Non è cambiato un cazzo!

Sono passati 25 anni... i terroristi sono sempre islamici, andiamo ancora in giro coi piumini (senza maniche), il culo ricoperto da un pantalone ebreo, le scarpe baffate ai piedi e ascoltiamo la musica con le cuffie (alla fine cambia solo il mezzo ma la forma rimane la stessa).
Non è cambiato un cazzo!
Doc, Marty, cosa avete fatto in questi ultimi 25 anni?
Dove siete stati, bontà divina???

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Quello che gli occhi rivelano

Mentire è una delle cose che all'essere umano riesce nel modo più facile, un rifugio breve da trovare. Ma bisogna anche essere capaci di farlo, il che non è altrettanto semplice.
Infatti i suoi occhi mi dicevano l'opposto di quello che mi stava dicendo la sua bocca. La discordanza era evidente.
Qualcosa non è andato come doveva andare come stabilito dal piano dal ruolino di marcia. Qualcosa non è stato per niente perfetto liscio piatto placido e controllato come un tranquillo fiume di pianura.
Per coprire la macchia ha usato un prodotto che non andava affatto bene. Coprire l'errore con una bugia forse è la prima cosa che viene in mente, per trovare un riparo. Un po' come se si spaccasse un vetro di un finestrino una notte d'inverno e all'istante ci metti un pezzo di nylon. 
Lei lo aveva già fatto e come all'ora non era andata granché bene, come avrebbe voluto (farmi credere).
Forse perché è cresciuta così, affrontando la quotidianità come un fatto personale tra lei e il resto della gente cercando sempre di cogliere l'occasione per dimostrare quanto vale quanto sia forte brava e perfetta in tutto quello che fa. Perfetta in quella che è. Anche per soddisfare anche l'altrui auto compiacimento.
Ma questa volta non è stata perfetta ma non ha detto che le cose non sono andate perfettamente, che potrebbe confondere, anzi.
Ma dimostrare ancora una volta l'opposto di quello che è in realtà non vale, addirittura ostentarlo presentarlo vestito come qualcosa di ottenuto dopo una ricerca voluta è un pessimo rifugio, quasi come nascondersi a pelo d'acqua con la canna in bocca per respirare.
Le orecchie ascoltano quello che si dice con la propria bocca ma a meno che non si parli di fronte uno specchio gli occhi non possono mostrarsi a se stessi e si perdono quella parola in più che sanno esprimere, quasi contro la nostra volontà. Svelano la reale situazione dell'animo. Per la prima volta ha malcelato incertezza e paura che trasparivano dal suo sguardo. Allora non è davvero quella fredda macchina che mi mostrava di essere.
Non è da lei fare il passo più lungo della gamba anche perché non c'è la certezza che la coperta che le potrebbe venir offerta possa bastare per entrambi. O per tutti e tre. 
Per questo non ci credo.
Il mio istinto ha una percentuale di errore molto bassa.
Purtroppo.
...
In bocca al lupo.
...anche se, come ho sempre pensato, ha più culo lei che vite un gatto.

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Happy Days Tom Bosley!

Spesso guardando i telefilm mi chiedo che fine abbiano fatto gli attori di quelle serie che vedevo spesso e a cui mi ci ero affezionato, vuoi per la routine o per il personaggio. Per uno di loro ho avuto la risposta. 
L'ho saputo 24 ore fa dalla mia primaria fonte di informazione, cioè il televideo. Lo scrivo adesso che ho quell'attimo di tempo il pc è ancora acceso e mi va di parlarne.
Il 19 ottobre è morto Tom Bosley.
Tom Bosley era il sig. Howard Cunningham nel telefilm ''Happy Days'',  capo della famiglia Cunningham, famiglia modello dell'America nella metà anni '50, padre del ragazzo più bravo del mondo, e padrino di un mezzo bullo e mezzo play boy dal cuore tenero, membro e forse anche presidente della prestigiosa Loggia del Leopardo (a chi non faceva ridere quel cappello, simbolo della società?).
Ma per quelli della mia generazione è stato l'immaginario di un padre ideale. Chi non lo avrebbe voluto come proprio papà, come genitore capace di ascoltare dopo una brutta giornata a scuola o dopo un litigio con gli amici o per confidare i propri problemi di cuore? Non che voglia rinnegare i miei genitori anzi, ma la figura del sig. Howard Cunningham è entrata nelle nostre case all'ora di cena per tanti anni riuscendo poi a trovare un posto anche nei nostri cuori per il suo carattere deciso ma comprensivo, espressione di un modo di fare ragionevole, posato, sereno, comprensivo e amorevole degli happy days americani, di quelli che avremmo voluto anche nella nostra realtà.
Era un volto famigliare e ricordo che quando il suo faccione bonario e simpatico appariva anche in altri telefilm (aveva un ruolo importante ne ''La signora in giallo'' ma non ho mai visto una puntata) mi sembrava avvertivo quel piacere tipico che si sente quando si incontra dopo tanto tempo una persona conosciuta e quasi mi scappava da chiedere ''Salve, Tom! Vecchio Leopardo, da quanto tempo!? Come stai? Marion tutto bene?''.
Quando ho letto la notizia nella pagina luminosa della tele ammetto di essermi intristito. Anche se tra i poteri di quella scatola c'è anche quello di non far morire davvero mai le persone, mi sento come se quegli happy days non torneranno più.
Happy Days Tom!

