro ruote motrici ha solcato la neve disinvolta e sicura dell’integralità della sua trazione.
Ho incontrato diversi cani. Uno, una femmina nera che vedo spesso insieme ai suoi padroni senza guinzaglio (il cane, non i padroni). Quando mi ha visto si è bloccata, ho fatto un passo verso di lei ma era spaventata così ho lasciato stare.
Il pastore tedesco della casa in angolo all’inizio della stradella di Anna. Questo cagnone grande grosso e peloso era tutto felice di zampettare sulla neve, mi è venuto incontro mi ha annusato al volo il dito ma accorgendosi che non avevo niente di interessante (o di buono?) per lui ha tirato dritto! Peccato, lo vedo sempre sull’attenti e qualche volta lungo la ringhiera muto e non so mai se allungare una mano per accarezzarlo. Quella volta che ce l’ho a portata di carezza mi snobba!
Poco dopo labrador insieme a due persone è uscito da una casa lungo la pista ciclabile. Anche lui tutto emozionato. Mi accorgo che le due persone hanno gli sci da fondo (se ne incontrano di singolari in giro!), una delle due è n mezzo la strada l’altra rimane nella pista ciclabile. Il cane appena mi ha visto mi è venuto in corso allegro saltando sulle zampe posteriori e ricambio con piacere (senza mettermi sulle zampe posteriori però, anche se lo sarei già…), solo che il guinzaglio era legato alla vita del suo padrone ormai in bilico spinto in avanti dal tiro del suo animale! Così mi sono dovuto accontentare di una fugace carezza sul muso altrimenti mi sarei trovato con un fondista di pianura a pelle d’orso sulla neve!
Dopo qualche foto e disegno sui cartelloni stradali dei lavori in corso incrocio un altro labrador, felicissimo di gelarsi i maroni in mezzo la neve. Si avvicina e mi annusa con attenzione ma i padroni lo tirano da parte, gelosi possessivi! Di quattro cani incrociati non ho potuto neanche fare una carezza come si deve! Vabbhè che col cappuccio in testa non mi si vedeva in faccia granché, ma chi cazzo vuoi vada in giro con questa neve che, direbbe Biscardi, fiocca come nespole? Eh, dai!
Però è bello vedere come anche gli animali si meravigliano di questo spettacolare candore che scende qualche volta l’anno. Come noi diventiamo tutti bambini anche loro tornano cuccioli!
Tiro dritto e sento il campanile della mia parrocchia suonare le 22. Però, già un’ora che sono ramingo? Non avendo tanta voglia di tornare a casa ho proseguito fino alla chiesa, ho fatto ‘click’ anche li un paio di volte e ‘crock’ anche se era molto farinosa e non ha dato molta soddisfazione.


Come immaginavo ha chiamato mio papà per sapere dov’ero. Volevo rispondergli che ero stato rapito da un gruppo di pupazzi di neve bulli e che stavo tornando a casa. Ma ho tenuto solo quest’ultima parte.
Intanto i solchi lasciati dalle macchine erano già stati ricoperti fiocco dopo fiocco.
Se per caso mi fossi fermato un po’ ci avrei messo poco a trasformarmi in pupazzo di neve coi capelli arancioni e la barbetta! Mi sto solo chiedendo adesso quanti il giorno dopo mossi a pietà riconoscendomi mi avrebbero portato un brulè (da queste parti o quello o un bombardino, roba calda analcolica solo per sturare o sgelare le tubature) per riportarmi alla realtà!
È stata una bella passeggiata da fare di nuovo piuttosto che farsi rapire dal cazzeggio televisivo o multimediale.
Come i cani tornano cuccioli noi dovremmo tornare bambini correre fuori e meravigliarci della situazione che stravolge tutto!

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Spirito del...

