Dito medio al ceto medio

Rifatta la manovra. Ieri sera a Arcore a casa del cav. con Bossi, Tremonti ed il solito manipolo di politici di PdL e Lega. Non ci sono notizie sulla presenza di altri ministri come quello dell'Istruzione. Ormai data come per inutile in Italia.
Allora è stato cancellato il contributo di solidarietà per quelli che dichiarano 90 mila e 150 mila euro in su. Ecco, così i calciatori hanno scioperato per niente (esclusa la clausola sui giocatori fuori rosa per la quale non mi esprimo ma per non andare fuori tema!).
Non è stata nemmeno alzata l'IVA di 1 punto percentuale.
Osti ma allora?
Ah vengono eliminate le provincie e dimezzati i parlmentari! Bene. Da quando?
A parte questi aspetti, adesso politici ed industriali saranno felici di aver difeso fino alla morte (di chi?) il benedetto ceto medio costretto suo malgrado a doversi sobbarcare una tassa ingiusta iniqua soppressiva repressiva deficiente, dal momento che tale ceto medio è sempre stato corretto e puntuale all'appuntamento con il fisco. 
Così tali appartenenti al ceto medio non saranno più misericordiosi.
Già il nome, contributo di solidarietà, mi stava sulle palle! Gli da il tono di elargizione per i meno abbienti. Infatti, se già questi qui che dichiarano 90 mila euro (gli altrettanti invece li omettono) appartengono al ceto medio, io che guadagno 7,5 volte di meno cosa sono?
Fino a ieri notte ho sentito parlare di ingiustizia verso il ceto medio da parte di politici e industriali e rappresentanti di categoria, perfino dai sindacalisti anche se un po' con imbarazzo a dir la verità.
Un ceto medio da 90 mila euro... magari!!! Vorrei esserlo, sarei stato (quasi) contento di poter dare il mio contributo di solidarietà.
Dietro le proteste però si nasconde la solita ipocrisia. 
Se non fosse infatti che quel ceto medio che parte da 90 mila non rappresenta i finanziatori di partiti e di politici, cioè coloro che permetto ai politici di sedersi dove sono. E vuoi che ricambino con una tassa sui loro redditi? Figurarsi. 
Mi sono sentito preso per il culo nel profondo quando la sempre meglio Emma ha parlato di ingiustizia verso il ceto medio e ha proposto di eliminare le pensioni di anzianità e di non inserire in busta paga il TFR. 
Vorrei sapere come secondo lei una persona riesce a vivere senza pensione. Poi vorrei farle notare che il TFR non sono soldi delle sue aziende ma spettano di diritto al lavoratore. Se avesse lavorato un po' anche lei lo saprebbe.
Il ceto medio che ha rischiato il salasso non siamo io i miei colleghi i miei testimoni di nozze ed i miei amici e mio cognato. Non è una cifra che ci rappresenta e rimango di merda vedendo nei giornali l'aspetta assenza di precisazioni da parte di associazioni di consumatori di famiglie cioè da parte del vero ceto medio.
Quello che si sta ancora rischiando è che questa manovra non venga pagata da chi se lo potrebbe anche permettere ma da chi invece fa fatica, che la politica penda di più verso pochi ricchi (ecco come si chiamano quelli da 90 mila in su) e non verso milioni di contribuenti elettori.
Appunto, dove sono finiti gli elettori che quando fa comodo escono dalla bocca dei politici?
Il cambio sostegno economico-finanziario contro contributo di solidarietà non reggeva più la prima parte. Quindi è piuttosto scontato semplice e banale che venga tolto, se il politico vuole rimanere dov'è. I 90 mila euro in su hanno le armi giuste per protestare.
Gli altri milioni di italiani che stanno sotto (tanto più sotto, ma quelli veri, non quelli che dichiarano 10 mila euro l'anno dal loro yacht a Portofino) invece no. Hanno solo le forche.
E finché non si scende in strada, la carta batte la forca.