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Appello per la proroga delle detrazioni fiscali del 55% sul risparmio energetico

Penso che il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti, derivate anche dai consumi energetici delle nostre abitazioni, sia un argomento molto importante. Primo perché questo ci consentirebbe di vivere in un mondo migliore più respirabile più verde più pulito. Con tutta la sporcizia l'intolleranza la violenza e la malfidenza  che si vedono e si sentono ogni giorno, dovremmo impegnarci a fondo per pulire almeno l'aria che respiriamo. Inoltre, si abbatterebbero i costi delle bollette in modo molto consistente, alla faccia delle lobby e dei cartelli delle società energetiche.
  
Io preferisco una fila di piloni con delle pale che girano mosse dal vento sopra un monte o in mezzo al mare, andare a vedere in nord Europa se deturpano lo skyline (Galan, hai venduto e deturpato kmq di Veneto - a debita distanza dalla terra di casa tua - ai costruttori e hai rotto i maroni per dei piloni preoccupandoti per la prima volta del panorama? Fottiti! Da quando in qua sei un ambientalista?), che una ciminiera nucleare, anche se fosse a 300 km da casa mia!
   
Certo però che chi sogna o vuole costruirsi una casa eco-compatibile e autonoma dal punto di vista energetico deve mettere in conto una bella spesa, perché se si vuole davvero creare una abitazione passiva si devono integrare diversi impianti: fotovoltaico, solare, geotermico e di riciclo delle acque piovane.
Mica una cosa da poco direi. 
Il nostro governo per incentivare lo sviluppo e la diffusione di questi impianti, attraverso la finanziaria 2007 aveva introdotto una detrazione fiscale del 55% (in 5 anni...) per gli interventi volti a migliorare l'efficienza energetica degli edifici italiani. Questa detrazione era stata ripristinata anche per tutto il 2010, con qualche difficoltà visto il facile ostracismo di lobby e cartelli e immagino anche l'opposizione di qualche politico che non ci vedeva alcun tornaconto, mentre invece ce ne erano troppi per il popolo, sovrano, che lo aveva mandato a Roma con il proprio voto. 
Questo incentivo ha portato una media annua di circa 200 mila richieste di detrazione, si è raggiunto un beneficio in termini di energia risparmiata (circa 4.500 GW) e di CO2 non emessa e alcune ripercussioni positive dal punto di vista economico. Lo sconto del 55% è stato visto di buon occhio anche da parte degli altri Paesi europei tanto che l’Italia si è dimostrata, una volta tanto, all’avanguardia nell’UE.
Ciancio alle bande (lo so, lo so, è una licenza che mi prendo ancora dalla III ragioneria, insieme a molti altri detti...) e alle polemiche, la detrazione del 55% scade il 31 dicembre 2010.
  