Ormai da mesi alla radio impazzano le tradizionali canzoncine melense e mielose, i tg di tutte le parti (vabbhè...) riesumando servizi dalle edizioni passate (è pur sempre un risparmio di tempo e fatica ma anche una truffa) ci vogliono far credere che ci sono un mucchio di persone, in giro per le vie commerciali più prestigiose d'Italia, che corrono come neuroni impazziti ricoperti dagli acquisti di Natale. Tra pranzi cene e doni a figli nipoti morose/i mogli mariti e amanti ce ne sarebbe anche, ma in mano hanno solo una busta di plastica con il pane e il latte e una faccia piuttosto incazzata.
Ho già detto come mi sento per questo prossimo Natale ma sono stato nuovamente ispirato sul tema da un blog amico.
Leggendo di come si è sorpreso rilassato camminando per le vie del centro illuminato ed addobbato popolato da gente alle prese con gli acquisti natalizi, l
a mia attenzione è stata rapita dalle parole "festoni" e "luci". Come fossero questi la veicolazione dello spirito del Natale! Forse dello spirito commerciale punto e basta!
Lo so che un
miscredente come me non ha tantissima voce in capitolo ma che cazzo, o io sono di marmo o ci pigliano per babbei! Perché se neanche una rondine, nemmeno i festoni e le luci!
Non credo che
il corso e i suoi negozi addobbati a dovere dal 3 al 24 dicembre influenzino le persone, accecate da un irrefrenabile impulso alle spese natalizie.
Personalmente, i regali li faccio lo stesso perché si deve per ricambiare quelli che me li faranno (qualsiasi cosa di negativo stiate pensando su di me, vi do ragione!) e soprattutto per osservare le loro facce quando li ricevono e quando scoprono cosa hanno ricevuto dopo averli scartati (mi piace vedere come muta l'espressione delle loro facce e ammetto che mi chiedo se sono sinceri o sono bravi a farmi credere quello che sto vedendo).
La mia città ha passato un Natale al buio causa ristrettezza delle scarsele comunali e i gli acquisti non sono mancati!
Mi ricordo una volta, mi sembra 9 anni fa, il corso era stato trasformato in uno dei peggiori centri commerciali di provincia dove, insieme alle lucette e ai festoni, c'erano anche dei megafoni per trasmettere in modo consono lo spirito del Natale sotto forma di carole!
Sarà che abbino questa canzone a un'immagine consumistica alla velocità compulsiva e impulsiva di chi va al centro commerciale (li detesto e sotto Natale mi sembrano ancora più tristi, va bene?).
Preferisco i piccoli negozi anche se spendo qualche franco in più: l'atmosfera anche l'odore sono migliori!
E' sufficiente sentire l'intro di una di queste con le sue campanelle per aver voglia di estate, bermuda e pelle al vento!
Non penso nemmeno che durante le feste di Natale si sono più occasioni per stare coi propri parenti rispetto al resto dell'anno. Ho contato tutte le volte che ho detto no ai pranzi di mia zia per scoprire che è falso!
E' che sono giorni festivi e si sta a casa da lavoro, ecco svelato l'arcano.
E visto che dalla Vigilia all'Epifania non tutti stanno a casa da lavoro (sennò fa troppo male?) i giorni a disposizione sono tutti concentrati all'inizio. Poi durante l'anno le occasioni se non sono costrette come queste si possono andare a cercare senza problemi! Basterebbe dare la precedenza natalizia alla famiglia anche negli altri 360 giorni.
Allora sarebbe sempre Natale, anche senza addobbi e lucette e carole del cazzo!
Buon Santo Natale!

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C'era una volta...

...in un quartiere popoloso di una piccola cittadina, un pezzo di terra. Un campo, a vederlo dall'alto. Non sapresti indovinarne la coltivazione. Subito si direbbe di patate se non fosse che il campo di patate qualche germoglio verde in superficie ce l'ha mentre questo no. Era del tutto spellato. Glabro!
Sembrava una di quelle tante toppe che si vedono dai finestrini degli aerei: una toppa verde, una gialla, una un po' rossiccia. Ed ecco spuntarne una marroncina chiara talvolta marrone carico dipende se aveva piovuto. Solo che questa toppa era messa in un posto insolito: non tra mille altre toppe ma in mezzo a questo quartiere imbottito di metri cubi di cemento.
Quello non era un campo destinato alla coltivazione di verdure ma alla coltivazione di talenti, perché era un campo da calcio!
Come potesse essere possibile basta chiederlo a quei calciatori, più di duecento tra bambini e adulti che ci giocano sopra, a quelle migliaia che si sono allenati e hanno giocato in quel campo una partita in condizioni estreme: passando da un terreno secco e duro come l'asfalto di Falluja ad uno morbido e fangoso come una palude dopo un po' di pioggia!
Adesso quel campo non esiste più, la toppa marrone è stata tolta e sostituita con un altra bella verde di un verde intenso degno di un campo da calcio.
Ebbene sì, in quel campo glabro è spuntata l'erba! E che erba! Verde fitta morbida e finta! Finta? Sì, finta, falsa, fasulla. Sintetica per la precisione!
Penso che da quando è stato creato, questo campo non abbia mai visto un ciuffo d'erba forse al massimo qualche sporadica apparizione in periodo di scarso utilizzo ma niente di più.
Adesso che la tecnologia avanza, dopo aver messo i capelli in testa alle persone, mette l'erba perenne nei campi da calcio!
Se ne parlava da alcuni anni come l'unica opportunità per questo terreno, visti i diversi vani tentativi di far crescere un filo d'erba. I lavori erano stati annunciati dall'assessore allo sport a metà estate e mi ricordo come l'idea di vedere il verde dove il marrone ha regnato indiscusso mi è passata attraverso la schiena in un brivido di sorpresa ed eccitazione.
Abbiamo iniziato gli allenamenti da due settimane e francamente devo dire che è cambiata la vita! Se prima ci si allenava in condizioni disperate, in mezzo le buche o nel fango fino alle caviglie dove prima di pensare al passaggio da fare dovevi stare attento a dove mettevi il piede e a come stoppare il pallone, ora giochiamo su un tappeto morbido pensando solo a correre perché, se non hai proprio i piedi a mattonella, il pallone viaggia che è una meraviglia. Le mie articolazioni e la schiena sono commosse: ho perfino tolto la fasciatura alla caviglia!
Alcuni dolori che sentivo al ginocchio sono spariti portando con se anche le loro conseguenze sui muscoli delle gambe.
A proposito di questo... il terreno è molto morbido e si fatica di più a correre e dopo un po' la senti sulle gambe. Questo significa che allenandosi si riesce a fare un lavoro aerobico (p.e.: resistenza, corsa... fiato!) ed anaerobico (forza muscolare) allo stesso tempo! Pensa che fortuna eh!?
Credi di giocare in un impianto serio e professionale! Le portine che usiamo per le partitelle in campo ridotto per i 5vs5 sono più belle e sono più stimolanti da infilarci dentro la palla!
Non vorrei esagerare ma mi sembra di essere anche un po' più bravo (non esageriamo...). Ma penso sia uno dei meriti del nuovo terreno. I piedi infatti sono rimasti quelli!
Ci stiamo ancora prendendo le misure perché i rimbalzi verticali sono molto attutiti mentre la palla tende a schizzare via se lanci in orizzontale, però
adesso nel campo da calcio si può davvero giocare a pallone!
La mia squadra fisicamente è scarsetta ma quanto a tecnica da sicuramente la paga agli avversari e possiamo finalmente divertirci giocando come ci hanno insegnato e come sappiamo fare noi!

