Concorso enigmistico #1 - Cosa manca?


La mia città in questo periodo si sta preparando ad essere vivisezionata nel senso che sta per iniziare una serie di cantieri tra riasfaltamenti e sistemazioni varie, che potremmo chiamarla “Vicenza cantiere aperto”, tanto per parafrasare il titolo di un noto film italiano.
Tra i tanti che ci sono, uno è in via di conclusione e riguarda il parapetto sul fiume Bacchiglione, distrutto dalla spinta dell'acqua e del fango durante l'alluvione del novembre 2010. I tecnici che se ne sono occupati hanno anche avuto la bella idea, nel ridisegna il marciapiede, di aggiungerci una bella rampa per carrozzine e carrozzelle, visto che il gradino è alto diversi centimetri.
Ma vuoi per la fretta, vuoi per cazzi vari, può capitare che manchi qualcosa ed una cosa bella all'improvvisa diventa una cosa inutile. Anche se era meglio, anche economicamente, immagino, farla subito, mi auguro che la aggiungano al più presto, perché così mi sa tanto di presa per il culo.
Allora, Cosa manca?


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Spagna - Italia controvento

In qualità di uno dei 60 a passa milioni di CT della Nazionale di calcio, mi arrogo il diritto di sparare la mia, in  un mare infinito, sulla finale di Euro 2012 Spagna - Italia.
Le abbiamo prese. Ci hanno bastonati o meglio, ci hanno matati. Andare in finale ai Campionati di calcio e prenderne 4 per farne 0 è una brutta figura.
Spagna - Italia 4 - 0 in finale di Euro 2012 è stata una umiliazione. Potevo pensare alla sconfitta ma non con questo ampio margine. In fondo loro sono i migliori e non è un caso se nel giro di 4 anni hanno vinto due campionati europei ed un mondiale, cosa mai riuscita a nessuna altra nazionale di calcio. Ma è una scusante che arriva fino a un certo punto. 
Italia prima e Portogallo poi hanno dimostrato in questo torneo che il massimo che si può portare a ca casa contro la Spagna è un pareggio (e mi viene da ridere se penso ai vecchi e pallosi giornalisti RAI parlare di Spagna in crisi e con problemi di realizzazione...).

Quello che non mi va giù è come l'Italia sia arrivata alla finale: con due stirati (Chiellini e Thiago Motta), un giocatore importante con 60' di ossigeno in corpo al massimo (Cassano), uno con qualche problema muscolare (De Rossi) ed una sola prima punta con tanto fisico e poca testa (Balotelli).
Se penso al girone di qualificazione vissuto dall'Italia nei 2 anni precedenti la davo sicura finalista contro la Spagna. Vedendola in ogni partita fino alla semifinale contro la Germania, non potevo darle lo stesso credito. Debole con poche idee e, soprattutto, fuori forma.
 E oggi dopo mezz'ora si è visto, con Chiellini messo ko dal solito stiramento, si è visto negli sforzi che hanno costretto De Rossi a rimanere in campo a fare il martire e, ciliegina sulla torta, con Thiago Motta che non è stato capace di durare oltre 3'!

Da ex calciatore dilettante e con un modestissimo modo di vedere, per i motivi sopra citati non penso che il gruppo di 22 giocatori portati ad Euro 2012 dal CT Cesare Prandelli fosse il migliore.
Ed infatti ad un certo punto ci siamo aggrappati a Diamanti, "noto" giocatore del Bologna con trascorsi in Premier League in una squadra di terz'ordine come il West Ham, salito alla ribalta ed assurto ad eroe della Patria grazie ad un palo colpito per caso, qualche buona giocata ed il rigore decisivo segnato ai quarti di finale contro l'Inghilterra.

Mi viene in mente solo una parola: ridicolo!
Ridicolo che si abbia dato fiducia a giocatori ridotti in queste condizioni e ridicolo che il medico della squadra abbia dato il via libera a questi giocatori per farli scendere in campo. 
Ridicolo che un allenatore preparato e poco incline ai giochetti di sponsor e palazzi come Prandelli abbia continuato nella solita strada, nel far giocare i soliti 14/15 giocatori senza dare altre opportunità agli altri. 
Guardiamo un po' questa sera: Cassano lo metti in campo ma sai che entro il 60° lo devi togliere (e ti sei giocato una sostituzione). Tieni sotto controllo Chiellini fresco di stiramento, di Montolivo non ti fidi e siamo già a tre cambi in più Marchisio ha tirato la carretta per tutto l'anno a Torino mentre in panchina c'è uno come Nocerino.