PS: detto questo, ritengo comunque che il contributo di solidarietà non fosse per niente una mossa giusta. 
Perché non risolve il problema della capacità di spesa. Per risollevare sto cazzo di PIL gli italiani devono contribuire spendendo per far aumentare la produzione. Invece sono tartassi ridotti a spendere soldi sì ma per pagare la carta igienica per le scuole dei figli. 
Stiamo perfino cestinando la nostra memoria storica cancellando le feste. Spero che ci sia qualche politico ammanicato con qualche operatore del turismo, ma un operatore forte come forte (non in senso operativo ma strategico) è la brava Emma.
Perché mancano fondi per investimenti in settori importanti come istruzione, ambiente e cultura e stiamo mandando a puttane il nostro patrimonio turistico culturale!

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Di pantalone non frega niente a nessuno

Chiaro che se un paese sta precipitando nel baratro è allo stesso popolo che tocca metterci una pezza sacrificandosi. 
La frase suona uguale scrivendo:
Chiaro che se un paese sta precipitando nel baratro i politici sono costretti a sacrificare il popolo che lo ha eletto.
Scrivo di getto in modo del tutto istintivo dopo aver letto i siti dei vari quotidiani italiani dopo l'incontro di Tremonti con le commissioni di Camera e Senato. 
Per ora tante ipotesi tra le quali quelle di tagli a tutto quello che serve a un popolo (sovrano) come le pensioni; gli interventi sociali mai come ora così utili; trasferimenti ai comuni che si rifaranno di conseguenza alzando le tasse locali e tagliando a loro volta servizi utili come i trasporti la sanità e via discorrendo.
Nessuna operazione concreta di rinuncia del superfluo. Avanti così!


In un periodo di crisi il lavoro è importante ed il mercato del lavoro deve essere riformato anche perché le aziende sono un pilastro del Paese: quelle istituzioni così generose ad assumersi la responsabilità di assumere persone più o meno qualificate mantenendole in vita con sostanziosi contratti a progetto o a tempo determinato con prospettiva (di un calcio nel culo). A loro tutto è dovuto perché è grazie ai loro lauti stipendi se il popolo può vivere quindi l'equazione corretta è aiuta l'azienda che così aiuta la gente. 
Anche qui ripeto quanto detto per sputtanare un po' la buona Emma tempo fa: gli aiuti alle aziende sono fini a se stessi e non portano alcun utilità al suo dipendente.
Vogliamo una prova?
Ecco, messa sul piatto d'argento dal ministro dell'economia Tremonti pochissime ore fa: una delle soluzioni geniali per combattere la crisi è quella di dare la possibilità all'azienda di licenziare il personale “compensato con meccanismi di assicurazione più felici”. Pazzesco! Si da il diritto di licenziare tornando alla vecchia discussione sul licenziamento per giusta causa* ed allo stesso tempo si manda a fare in culo lo stato sociale al quale le aziende appartengono nel modo più totale.
Secondo le aziende ed i loro lungimiranti imprenditori, chi compra i prodotti che producono?
Con quali soldi possono comprare i prodotti che producono?
Vediamo quanto ci mettono a rispondere...


Me lo spiega quel genio di Tremonti come si fa a:
1. risollevare il PIL se gli italiani non hanno lavoro e quindi soldi o guadagnano troppo poco per fare acquisti?
2. Ottenere il pareggio di bilancio se:
    2.1 bisogna tirare fuori soldi per instaurare “meccanismi di assicurazione più felici” (cito...) per quei lavoratori licenziati con libertà dalle aziende?
    2.2 Ci sono meno lavoratori che pagano meno tasse e quindi le entrate statali calano?


Per il punto nr. 1  mi viene da pensare che quello che producono le aziende italiane non è (più) rivolto alla vendita interna ma all'esportazione verso i paesi in via di sviluppo.
Per il punto nr. 2 la risposta è semplice: nuove tasse sotto forma di accise sui carburanti per pagare questi nuovi “meccanismi”.
Soprattutto, i licenziamenti più facili pensati da Tremonti (sono curioso di sapere chi è il belva che glieli ha suggeriti!!!) eliminerebbero la cassa integrazione, un costo sociale e pubblico mica male!