L'erba sarà finta ma non ha niente da invidiare a quella vera anzi! E' l'ultima generazione di erba sintetica: significa che è morbida tanto quanto quella vera; ha un effetto memoria quindi quando si calpesta ritorna dritta; l'invaso (il riempimento) è costituito da noce di cocco e sughero tritati insieme (è da questa estate che l'ho saputo che sto cercando di quantificare la produzione di noci di cocco!) quindi è del tutto naturale atossico e anti-abrasione (alla faccia di alcuni terreni sintetici dove rischi di scuoiarti se cadi).
Forse manca una cosa per i più romantici, cosa che a dire il vero ho subito avvertito: manca il profumo dell'erba! Il profumo del calcio!
Il profumo dell'erba appena tagliata d'estate o il profumo della segatura messa a coprire le pozzanghere davanti le porte che ti ricordano che il terreno è pesante fangoso e non puoi concederti leziosità.
Ma tralasciando questo particolare, adesso possiamo goderci un campo da calcio.
Che fa felici proprio tutti, lavatrici comprese!
Di chi è l'opera? Pubblicità non ne faccio. Posso solo dire che l'azienda costruttrice LI MONTA bene questi tipi di terreni, tanto da essere leader internazionale in questo campo del succedaneo e del fittizio!

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Isn't it ironic?

L'ironia mi piace molto.
E' un modo necessario per esorcizzare certi momenti della propria vita e di vedere le cose con gli angoli della bocca un po' più lontani l'uno dall'altro e con gli occhi un pelo più brillanti.
Ieri sera ero talmente in preda all'ironia del caso che a stento trattenevo il sangue iniettato nelle pupille e i due angoli della bocca erano agli antipodi.
Perché non è possibile dare un lavoro ad un amico che per di più ne ha già uno mentre io sono senza e mi sto sbattendo per trovarlo!

Sono felice di poter
aiutare le persone e se ne hanno bisogno ancora meglio. Però io ne avrei ben più bisogno di lui. Forse occorre sdoppiarsi: devo avere una personalità alternativa oppure crearmi un alter ego?
Riesco a trovarlo agli amici e a me no. E non ho nemmeno un amico che riesca a darmi delle dritte.
Altro che ironia.

Ho sempre pensato che esistono due stili di vita opposti.
Al primo riesce sempre bene qualsiasi cosa faccia e quando non fa/cerca qualcosa se lo ritrova davanti al naso.
Il suo è un percorso tranquillo senza ostacoli placido e sereno. Non ci sono imprevisti.

Per questo lo paragono a un fiume di pianura.

Al secondo non basta dannarsi ma deve fare di più per evitare le buche e saltare ostacoli che si trova lungo il percorso ricco di imprevisti. Ogni tanto sprofonda sottoterra erodendola per poi riaffiorare alla luce.
Per questo lo paragono a un torrente di montagna.
Le torbe acque del placido fiume di pianura filano via lisce e piatte.
L'agitato torrente di montagna scorre tormentato dalle rocce in un sali-scendi che ostacola la tortuosa discesa delle acque pure e cristalline.
Che prima o poi giungeranno in pianura per trovare la meritata quiete.

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Voglio dormire. Stanotte e anche le prossime!

Dai vai via! Voglio stare da solo questa notte!
Non ti sto più ad ascoltare! Non darò più retta alle tue tediose parole che ammorbano le mie notti, ormai iniziano troppo tardi. Non ti sopporto più! Come fai a non averlo ancora capito? Non rompermi! Sono tre settimane che passo notti insonni.
Mi hai stancato.

Non ti voglio più nel mio letto dove ti ho accolto troppe volte ingiustamente. Non voglio più che tu faccia parte della mia vita in maniera così prepotente!

Non ho chiesto io di venirmi a fare compagnia. Io mi confidavo ma tu ti sei arrogata il diritto di farti sentire ogni volta che credevi di dover dar aria alle tue parole invadendo la mia libertà!
Fuori di qui. Non sei più gradita. Non meriti più la mia attenzione! E non provarci! No non ci casco più alle tue moine ora che ti trovi in difficoltà messa alla porta. All'inizio mi piaceva, non sapevo da dove arrivavi per insinuarti al buio sotto le lenzuola accarezzandomi cullandomi nella notte tenendomi compagnia abbracciandomi.
Poi ti sei arrampicata come l'edera e per questo
meriti di essere diserbata e sradicata!
Sono stato stupido e ne hai approfittato.
Lasciami in pace e lasciami dormire. Tornerò a casa stanco dall'allenamento e nemmeno ubriaco, voglio arrendermi ed abbandonarmi solo che al sonno.
Se non fossi la mia coscienza ti arderei viva all'istante.

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Consigli per gli acquisti

Avevo aperto questa finestra con l'intenzione di scrivere un post su un argomento totalmente diverso e che ora, a distanza di un paio d'ore, nemmeno ricordo quale!
Come spesso succede quando mi metto al pc, lo faccio con un intento per poi sorprendermi perso in altre faccende!

