Fanculo 2016, vedi tu 2017!

Si dice anno bisesto anno funesto e questo 2016 è stato un anno più bisestile del solito.
E' stato un anno inverosimile nel corso del quale sono successe un sacco di cose e tante altre non sono successe. In entrambi i casi ne avrei fatto molto volentieri a meno.

Come di quei tre-contratti-tre di lavoro per i quali avevo ricevuto delle proposte formali e che invece per ragioni note solo a chi me li aveva proposte sono svaniti così come sono comparsi. Un giorno ci sono e quello dopo puff, non si fa più niente. Tanto mica rimangono loro a piedi.
E starei ancora aspettando risposte da almeno un paio di persone che almeno all'apparenza parevano volessero fare grandi cose e che invece mi hanno dimostrato di non essere in grado di fare nemmeno le più elementari come dare una cazzo di spiegazione sincera.
Il lavoro è stato un incubo. Mi sono impegnato in progetti che non hanno portato da nessuna parte o nemmno un grazie. Ho perso tempo. Ho fatto anche errori se alla fine non ho portato a casa qualcosa.
Di certo ho scoperto che un anno fa non ero dalla parte del torto anzi, ero solo nel posto sbagliato con le persone sbagliate. Peccato che questo mi abbia fregato!

Della patente rifatta due volte vi ho già detto. Spero di non rivedere la motorizzazione per i prossimo 8 anni bisestili.

Delle due multe salatissime lungo la SR53 Postumia (prese andando a un colloquio oltretutto: una all'andata e una al ritorno... che amarezza!) e degli autovelox piantati a 3 metri di altezza non ve ne ho parlato per evitare problemi penali.


Dei casini con le poste in ritardo con la postina e del collega nemmeno ma anche questa sarebbe una storia da raccontare, tipica di una Italia burocrate col culo pesante.


Vi ho fatto una testa così col menisco che mi ha rovinato un'intera estate e mandato a puttane le mie corse mattutine con Teresa in passeggino, cosa che non vedevo l'ora di fare (con Tommaso lo facevo, anche d'inverno, la mattina presto in giro per  Ospedaletto e altre strade poco consigliabili per una corsa spingendo un passeggino).

Ho scritto un altro articolo su un'altra rivista figa di moto con lo stesso risultato dell'altra volta (3 anni fa... cioè faccio il mio lavoro ogni 3 anni... bene no!?): zero compenso e zero ringraziamenti. Son soddisfazioni.


In questo anno bisestile non conto gli amici che sono passati ma ne conto uno perso perché non posso considerare che tale una persona che chiama due volte all'anno per parlarmi solo dei suoi problemi (di scelta di persone sbagliate, ha una non invidiabile e incredibile capacità in questo), non risponde il giorno del suo compleanno e si dimentica costantemente del mio. Peccato, perché le volevo bene. Ma le persone non sono obbligate a stare insieme figurarsi in contatto.


In questo anno più bisestile del solito molte persone se ne sono andate ma non mi sorprende se queste sono malate, anziane o si sono trattate male. E anche le persone famose cagano e muoiono. Spiace molto ma la vita non è diversa da questo.

Se ne è andato anche Massimiliano e a un certo punto ho chiesto agli angeli del cielo di venirselo a prendere per risparmiargli tanta sofferenza dopo una vita che più difficile non si può. Mi mancheranno quegli occhi scuri e il suo sguardo profondo che solo sui sapeva dove era destinato. Spero solo che ora si possa divertire con suo nonno Filippo ascoltando tutte le storie che un nonno ha da raccontare (però conoscendo il nonno potrei avere qualche dubbio sul divertimento... adesso infatti sarà il turno di Massimiliano per le commissioni!).

Di questo 2016 Teresa
è stata la stella cometa in un cielo nero. Una vita nuova tenera e dolce. Anche Tommaso è nato in un anno bisestile, verso la fine mentre sua sorella nel pieno di questo anno che non vedo l'ora passi.
Quest'anno l'ho passato del tutto a casa e mi sono goduto la famiglia. Ogni tanto siamo impazziti perché è impossibile non impazzire, ma siamo belli così! La mia rientra in quella percentuale di famiglie povere. Ma questa situazione mi ha fatto scoprire la futilità di tantissime cose e l'importanza di altre, poche ma dal peso incalcolabile. Siamo schiavi di un commercio che stressa (perché accettiamo le newsletter ma la pubblicità nella cassetta delle poste ci sta sui coglioni?) che nonostante sigle e slogan ridicoli ci fa spendere anche se non ne abbiamo bisogno. Avendo pochi soldi capisci cosa serve e di cosa si può fare a meno e non solo per il momento ma anche per sempre. Che mi serva di lezione quando sarà!

Non ho la più pallida idea di cosa porterà il 2017. Il 2016 poco niente anzi, ha più tolto che dato. Quindi qualsiasi cosa arriverà da domani sarà più che positiva.

L'anno scorso avevo fatto gli auguri a tutti e non è successo nulla di quanto avevo augurato, in generlae, anzi è andata anche peggio. Quest'anno se permettete me ne sbatto le balle. Ogni tanto un po' di sano egoismo e maleducazione ci vogliono.
Vi dico solo una cosa: brindisi con bollicine e panettone e/o pandoro con vino dolce. Almeno questo, Cristo Santo!

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Contenitore vuoto

Avevo iniziato a scrivere questo post circa un mese fa e l'ho lasciato a decantare un po' per distrazione un po' per cercare di trovare la giusta lucidità per evitare di scrivere con eccessivo trasporto e di far guidare il mio giudizio dall'istinto. Non è la prima volta che mi capita di scrivere sulle mancanze vicentine. Vediamo come va questa notte.