Sarebbe davvero un problema se non venisse prorogata, per gli italiani e le aziende impegnate nel settore, perché questa detrazione ha un doppio importante, vantaggio: 1 per i cittadini che intendono sfruttare l'energia rinnovabile pulita libera e democratica; 2 per tutte quelle aziende che costruiscono e/o forniscono questi impianti.
I politici si dovranno accontentarsi di mangiare di meno: infatti è compito del ministro per le attività produttive trovare i fondi necessari per la proroga. 
Con i nuovi parametri 
Adesso che s'è deciso a nominarne uno dopo centinaia di giorni di vacanza, un gruppo di blogger si è fatto promotore di una iniziativa rivolta a sensibilizzare chi di dovere per arrivare a questo obiettivo.
Copio e incollo qui sotto il testo della e-mail che mi è arrivata e poi il testo dell'appello al neo ministro per le attività produttive, Paolo Romani, mentre a questo link potrete visitare il loro sito e trovare molte informazioni utili.
E fatelo girare!!!
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Se un generatore eolico potesse catturare la forza del vento che soffia a favore del risparmio energetico avrebbe le pale al massimo. Solo venerdì scorso un drappello ridotto ma ben agguerrito di blogger hanno dato vita al sito www.cinquantacinquepercento.it per raccogliere adesioni intorno ad un appello rivolto al neo-ministro dello Sviluppo Economico Romani. Al centro della richiesta ci sono proprio le detrazioni introdotte da un altro ministro dello Sviluppo Economico, Bersani, che permettono di "scontarsi" più della metà delle spese sostenute dai cittadini per i lavori volti a migliorare l'efficienza energetica delle proprie case. Il provvedimento ha saputo, negli anni, dare uno stimolo all'economia del settore, ha portato all'emersione di molto lavoro nero e, soprattutto, ha permesso al nostro paese di fare un piccolo passo verso la strada del risparmio energetico che vuol dire meno petrolio bruciato, meno atomo scisso, meno dighe in montagna.
 
Tutto ciò potrebbe finire tirato dalla finestra come i piatti vecchi allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2010.

 55 prodi blogger ed oltre 350 cittadini si sono però proposti di fare da stimolo all'azione di governo chiedendo al ministro competente di agire in tempi brevi per il prolungamento dell'iniziativa.
 Per partecipare all'iniziativa basta andare su www.cinquantacinquepercento.it/appello-per-la-proroga-delle-detrazioni-del-55/ firmare la lettera ed unire in catena il proprio blog o sito.

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Al Ministro per le Attività Produttive
Paolo Romani
e pc Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Silvio Berlusconi
La detrazione fiscale del 55% per gli interventi volti a migliorare l'efficienza energetica degli edifici italiani è in scadenza il prossimo 31 dicembre.
Da più parti, e da diverso tempo, si sono susseguiti appelli e inviti al Governo per una proroga di questa agevolazione fiscale: prima le associazioni di categoria del settore, poi i sindaci e le Regioni, infine le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. Anche su internet i si è avviata da tempo una mobilitazione per la conferma del 55%. Più recentemente lo stesso Governo, per bocca del sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Luigi Casero, ha riconosciuto la bontà di questa misura di incentivazione che peraltro - secondo i dati diffusi dalla Federazione Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni - in 4 anni ha permesso un ritorno complessivo per il Sistema Paese di quasi 4 miliardi di euro superiore alla cifra non incamerata dallo Stato.
Si tratta di un provvedimento che ha reso possibile ai cittadini italiani di far eseguire interventi, spesso molto onerosi, di riqualificazione energetica delle proprie case contribuendo così non solo a evitare tonnellate su tonnellate di emissioni nocive in atmosfera, ma anche a diminuire la loro bolletta e far risparmiare al nostro Paese complessivamente circa 4500GW di energia. Gli incentivi hanno favorito lo sviluppo in questi anni del settore dell'efficienza energetica: gli interventi su finestre, caldaie, pannelli solari, ma anche soluzioni di isolamento termico delle pareti e dei tetti hanno reso possibile alle aziende più innovative e dinamiche del settore dell'edilizia di continuare a lavorare e crescere anche in questo momento di crisi. Senza la conferma del 55% il prossimo anno, il solo comparto dei serramenti si ridimensionerebbe di circa 1 miliardo di euro (dati UNCSAAL).
Non solo: le modalità di trasparenza nei pagamenti, e di rendicontazione all'ENEA hanno garantito da un lato l'emersione di migliaia di rapporti economici, in un settore ancora caratterizzato dalla presenza di ampie zone "grigie", dall'altro la contabilizzazione degli interventi in vista dell'obbiettivo di risparmio energetico fissato dal Piano d'Azione nazionale (42.000gw entro il 2016). Gli obiettivi europei di sostenibilità saranno molto difficilmente raggiungibili senza la conferma e la rimodulazione della detrazione del 55%.
Per queste ragioni chiediamo che uno dei suoi primi atti da Ministro alle Attività produttive sia la proroga delle agevolazioni del 55%.