Solo che quando mi immergo in tutt'altre cose in un modo o nell'altro ineluttabile arriva l'ancora della famiglia a riportarmi in superficie per rispondere ai miei doveri in questo caso di padrino. Soprattutto ora che ci stiamo inevitabilmente avvicinando alle consuetudini natalizie.
Il padrino deve pensare ai regali che Babbo Natale porterà ai suoi nipoti. Così, chiamato in causa, sopra le solite vesti di chi ne fa le veci indosso quelle dell'aiutante (ironia della sorte, rimanendo sempre in termini famigliari!).

Si da il caso che il nipote maggiore di anni 13 e 1/2 abbia chiesto in dono il lettore più in voga del momento tra i suoi amichetti (e non solo): l'iPod megagalattico che tra le sue funzioni ti gonfia le ruote del camper e quando serve ti fa ascoltare anche qualche MB di musica dei suoi 32GB ti memoria totale! Meco!
In questi casi cerco di mettermi nei suoi panni di bambino chiedendomi come mi sentirei io al suo posto ricordando com'ero alla sua età e cosa significa avere 1/4 di quello che hanno i tuoi amici, solo che vengo inevitabilmente influenzato dall'esperienza e dalla conoscenza della materia in questione.
L'esperienza infatti mi dice che una cosa che hanno tutti non è per forza di cose figa (col passare dell'età hanno iniziato a starmi sui maroni quello che hanno/dicono/fanno la stragrande maggioranza delle persone cercando un modo mio e indipendente) e che il prezzo non è sempre direttamente proporzionale alla qualità.
La conoscenza mi indica l'alternativa alla solita proposta e la propongo per tre più che validi motivi a sostegno
: 1) non ce l'ha nessun altro o in pochissimi; 2) è più economica; 3) la combinazione dei primi due motivi la rende ancora più alternativa!
Così ho sottoposto alla sorella la valutazione dei lettori Mp3 Creative. Sarà una marca molto meno nota di quella della Mela però non meno affidabile e qualitativamente eccezionale e con un costo decisamente inferiore, a parità di performance (che fa molto figo dirlo!).
Ho mandato alcune (ogni volta aggiungendo particolari e informazioni) e-mail agli interessati con tutti i link necessari per una attenta esamina includendo tutte le mie impressioni, facendo pesare la mia positiva esperienza di utilizzatore dei prodotti Creative.
Adesso il mio lavoro di convincimento deve superare l'esame finale: passare il muro delle convinzioni del nipote! Sperando che non si intrometta l'orgoglio genitoriale (vecchia storia).
Ce la farò?

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La tedesca e i demeriti nostrani

Incredibile come delle persone che nemmeno si conoscono in difesa dei propri colori si azzuffino verbalmente, coprendo le proprie malefatte ingigantendo quelle degli avversari!
Lo trovo ridicolo! Soprattutto se si parla di squadre italiane che giocano in campo europeo. I miei amici inglesi mi hanno insegnato a tifare la squadra del proprio paese nelle competizioni europee anche se è un'acerrima nemica in patria.
Giusto così, perché c'è anche il prestigio della propria nazione in campo, non solo quello della propria squadra (o del suo brand, a fare il manager sportivo figo).
Invece gli interisti godono dell'eliminazione della Juve dalla Champions Leauge mentre tutti gli altri tifosi italioti gufano da due settimane perché tocchi la stessa sorte all'Inter.
La Juve ieri ha giocato di merda sbagliando completamente l'approccio alla partita dando il campo al Bayern che non si è fatto scappare l'occasione d'oro cortesemente concessa: doveva vincere per forza per passare il turno e si è mangiata un bel pollo già preparato oliato e ripieno!