Vicenza è una città vuota
E' un contenitore, bellissimo. Ma vuoto. Manca anche di idee e di strategie. 
E' miope, perché non riesce a vedere al di la di un certo tornaconto. Per altro riservato a pochi intimi.
Ad esempio un contenitore vuoto a Vicenza è in fiera: il nuovo e costosissimo padiglione (oltre 30 milioni di euro con 1,8 milioni di euro di rata annuale del mutuo da pagare alla locale banca, tra l'altro socia della fiera...). Disponibile dal 2014 non ha mai ospitato altri eventi al di fuori di quelli fieristici. Quindi non sono ancora stati individuati e tanto meno organizzati manifestazioni (concerti, per esempio) per sfruttare lo spazio e ammortizzarne il suo costo.

La similitudine con il contenitore è gentilmente offerta dal Parco della Pace grazie al nostro (mah... penso sempre sia solo di qualcuno che si stringe in una cerchia piuttosto ristretta) sindaco, che fin dalla perdita della partita Dal Molin (giocata con magistrale lungimiranza a scopi elettorali) ha messo sul tavolo delle compensazioni la sua realizzazione.
Il suddetto parco dimostra l'incapacità e la sua mancanza di lungimiranza di questa amministrazione. O di quella berica in generale visti gli scarsi risultati di utilità collettiva conseguiti in dieci anni di amministrazione controllata da due sindaci.
Sono sei anni che si parla di Parco della Pace (un'area vastissima, 650 mila metri quadrati - 650.000 mq! - che si sviluppa per un chilometro e ottocento metri da nord a sud e per mezzo chilometro da est a ovest) e non so quanti soldi sono stati spesi in progetti di architetti famosi come chef.
Alla cittadinanza è stato offerto un mese (dal 14 ottobre al 14 novembre) per visionare il progetto e inviare proposte. Considerando che non tutte le persone sono architetti designer paesaggisti mi sembra un periodo piuttosto ristretto per valutare e proporre.
A fine dello scorso novembre è stato presentato questo ciclo di quattro incontri per discutere con i cittadini del futuro di questa area. Vabene, bel segno di apertura e trasparenza. Purché serva davvero a qualcosa in concreto e non sia un semplice gesto simbolico. Dalle foto pubblicate sulla pagina social del Parco della Pace il primo incontro non ha riscontrato un gran successo di pubblico.
Ma in questi sei anni nei quali l'amministrazione è stata per lo più la stessa visto che il sindaco non è cambiato, possibile che non si sia steso un piano concreto sul parco? Qualcuno ha svolto il proprio lavoro in questa amministrazione?
Ora che il progetto di realizzazione c'è, l'amministrazione il mese scorso scopre che servono eventi per mantenerlo! Porca miseria (eufemismo!). Ma non ci hanno pensato in questi anni?
Come è possibile pretendere qualcosa qualcosa senza sapere come utilizzarlo? E' possibile solo se lo fai per demagogia e campagna elettorale, altrimenti non ti faresti trovare così impreparato. Mi stupisce che lo siano un sindaco così esperto e il suo vice tutto votato all'immagine e agli eventi (nonché assessore alla crescita della città...).
E' più che ovvio che servano eventi. Non solo per ammortizzarne il costo.
Ho trovato una immagine sul sito del Parco dove sono indicati 157 mila potenziali fruitori. Solo? Uno spazio così grande deve servire alla città sotto diversi aspetti. Un'area pubblica del genere deve essere utilizzata e messa a disposizione della città, della provincia, della regione e del Paese con eventi capaci di portare gente e turisti!
Purtroppo a Vicenza l'ovvio non è affatto banale! Come mi aspettavo qualcosa nel nuovo padiglione della fiera, mi aspettavo qualcosa anche dal parco. O meglio, da questa amministrazione che tanto ha voluto il parco: perché non puoi pretendere di avere qualcosa, senza sapere cosa farsene. 
Vicenza non si può permettere il lusso di avere grandi spazi e non utilizzarli. E' già schiacciata dagli eventi di Verona e soprattutto Padova.  
Io che sono il primo dei mona, in questo post del 22 aprile 2014 avanzavo le mie speranze per il Parco della Pace prendendo come esempio il Parco San Giuliano a Mestre. Gli amministratori vicentini ci hanno mai fatto un giro? Ha ospitato un grande evento come il festival musicale ed altri eventi sportivi accogliendo migliaia di persone. Inoltre è ben servito dalla viabilità e da parcheggi, cosa che il Parco della Pace allo stato attuale non mi sembra, chissà a quello futuro.
Vicenza si darà mai una svegliata?


Fonte: Facebook/ParcodellaPaceVicenza

Fonte: Il Giornale di Vicenza

PS: leggendo la descrizione dei progettisti, si parla tanto di acqua. Anche troppo. Acqua protagonista del Parco. Spero che non sia un lavoro di marketing per mascherare i problemi di falda. Sarebbe molto spiacevole se con ogni pioggia il parco fosse inutilizzabile per impraticabilità!

PPSS: guardando la prima immagine, l'area in basso a sx è quella dedicata ai concerti. Non era meglio stare lontani dalla rete? Pianterei una siepe alta diversi metri piuttosto e sposterei altrove l'area concerti.


PPPSSS: perché chiamarlo 'della Pace'? In contrapposizione con l'arrogante e legalizzata usurpazione del territorio che c'è di la della rete che sussiste solo in assenza di pace?
Gli amministratori cittadini e la gente per bene della città si riempiono la bocca con la 'vicentinità': allora perché non dargli un nome che rispecchi il suo territorio? Dedicarlo a un personaggio storico di Vicenza o della provincia per esempio. Nemmeno il piatto tipico locale è di origine vicentina!

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