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Due settimane volate

Pare che riesca a scrivere solo di domenica. Ma non è un caso: dopo una intera giornata passata in ufficio a sbattere le dita sulla tastiera e soprattutto con gli occhi che flippano su e giù e a destra e sinistra di uno schermo proprio come una pallina sbattuta dentro un flipper, la sera si ha poca voglia di ripetersi a casa. Così la domenica sera diventa il momento per approfittarne.
Le ultime due settimane sono state ricche intense fitte senza sosta. Belle! 

Dopo la domenica racing delle Superbike a Imola, martedì e mercoledì successivi un salto a Parigi per il Salone Mondiale dell'Auto. Vabbhé, sono stato in sala stampa dalle 7 alle 16 senza vedere una macchina nuova sparandomi una 9 ore non stop mitragliata senza sosta (non è vero, una - di sosta, non di ora - sono riuscito a concedermela) ma è stata comunque una bella esperienza e dopo tutto sono riuscito a scambiare quattro parole con il responsabile stampa di una casa costruttrice, abile a farmi intendere la sua risposta alla mia domanda in modo molto politico.
Ero preoccupato per il ritorno a casa in macchina dall'aeroporto di Malpensa da solo, a notte inoltrata dopo poche ore di sonno e tante di lavoro tirato, ma alle 2 di notte ero sotto la doccia di casa!
E alle 9:30 al lavoro aggiornando con foto video e articoli fino a sera per sfamare il bisogno di informazione dei lettori per tutto il resto della settimana

Il fine settimana è stato tranquillo ma non poteva essere altrimenti con l'ammasso di ore di sonno da recuperare. Sabato passato a tavola tra il primo pranzo "intragenitoriale": le cose sono più facili quando si conoscono da più di vent'anni e non toglie il divertimento e la cena con un amico e la cugina che non vedevo da tempo. Domenica mattina invece ho saltato la mia prima gara di mtb per motivi psico-fisici (non potevo affrontarla, la prossima volta mi preparerò meglio!) però il pomeriggio, complice la tesi che sta completando Anna, me la sono spassata in sella su e giù gli argini del Tesina divertendomi un bel po' (e bruciando i pasti...), osservando il luogo dove vivo da un punto di vista nuovo e coinvolgente e trovando una conferma ai miei gusti: lo sterrato è il mio campo d'azione preferito coi suoi sali scendi buche fango e non le salite dei colli. Puro divertimento.
  
Lunedì mattina tornato a lavoro sono stato colpito a freddo dalla novità: la sera stessa partenza con destinazione Colonia per sostituire un collega ammalato a Intermot, il salone biennale della moto! L'unica cosa che mi infastidiva era ritornare a Malpensa per tornare poi a casa ancora da solo. Per il resto invece stavo già sbavando!
Così alle 10 di sera ero in giro per Colonia: molto bella e ordinata, un bel centro storico con un Municipio e un duomo bellissimi in stile gotico (peccato per i punk a bestia che ci girano attorno e per l'odore dei loro bisogni) che integrano benissimo la moderna stazione centrale. In più un bel museo romano dove sono stati conservati diversi reperti, tra i quali un bel pezzo di pavimento. Complimenti, e anche qui l'Italia deve imparare. Tra l'altro, a Colonia 17° una sera di fine settembre è una bella botta di culo! Perfetta per gustarsi una buona birretta in santa pace al bancone di una birreria in piazza del municipio. E visto che i bicchieri sono da 20cl (x €1,60 cad.), mi sono concesso il bis, senza farlo gravare sulle casse aziendali.
Il giorno dopo, alle 7:30 ero in sala stampa per accaparrarmi un posto memore dell'esperienza aggressiva di Parigi, ma tra auto e moto ci passa un oceano: con mia sorpresa mi sono trovato in compagnia dei ragazzi di un sito italiano. E basta! Per entrare nei padiglioni si dovevano aspettare le 9!!! Averlo saputo, avrei dormito con calma... ma dalle 9 alle 15 ho girato come un cinquantino per i padiglioni fotografando il fotografabile (e anche le infotografabili, animate e non!) e scambiato due battute al volo coi responsabili stampa marketing e prodotto delle case. Poi alle 16 ero in aeroporto a sistemare la prima botta di immagini tanto per prendermi avanti e a mezzanotte a casa, giusto per vedere il finale di X-Factor (peccato per Emanuela!) e da mercoledì a venerdì in redazione per darci dentro duro.
  