A mio modesto avviso, il calcio non si gioca così, attendendo l'avversario concedendogli spazio pericoloso. Quella di ieri non è stata nemmeno una partita di calcio perché si è giocata a una sola porta che nel nostro gergo, ironia della sorte, si chiama 'tedesca'. Mi vien da pensare che forse per questo il Bayern più esperto ha infiocchettato la Madama.
Ho visto la partita che temevo, con una Juventus attendista perché le andavano bene due risultati su tre. E peggio è stato da quando è andata in vantaggio, coprendosi per non prendere gol invece di farli per mettere al sicuro il risultato! Soprattutto se giochi nel tuo stadio, a casa tua.
Alla fine è stato un massacro. Una lezione di calcio. Una figuraccia. Una bastonata.
I tedeschi anche sull'1-3 andavano in pressione togliendo spazio idee e respiro ai tentativi di manovra bianconera, rendendoli meno che vani, bloccandoli sul nascere. Mi fa ridere pensare che Butt, il portiere del Bayern, abbia toccato 2 palloni: il primo lo ha raccolto in fondo la sua porta e il secondo calciandolo in quella di Buffon per il rigore del pareggio!
Ma questa è l'ennesima lezione presa dal calcio italiano che purtroppo non impara mai dalle sue sconfitte e dai successi altrui continuando a preoccuparsi di non prendere gol piuttosto che a farli,
I tecnici italiani hanno troppe paranoie costrizioni e schemi.
Si chiamerà gioco del calcio per qualcosa no!? E quindi lasciamolo giocare, ma non agli altri! Le migliori squadre che ho visto il gioco del calcio lo facevano, lo producevano! Il Milan di Sacchi, il Vicenza di Guidolin, il Manchester di Ferguson, il Real e il Barcellona di chi capitava. In campo c'erano loro e il campo doveva essere loro per vincere! Gli attaccanti attaccavano e si sacrificavano solo in caso di bisogno, altrimenti rimanevano la davanti, alti a tenere lunga e in paranoia la difesa avversaria.
La Juventus ieri mi è sembrata, con tutto rispetto, quella squadretta greca anni '80 che il mercoledì andava in gita per i grandi stadi d'Europa a prenderle e durante la settimana lavorava (c'era l'idraulico, l'operaio, il meccanicco etc.)! Paurosa e rinunciataria schiacciata dalla potenza e dalla convinzione del Bayern!
Temevo questa mentalità e così è stato anche prima del vantaggio illusorio. Cazzo se giochi in casa tua e devi mettere anche un po' di paura al tuo avversario! Fuori le balle la cattiveria e l'aggressività! Capisco che l'Olimpico di Torino non è l'Anfiel Road di Liverpool ma l'ospite deve sempre provare quel senso di riverenza che gli fa diventare le gambe di burro!
Che vergogna! Per il calcio italiano in generale!
Perché il Milan ha pareggiato a fatica contro una squadra alla quale il Real ha dato 5 pappine e ha passato il turno proprio grazie alla vittoria del Real. L'Inter irresistibile in Italia se la gioca in casa sua contro una squadra sconosciuta.
E l'unica ad essere tranquilla ma che si deve giocare il primo posto nel girone è la Fiorentina. Diversa da tutti. Con pochi stranieri in campo pochi giocatori noti. L'unica cosa che ha di tanto questa squadra è la fame! Dei suoi giocatori e del suo allenatore che chiede ai suoi quello che hanno ma che allo stesso tempo riesce a fargli dare di più!
Il calcio italiano si sta degradando! Non è che stiamo peggiorando rispetto ai maggiori campionati europei. Ci stiamo 'solo' livellando a loro, con la differenza che difettiamo di quella mentalità libera e spettacolare che contraddistingue le altre leghe europee. Il nostro calcio è ancora legato a schemi tattici rigidi che sacrificano i giocatori di qualità in fase difensiva togliendogli lucidità quando attaccano. Ieri sera Diego ha quasi fatto il terzino sinistro. Poi ti credo che partendo dalla sua area di rigore abbia dei problemi a trovare Trezeguet che gli sta a 30 metrie faccia fatica ad essere pericoloso così distante dalla porta avversaria!
Ferrara non è Guardiola come si augurava il management juventino (eeeeh già, se si costruiscono le squadre sulle speranze ecco la fine che si fa!) e la mentalità manageriale della Juve non è la stessa bel Barça: giovani cresciuti nel vivaio come Xabi e Iniesta li mette in campo a 18 anni. Giovinco ieri è stato in panca per 80' e mi chiedo cosa ci sia stato a fare tutto quel tempo!
Ma lasciamo stare le critiche alle scelte tecniche, ci fosse stato anche Gesù (da non scambiare con Amauri...) in campo ieri non sarebbero bastati neanche i suoi miracoli vista la mentalità messa in campo!
Quello che non va nel calcio italiano, secondo me, sono i troppi giocatori stranieri che non sentono la pressione di difendere il prestigio del calcio italiano, i pochi giocatori giovani italiani che hanno fame, tanti giocatori sopravvalutati e i troppi soldi che prendono comunque vada!
E le paranoie degli allenatori fissati sugli schemi come planimetrie di edifici!
Quando hai dei buoni giocatori non penso ci sia tanto da dirgli. Un minimo di organizzazione di gioco ci vuole chiaro ma il pallone tra i piedi ce lo hanno loro e non bisogna dirgli altro che "fai quello che ti pare basta che glielo cazzi in porta!".
E quando serve, come Van Gaal ieri sera ai suoi giocatori prima di scendere in campo: "fuori le palle!" perché si deve vincere, anche quando si può pareggiare!

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Felicità

Questa mattina mi sono svegliato nel posto più bello del mondo.
Come ogni tanto mi capita.
Dove vorrei svegliarmi più spesso e in un futuro vicino.
La musica ci ha detto con le sue diverse melodie che un nuovo giorno stava iniziando e abbiamo lasciato andare avanti l'avvertimento rimanendo coperti nel caldo riparo del piumone.
Mi sono girato e lei era di fianco a me.
La cosa più bella che posso vedere appena si schiude un nuovo giorno.
I suoi dolci occhi chiusi in un viso sereno. Il suo respiro tranquillo. Non so se stesse ancora dormendo.
Avrei voluto accarezzarla ma non ne ho avuto il coraggio per non disturbarla qualsiasi cosa stesse facendo.
Ho alzato piano le tapparella e la luce è entrate lieve annunciando un tenue giorno di dicembre.
Quando sono tornato indietro mi stava guardando. I suoi capelli color miele le incorniciavano in maniera disordinata il viso confuso.
Sono passare più di 16 ore e ho ancora la sua immagine che mi balena davanti gli occhi.
Il suo sguardo. Ancora in preda al sonno mi sorrideva profondo e dolce.
Sono rimasto impalato in piedi in mezzo la stanza. Desideravo fermare li il tempo per ammirarla come si ammira un dipinto rapito dalla sua bellezza che ti fa tremare e che ti fa dire "non riesco a credere di poterlo vedere di avercelo davanti!".
Mi vengono in mente gli occhi delle bambole di ceramica: penso che chi li disegna si ispiri agli sguardi delle donne turgidi di riflessi di passione e desiderio.
Volevo abbracciarla stringerla piano per non stropicciarla ma dentro di me la commozione mi bloccava facendomi fare l'opposto di quello che volevo come sempre.
Le ho baciato leggermente la guancia morbida e candida che ancora sapeva di sonno fresco.
In un istante mi sono ritrovato felice.
Sono sceso a preparare la colazione.
Come vorrei fare più spesso e in un futuro vicino.