Non penso allora che sia un caso se ad un certo punto sia spuntato dal nulla Diamanti: giocatore del Bologna che al massimo avrà giocato le 38 partite di Serie A più qualche d'una di Coppa Italia e abituato a soffrire. Gioca in una società piccola che deve lottare ogni settimana per salvarsi e sa cosa significa giocare col coltello tra i denti (e non col cucchiaio tra le dita dei piedi come Pirlo) ma è anche capace, e tanto, di metterci la sua ottima qualità e tanta personalità: ci vogliono un bel paio di palle a tirare il rigore decisivo di una partita durata 120'.
Però, da ex calciatore dilettante e con un modestissimo modo di vedere, non gli è stato dato lo spazio che meritava.
Perché ci aspettiamo sempre l'eroe (o gli eroi) dalle grandi squadre mentre, per esempio, al mondiale del 2006 in Germania ci ha salvato il culo lo sconosciuto Grosso, giocatore del Palermo.
Forse, per questo tipo di tornei, puntare tutto su giocatori che arrivano da una stagione di 60 partire è un rischio. Da ex (etc. etc...) penso invece che si debba dare più spazio a giocatori più in forma e con fame di vittoria.
Chiellini, Thiago Motta e De Rossi sono arrivati acciaccati al ritiro pre euroepo. Il primo si è anche fatto male durante il torneo. Il brasiliano naturalizzato non stava bene ed infatti non ha giocato dall'inizio contro la Germania in semifinale. De Rossi è stato un gladiatore. In finale ne abbiamo beccate 4 mica per caso, mica solo perché la Spagna gioca il calcio (non il miglior calcio del mondo, semplicemente IL calcio!).

E lasciatemelo dire: un giocatore capace solo di verticalizzare e di non avere la giusta visione per aprire il gioco sulle fasce non è un fenomeno. Sì, sto parlando di Pirlo, quello che non appena tocca palla sembra meglio dell'Enel per quanto illumini il campo. A me non è piaciuto. Se poi a qualcuno basta un rigore col cucchiaio (e basta! E' un pallonetto!) per parlare di Pallone d'Oro, allora qualcuno deve smetterla di parlare di calcio (a Iniesta dovrebbero fare una statua d'oro allora!?).

Mi ha deluso Pradelli non solo in finale ma per tutto il torneo perché ha dimostrato di prendere in considerazione i soliti 14-15 giocatori e non tutti di questi per motivi fisici o mentali hanno dimostrato di essere all'altezza. Quando un allenatore si fossilizza su alcune scelte (almeno spero siano autonome), si taglia le gambe. Anche in panchina ci vuole fantasia per saper interpretare una partita. In questo, Marcello Lippi ha da insegnarne a pacchi.

Ed infine la cecità della Lega Calcio che fa ricadere sulla Nazionale la sua incapacità di gestire il campionato di 20 squadra andando a penalizzare la vera ed unica espressione del calcio italiano (lo è una società con 3 italiani in rosa?) perché l'unica cosa che le interessa sono i soldi dei diritti tv.
E adesso non diciamo che usciamo a testa alta, per cortesia!

PS: ho sentito un commento di un tifoso alla tele: "l'importante è stato arrivare in finale". Niente mi fa incazzare di più!!! Ricordo un mio allenatore che, alla fine dell'ultimo allenamento prima di una finale, ci volle infondere coraggio con queste parole: "Ragazzi, andare in finale e non vincere, è come andare in un bordello e non trombare". Avevamo 15 anni.

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Orgoglio nero

Quando Mario Balotelli si è tolto la maglietta azzurra della Nazionale per mostrare il suo fisico dopo aver sparato in porta il siluro del 2 a 0 alla Germania nella semifinale di Euro 2012 a Varsavia, sono straconvinto che abbia voluto far vedere cosa c'è sotto il momentaneo colore blu royal dei Savoia che indossa: la sua pelle nera. E' italiano d'adozione ma la sua pelle è nera africana. E grazie a lui siamo arrivati in finale dove molti non ci pronosticavano (forse perché non avevano messo in preventivo una sfida contro la Germania, squadra che non amiamo affrontare - e ditemi voi di solito chi affrontami con piacere... - ma che ama farsi eliminare dall'Italia!).
Però non facciamone un eroe nazionale perché sappiamo benissimo quanto poco ci basti per tornare figlio di troia.

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