Va da se che questo fine settimana ha avuto un ritmo molto lento con giornate iniziate molto tardi ma trovando l'occasione insieme a Anna per vincere una strenua lotta contro il tempo accomodatosi su pavimento soffitto e mobili armato di aspirapolvere buona volontà  e senso di responsabilità (trallallero trallallà!).
Alla fine ci siamo beati la solita bruschetta della domenica sera (Asiago, speck, wurstel, peperoni grigliati, olio piccante e origano) accompagnata da una Chimay da 75cl, guardando le solite avventure di NCIS, finalmente seduti comodi sul nostro primo divano!
 
Solo tre pensierini prima di finire:
1. Prima volta a Parigi! Avevo una brava guida che purtroppo moriva dalla voglia di andare a dormire mentre io non ne avevo la minima intenzione. Era notte e ci saremmo dovuti alzare dopo poche ore ma l'eccitazione di trovarmi in quella città mi teneva in piedi. Siamo stati fortunati a trovare 18 gradi alle 11 di sera, ma la vita che camminava per le strade beveva e mangiava nei bistrot e discuteva di politica letteratura e chissà cos'altro in quella piccola libreria mi ha colpito. Trovo la sua giustificazione dalla mia provenienza provinciale, ma nonostante la mia sia una città piccola non ne consegue per direttissima che debba andare a letto dopo il carosello, perché volendo avrebbe il potenziale. Volendo, vedendolo e sfruttandolo. Devo sapere se a Parigi nessuno protesta contro la joie de vivre dei suoi cittadini e dei turisti...

    

2. I trasporti italiani fanno schifo! Non è affatto una novità ma ogni volta che si va all'estero e se ne fa l'esperienza ti girano! Sia a Parigi che a Colonia ci ho messo pochi  minuti per il tragitto aeroporto/centro città/hotel o fiera/aeroporto ad un costo accettabile. L'aeroporto (internazionale) di Malpensa avrà dei negozi migliori di quelli del de Gaulle o di Colonia/Bonn, ma dalla stazione centrale di Milano non c'è altro che un bus che deve passare per l'autostrada e sperare non ci siano problemi, altrimenti per i treni bisogna spostarsi alla stazione Cadorna o Bovisa, spendere un bel po' (€4,55 in 1° classe o €3,05 per la 2°) e in una media di 32' il Malpensa Express copre i 50 km per arrivare in aeroporto. Oppure spendi un capitale vittima del cartello dei tassisti. 
La stazione centrale di Colonia è di fronte la parte sud della fiera (attraversato il ponte sul Reno, sei in centro storico!), attraversi la strada e con €1,40 in 20' di media sei in aeroporto.
 
3. Andare ai saloni mi è piaciuto! Anche Parigi è stata una bella esperienza mentre a Colonia me la sono goduta, perché ho girato senza limiti per conto mio indipendente ho fotografato parlato coi responsabili delle case e mi sono fatto delle idee prima di scrivere gli articoli.
Mi viene da sorridere, pensando all'altra faccia della medaglia: le precedenti esperienze lavorative non sono state così entusiasmanti ma a loro favore avevano un buon trattamento economico mentre questa volta faccio un bel lavoro, quello che mi piace fare e... basta!
Sono state due settimane che mi hanno fatto sentire coinvolto che mi hanno fatto dare qualcosa (informazioni) a qualcuno (i lettori) ma che ha dato molto anche a me perché mi hanno fatto capire cosa mi piace e a cosa sono portato.
Se fossi tornato a casa da Fosca, sarebbero state perfette.

PS: niente male per essere foto scattate con il telefono...

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