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Tanti auguri Tom!

Oggi quell'uomo incredibile di Tom Waits compie 60 anni.
BUON COMPLEANNO!!!



OL'55


RAIN DOGS

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X-Factor 2009

Dalla serie "quando ti trovi a fare una cosa per puro caso"!
Stavo leggendo il blog di Anna quando mi sono imbattuto in una risposta di una persona nuova così sono andato a vedere il suo blog. Ho letto l'ultimo post che aveva scritto tutto d'un fiato perché l'ho trovato divertente e mi sono perso nel trovare analogie e differenze con quello che ho provato io. Così mi sono deciso a risponderle parlandole delle mie impressioni. Ne è venuto fuori un involontario commento presso dalle sensazioni e, perché no, dalle emozioni che questi ragazzi inesperti ma bravissimi mi hanno dato.
Così, con un post involontariamente già confezionato, copio da la e incollo qua.
X-Factor come tutti i reality mi faceva schifo. Tanto di più con quei tre personaggi di giudici forzatamente arroganti e saccenti. Potevo capire la Maionchi e Morgan, ma la Ventura che sa di musica lo ha dimostrato bene coi Muse in studio. Però se è una macchinetta da ascolti pare non se ne possa fare a meno!
Quest'anno mi sono attaccato a Rai2 il mercoledì per sbaglio, al ritorno dagli allenamenti ed in attesa dei gol della Champions League. Subito mi sono fatto prendere da Damiano: presenza voce e una percezione di mistero dietro quegli occhi profondi dallo sguardo spaesato. Mi sono perso la puntata dove è stato sbattuto fuori per poi rivederlo come ospite per presentare il suo primo singolo (che ho già sentito alla radio). Le elfe Yavanna le ho viste la prima puntata. Interessanti, presentano qualcosa di nuovo finalmente. Ma hanno una voce troppo alta e flebile peccato. Mi sono piacevolmente sorpreso di vederle arrivare in finale (credo più per motivi di copione). All'ultima puntata ho anche capito che erano sorelle! ;) La prima volta che ho sentito Giuliano stavo lavando i piatti e credevo che in studio ci fosse Joe Cocker!!! Ho mollato li tutto per mettermi davanti lo schermo: voglio che vinca lui! E' pazzesco!


Quando è arrivato Marco non gli davo un granché: il solito cantante italiano dalla voce forte acuta che punta in alto. Un altro Max Pezzali o un altro Tiziano Ferro. Bah!Poi non capivo che parte volesse (o volessero fargli) recitare: del nerd, del gay... perché tutte gli riuscivano gran bene!


Man mano che andavano avanti con le puntate dimenticavo i gol per ascoltare questi qui che mi stavano diventando quasi simpatici, forse l'assuefazione!
Lo spettacolo lo facevano più i giudici che i cantanti come a voler legittimare la propria presenza e la propria nomea. Questo mi ha un po' infastidito, però fa parte dello show. Forse come dice il mio amico Aldo Grasso un po' troppo eccentrico.
E se Morgan non alza il dito al pubblico o non taccia di incompetenza quelli della major (fantastico!) la puntata si affloscia.Mi diverte anche Francesco Facchinetti quando cerca di svegliare il pubblico in sala un po' moscio mantenendo il controllo che si deve al suo ruolo (ancora più divertente la considerazione di Morgan espressa ieri sera all'Era Glaciale da Daria Bignardi).
Arrivato a capire i 3 che arriveranno in finale mi trovo mercoledì a fine allenamento a farmi la doccia un po' più in fretta del solito. Neanche ci fossero i gol! Metto sul 2 e stavolta non faccio il solito zapping catalettico preso dalla tensione che si è creata in studio nella parte di programma che ho saltato. Dai, mi spiace ringraziamo le brave Yavanna ma stasera è tutta solo per Marco e Giuliano. Fin dalla prima volta che l'ho visto Marco si è dimostrato molto più intraprendente spigliato aggressivo ammiccante mentre Giuliano rimane ancora un po' troppo sulle sue staccato distante usando la sua voce - la gran voce porca miseria! - come protezione.


Dai commenti che sento ormai è già tutto andato in direzione di Marco, anche se il vincitore dovrebbe venire scelto grazie al televoto.
Ammetto una preferenza per Giuliano, forse perché più simile a me (no, magari fosse per la voce, magari! In quella siamo distanti anni luce!) mentre Marco ha una personalità diversa più espansiva è più personaggio e, dalle parole dei giudici, questo credo sia stato abbastanza rilevante.

Quando Facchinetti annuncia il vincitore mi divido tra il dispiacere per Giuliano e la gioia per Marco. Adesso spero che la major non se lo mangi a suo piacimento facendogli fare banali urletti in canzoni pop emozionale stile Negramaro che vende tanto! Uno come lui in Italia non si trova facilmente! Non si deve snaturare una persona!
Per rispettare la parità dei video tra i primi due partecipanti, ho messo un link qui per ascoltare Marco Mengoni che canta "Il nostro concerto" di Umberto Bindi. Purtroppo non ho un video adatto.
Adesso però che è tutto passato, spero che sia la Juve a regalarmi altre emozioni! ;)

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Cosa resterà di questi... Anni '00?

