L'illusione del Vicenza Calcio

Lo so. 
Adesso parlare a giochi fatti è facile.
Lo so. 
Dovevo scrivere questo post ieri. O al massimo alle 14:59 di oggi. 
Lo so.
Sono solo vaneggiamenti. Che però ripeto da agosto 2013.
Lo so.
Non ha molto senso. Ma succedono spesso cose che di senso non ne hanno neanche una goccia.
Non prendiamoci in giro. Si sapeva dall'inizio della stagione che il Vicenza Calcio quest'anno non sarebbe stato promosso in B.
Una promozione in B implica tante cose e prime fra tutte due: pagare l'iscrizione al campionato e costruire una rosa adatta all'obiettivo. 

Però all'inizio di questa stagione c'era già stato il problema iscrizione: mancavano i soldi per cui sono stati elemosinati (nel vero senso della parola) da imprenditori vicentini che hanno colto così l'opportunità di fare anche da simil sponsor. Il pagamento dell'iscrizione è arrivato tardi e quindi ecco la penalizzazione di 4 punti. 
Per la quale la società (quale?) non ha nemmeno fatto ricorso per una possibile riduzione.
E se non ci sono i soldi per iniziare, figuriamoci se ci sono quelli per continuare.
La società è a posto con il pagamento degli stipendi o è in ritardo? I calciatori si definiscono professionisti quindi se non vedono conio non si sforzano più di tanto ecchissenefrega del tifoso sugli spalti.
Ed una volta arrivati in zona play off, i giocatori avranno chiesto alla società (nella figura di chi non lo so, forse il presidente Cunico?): "Bene, noi siamo arrivati a giocarci la promozione, e qual è il premio?". Una domanda che ha fatto saltare il banco con la risposta relativa: "Ragazzi, non ci sono soldi per il premio promozione." e allora tanto vale sbattersi.

Perché non voglio pensare che sia andata peggio, ovvero che questa stagione sia iniziata con l'obiettivo di mantenere la categoria. Non voglio pensarlo per Lopez e la storia che rappresenta. Non voglio pensarlo per la fede dei tifosi presa in giro e calpestata. Non voglio pensarla ma non mi stupirebbe.
Forse la società non pensava di arrivare ai play off (e credo che nemmeno la maggioranza dei tifosi, a inizio stagione, ci credeva) e non aveva previsto un premio promozione. 
Qualcuno, mi ha detto che nessuna società ha l'interesse di non venir promossa e che è un controsenso. Ai controsensi però ci credo dal maggio 2003, da quando Jeda ha fallito il gol contro il Lecce con il Vicenza in corsa per la promozione in A mentre la proprietà inglese Enic era in piena in trattativa per la vendita del club: chi se lo sarebbe preso un Vicenza Calcio in A con tutti i costi (leggi sopra) da sostenere? La vendita sarebbe semplicemente andata a puttane! E l'Enic, odiata dal 95% dei vicentini, non aveva più interessi a mantenere tale investimento (e poi ti credo che Mandorlini abbia maledetto la città con la società ed i suoi tifosi).

Tornando a questa stagione, ad un certo punto il direttore dell'area tecnica, azionisti e consigliere della società, Paolo Cristallini, sparisce (solo mediaticamente?). 
Nel frattempo personaggi più o meni seri si affacciano a Vicenza per rilevarne la società: ma ogni i tentativo fallisce. Qualcosa ho intuito, questa è una città piccola con molti spifferi e ai 'si dice' do più credito di altri e tra le cose che ho sentito c'è anche una clausola su Cassingena jr che dovrebbe essere incluso nel pacchetto: chi acquista l'Associazione Calcio Vicenza Calcio deve prendersi anche il piccolo Dario. Non per niente, Sergio Cassingena una volta disse: "Il Vicenza è un regalo di laurea per mio figlio, quando io non sarò più presidente, toccherà a lui". Parole che mi risuonano agghiaccianti!