E' una canzone di Raf del 1989 nella quale il cantante si chiede a fine decennio cosa rimarrà di quel periodo ricco di eventi e di fatti che è volato via in fretta.
Ora che ci stiamo avvicinando alla fine di un altro anno mi sembra che non ci sia ancora stato qualcuno che si sia chiesto cosa rimarrà di questo decennio.
Perché, se nessuno se n'è ancora accorto, il 2000 è già iniziato e tra poche settimane finirà il suo primo decennio!
Solo che ho una netta impressione che questo decennio sia diverso da tutti gli altri.
Ogni decade ha sviluppato un cambiamento epocale. Si dice che siamo quello che è stato ed abbiamo vissuto, cioè la conseguenza di quanto è già successo ed abbiamo combinato, nel bene e nel male.

Amen.

Sarà che questo decennio è
ancora fresco di tinta e che l'altro passato ci porta alla storia già raccontata innumerevoli volte. Però già a meta anni '90 c'era un bel business di cd sulla musica degli anni '80!
F
accio fatica a trovare qualcosa che lascerà il segno.
Per cominciare, non sappiamo nemmeno come chiamarli! Anni '00 (servito su un piatto d'argento: JobeJobe! Ma vale solo per chi conosce la cosa. Posso comunque dare una spiegazione se proprio non riuscite a dormirci la notte...)? Inizio (XXI) secolo?
Il '900 ci ha lasciato grandi cose con dei riferimenti che sono diventati delle sigle: negli anni '10 c'è un primo cambiamento con la Grande Guerra; negli '20 si impazzisce per il jazz; i regimi dittatoriali degli anni '30; la guerra, la caduta delle dittature e la nascita delle democrazie negli anni '40; il boom economico degli anni '50; il rock'n roll degli anni '60 che accompagna la voglia di trasgressione e libertà in bikini e minigonna; il coraggio e la voglia di lottare per tutti e contro tutti nelle contestazioni degli anni '70; la musica pop e la falsa positività degli anni '80 fino ad arrivare alla caduta del comunismo e l'instaurazione del consumismo degli anni '90 (è un resoconto veloce e superficiale, perdono! Ho provato a fare una lista di tutti gli eventi riassumendoli per decade, ma è un lavoro da topo da biblioteca e dovrei iniziare a scrivere nel 2020!).
Ora? Cosa mi porterò nella seconda decade del 2000? Che poi è un modo di merda per definire gli anni '10!
L'inizio del nuovo secolo (cazzo! sono un uomo vissuto tra i due secoli.... provo una strana sensazione di eternità!) è iniziato col botto: un gruppo di terroristi a fatto capire all'Occidente che casa sua non è un posto sicuro come credeva (almeno così ce l'hanno raccontata e ce la vogliono far passare) e questo ha portato uno sconvolgimento mondiale. A mio modesto parere l'unica conseguenza è che questa vicenda ci ha dato una bella scossona svegliandoci tutti quanti d'un colpo riscoprendo una popolazione e la sua religione ai quali prima abbiamo dedicato pochissima attenzione.
In fondo, dell'islamismo prima sapevamo pochissimo. Adesso sembra ci abbia invaso e ne siamo quasi ostaggio.

La musica? Per favore! Adesso ci sono solo che poveri emuli in falsetto elettronico dei Beatles, Led Zeppelin e Pink Floyd. Solo fenomeni di costume creati ad arte per muovere soldi. L'ultima cosa nuova l'ho sentita negli anni '90 con i Pearl Jam, i Nirvana, gli Smashing Pumpkins, i Marlene Kuntz e la Dave Matthews Band!
L'unica cosa che mi piace di questo secolo è quel trio jazz svedese, Esbjorn Svensson trio, che purtroppo non c'è già più!
Siamo nell'era della tecnologia. Siamo schiavi della tecnologia anche per farci un caffè! E non siamo più liberi come una volta. Possiamo essere rintracciabili ovunque, se qualcuno volesse potrebbe sapere dove sono ora e cosa cazzo sto scrivendo o con chi sto parlando e cosa ci stiamo dicendo.

Abbiamo più mezzi di comunicazione per tenerci in contatto ma parliamo e ci vediamo di meno. Il mondo si è spostato. Da quello reale, esterno, a quello virtuale, dove chiunque può
(far credere di) essere chi gli pare rifugiato nel suo stanzino facendo filtrare ciò che vuole.
Non abbiamo più modelli da seguire. Una volta c'erano personalità rispettabilissime in ogni campo: dalla politica allo sport allo spettacolo. Ora è tutto uno spettacolo unico che non ti fa nemmeno applaudire. Almeno a me non riesce a strapparne uno! Personalità carismatiche come Ghandi, Martin Luther King, Madre Teresa e Papa Giovanni Paolo II sono insostituibili. E' rimasto Nelson Mandela, ma dovremmo metterlo in una camera iperbarica.
Se penso che al loro posto potrebbero esserci Chavez o, peggio ancora, Bono, mi dispero! E meno male che Castro è più di la che di qua!
Sono nato in un periodo dove non c'erano più Coppi e Bartali, Riva e Rivera, Beatles e Rolling Stones. Fortunatamente sono riuscito a fare in tempo a rendermi conto di Reagan e Gorbaciov, per sentire il bisogno di un dualismo sano e competitivo del quale appassionarmi!
Le bandiere nello sport sono state ammainate in nome dei soldi. Ci sono idoli delle folle che durano giusto un paio di stagioni che si spostano a seconda della piazza che offre di più. La passione e l'attaccamento per i colori della maglia non sono neanche messi in secondo piano, non vengono neanche considerati. Eppure c'è ancora qualche piccolo grande Davide che riesce a stendere Golia. Per fortuna! Però quando capita succede sempre che è Golia a perdere e non Davide a vincere... ma i mezzi di informazione non sono al servizio dei più piccoli.
E' sparito lo spirito di protesta perché siamo tutti più agiati anche se diciamo che prima si stava meglio ma non alziamo i nostri culi dalle poltrone, altamente fedeli alle tv satellitari ad alta definizione. Aspettiamo che sia qualcun altro a protestare a muoversi a fare qualcosa per noi perché stiamo troppo bene ed è più comodo stare così che rompersi i coglioni per migliorare le cose. Ha ragione il vecchio saggio quando dice che "è difficile fare le rivoluzioni con la pancia piena!".
Intanto le cose migliorano per pochi e peggiorano per moltissimi e si va avanti in poltrona. E fuori non cambia niente, nonostante quello che ci vogliono far credere.

Le Coree sono ancora divise. L'Occidente non è ancora in pace col resto del mondo. In Africa si muore di fame. La Palestina è ancora una terra promessa. Facciamo fatica ad accettare i gay i neri e le coppie di fatto non hanno ancora alcun diritto.

Stanno finendo gli Anni '00. Lo zero rappresenta l'inizio di qualcosa, un punto di partenza.
Speriamo sia così! Che inizi QUALCOSA! Ma ci vorrebbe un vero cambiamento sentito davvero da tutti che parta dal basso.
Ma nel mio quadernino alla fine scriverò sempre che l'unica cosa che cambierà sarà solo il numero dell'anno.

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Riattaccare la spina

Tra pochi giorni Maria partorirà nella grotta quel bimbo che fattosi uomo sconvolgerà il mondo e noi per ricordare questa ricorrenza correremo come rimbambiti dentro e fuori dai negozi per svuotarci le tasche imbandire tavole riempirci lo stomaco e fare regali ai nostri cari.
Lo so, è la mia solita visione fredda staccata e nera delle cose e delle persone che riesce a farmi stare subito simpatico alla gente come un badile nel naso.

Sarà che questa situazione di immobilismo nella quale mi trovo impantanato mi ha scaricato delle poche energie positive di cui sono dotato.

Da non praticante e cristiano-scettico ho sempre visto il Natale solamente come un bel periodo di interruzione della quotidiana catena di montaggio, un periodo dove si stacca la spina al tapis-roullant del tempo ci si ferma per un po' e si può stare nel migliore dei modi con i parenti e vivere con più serenità questi momenti.

Se avessi del tempo da interrompere.
Perché mi trovo nella situazione opposta e cioè con un forte desiderio di interrompere questa interruzione!
Ogni giorno sembra di stare in vacanza, senza lucette che luccicano ad intermittenza e senza alberi o (per fortuna) paciosi ciccioni sconosciuti che tentano di entrare dalla finestra, vivendo coi parenti e di avere molto tempo a disposizione con la sola differenza affatto che non lo vivo con serenità.
Già non so cosa mettere in mezzo la carta da regalo e mi sento in enorme ritardo e in profonda colpa.
Quindi o quest'anno abolisco il Natale oppure devo convincere qualcuno a darmi una mano a srotolare il tempo, a riattaccare la spina al tapis-roullant.

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Povera Tiger...

La vicenda di Tiger Woods che scappa col volto insanguinato dalla violenta incazzatura della moglie cornuta si può tradurre con una morale molto nota: "Chi di mazza ferisce, di mazza perisce!"

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Idiozie e ipocrisie

Mi viene da dire la mia sui coretti settimanali contro Balotelli.
Tralasciando quello che penso sulle interrogazioni parlamentari al riguardo, mi chiedo perché nessuno si sia ancora opposto al medesimo coro in rima baciata contro l'attaccante del Livorno Lucarelli, denunciandoli per apologia del fascismo dal momento che la vittima è un noto fan della sinistra.

Tutto questo mi da lo spunto per fantasticare un po'.
Se dagli spalti si intonano cori razzisti, c'è la possibilità di sospendere la partita.
Ecco cosa potrebbe succedere sabato sera allo Stadio Olimpico di Torino, dove si sta giocando Juventus - Inter
Sul risultato di 0-2 (doppietta di Eto'O), Balotelli segna il terzo pero ed esulta zittendo lo stadio.
A questo punto iniziano i cori contro il giovane attaccante interista.
Cannavaro, il capitano juventino, approfitta della situazione e per non prendere altri peri chiede all'arbitro di sospendere la partita!
A quel punto Zanetti, capitano interista, non ne vuole sapere e difende i tifosi juventini sostenendo che i cori non sono razzisti e che Balotelli effettivamente è un coglione, ma è giovane e va capito.
Balotelli ascolta tutto a due passi e, sentendosi offeso, molla un cartone al suo capitano.
Interviene Samuel, difensore interista, che prende per la gola il suo compagno.
Arriva Eto'O per cercare di dividere i due.
L'arbitro sospende la partita per rissa.

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