Penso a certi episodi successi quest'anno: partite in mano mandate in vacca alla fine. Posso capire possa succedere qualche volta di non mantenere il risultato, avere un calo e subire il ribaltamento del risultato. Ci credo che possa succedere anche per tre-quattro partite di fila perché la squadra sta caricando fisicamente. Ma quest'anno al Vicenza è successo troppo spesso. 
Le espulsioni della penultima di campionato? Come fanno giocatori importanti come Tiribocchi e Giacomelli a farsi buttar fuori in quel modo a fine partita alla viglia dei play-off? 
Lo so.
E' assurdo. Eppure le cose assurde, piaccio o no, accadono. 
Il calcio è un teatrino che se ne frega del tifo della fede della passione. Ma che continuerà se ci saranno sempre tanti spettatori sugli spalti o comodi in salotto davanti dalla tele.
Non si poteva non andare ai play-off. 
Perdere così ai rigori con qualche penalizzazione arbitrale fa sembrare la cosa meno atroce.
Non facciamo le vittime.
Da quando il Vicenza è tornata in mano vicentina, 10 anni fa (per grande gioia degli ultrà e per mio sommo dispiacere, se non ci fosse stata l'Enic la società sarebbe fallita) è retrocessa 3 volte, ha visto campionati solo deludenti e ha cambiato presidente 7 volte.
Se un imprenditore intende investire in una società, con questi risultati dovrebbe venderla dopo cinque anni e non tenersela per dieci. Perché non mi sembra ci sia una vera volontà di cedere. Se non ha altri scopi: infatti mi sembra esistesse una indagine in Sicilia che coinvolge(va) Danilo Preto, ex presidente ed amministratore delegato del Vicenza Calcio, preso in mezzo ad un giro mafioso della quale poi qui non si è più saputo niente, salvo che il centro sportivo di Isola Vicentina per chissà quale ragione è passato di proprietà (solo quello) alla River srl, guarda un po' società di Preto. Che curiosità!

Ma tralasciando queste vicende, o anche per queste vicende,  non ho mai creduto, fin dall'inizio della stagione, alla promozione in B e l'ho sempre detto.
Cosa succederà non lo so. La cosa più sensata a mio modesto avviso sarebbe la fusione con le altre società che dalla prossima stagione giocheranno nella stessa categoria sotto un unico nome. Non ha senso che una città come Vicenza tenga nello stesso stadio e nella stessa categoria due piccole società. Tanto vale unire le forze, o meglio mettersi con chi ne ha di più a questo punto.
Perché se non c'è qualcuno in grado di rilevare la società, ci sarà qualcun altro che porterà i libri in tribunale. Poi adesso è anche li vicino, separato solo dal fiume Bacchiglione, manco farlo apposta.

Ho visto la curva oggi pomeriggio. Encomiabile! All'inizio del 2° tempo supplementare sono uscito di casa perché non ne potevo più e sono andato a correre. Ero in via Cul de Ola quando sono iniziati i rigori ed il vento portava il boato del Menti fino a li. Splendido. Da brividi. Poi non ho più sentito niente. Ma ho pensato fosse perché avevo preso un'altra strada.
Ma la curva e tutto il resto del Menti era occupato da tifosi irriducibili, persone che ci hanno creduto. Illusi. Potevo andare anche io alla partita oggi pomeriggio e gratis in tribuna. Ma già due settimane fa avevo declinato. Perché non ci credevo. Oggi l'ho scritto su Facebook rispondendo a un amico.Ci ho preso.

Tutto questo solo per dire che grazie alla fede calcistica i tifosi arrivano ad illudersi che possa succedere qualcosa che non potrà mai succedere.
Qualcuno chiede quale può essere la soluzione per mettere fine a questi 10 anni di agonia... O si vende sperando però che le cose migliorino sul serio. Perché 10 anni fa invece sono peggiorate come si è visto. Oppure si smette di illudersi e si va allo stadio per passare 2 ore all'aria aperta vedendo cosa succede.
Tutti i tifosi che sono andati allo stadio oggi spero siano tornati a casa e si siano messi a piangere. Perché hanno trascurato la loro famiglia.

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