Idioti! Gli imprenditori i politici i sindacati che non sono capaci d'altro che minacciare scioperi (sì bene bravi la giornata di sciopero non viene pagata, così si fa solo un favore ai “padroni” come li chiamano ancora loro!).
Quel che resta del cervello del ministro Bossi ha preso posizione contro la riduzione delle pensioni... per i licenziamenti facili alzerà il dito contro Tremonti o contro i lavoratori?
E Brunetta li manderà a cagare tacciandoli di cretinitià dall'alto del suo livello culturale?


Ho paura. Leggere certe cose mi fa paura.
Mi fa paura Emma Marcegaglia come un mostro sotto il letto per un bambino la notte! Perché quando chiede azioni concrete dello Stato per risolvere la crisi non chiede né azioni concrete per la gente comune né di risolvere la crisi che colpisce la gente, ma chiede azioni concrete e di uscire dalla crisi che colpisce lei le aziende e tutti i suoi colleghi imprenditori!!! Ecco cosa non dice la cara Emma!!!
Perché lei vuole proteggere prima di tutto se stessa la sua azienda i suoi soldi investiti chissà dove e i suoi amici imprenditori che per questo l'hanno scelta, non per le persone che lavorano (anche per lei!).
Forse era meglio se andavano in vacanza fino a settembre perché ogni volta che parlano mostrano la loro inadeguatezza, impreparazione e parzialità.


Così  Giuseppe Pellizza da Volpedo un secolo e 10 anni fa (nel 1901) descriveva il suo dipinto, il Quarto Stato: «Siamo in un paese di campagna, sono circa le dieci e mezzo del mattino d'una giornata d'estate, due contadini s'avanzano verso lo spettatore, sono i due designati dall'ordinata massa di contadini che van dietro per perorare presso il Signore la causa comune...»
Ci mettiamo in marcia? Cambiamo il futuro iniziando dal presente? Magari facendo il contrario del 1789... partire dal 1789 per un nuovo futuro?


PS: Tremonti ha solo accennato al taglio dei costi della politica: "Dobbiamo intervenire perché ci sono eccessi”. Riconoscerlo costa niente, fare il taglio invece rischia la testa!


* che 1) è unidirezionale cioè il rapporto di fiducia tra azienda e dipendente cessa solo se il contratto non viene rispettato dal secondo e non dalla prima e 2) non è determinata dalla legge bensì è rilevabile dal giudice in base a un sacco di cose)

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Governo e politici fuffa

Sto scrivendo ascoltando la diretta presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio dove il Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti riferisce, a nome del Governo, alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera, sulla riforma dell'articolo 81 della Costituzione (disciplina le regole essenziali del bilancio dello Stato che rappresenta il documento contabile in cui vengono elencate le entrate e le spese relative all’attività finanziaria dello stato in un periodo di tempo determinato.). 
In pratica la manovra finanziaria che secondo il Ministro dalle mani legate dovrebbe essere rivista dopo gli stravolgimenti degli ultimi giorni, dove tutto è precipitato (cit.).
A parte il fatto che tutti i partecipanti sono andati fuori tema discutendo di tutto meno che del sopracitato art. 81, il che la dice lunga sulla loro capacità di concentrazione e di focalizzarsi sulle questioni che impestano il nostro  Paese, questa diretta mi fa pensare a come siamo finiti in questa situazione.


Abbiamo un premier che ha sempre negato la crisi, dicendo che era una montatura dei comunisti per strumentalizzare la situazione col banale obiettivo di far cadere il governo, democraticamente eletto e messo su grazie a amicizie, conoscenze, favori, pompini, scopate, mazzette, millantate balle varie.
Perfino Emma Marcegaglia, la presidente degli industriali, tempo fa non si è vergognata di negare una situazione di pericolo sostenendo di essere messi meglio delle altre nazioni.
Tanto che la differenza dei titoli di stato italiani con quelli tedeschi sono sotto di quasi 300 punti!
Fantastici!
Anzi no, irresponsabili! Pavidi! Avidi! Ignoranti! Ignavi! Avari! Infami!
Hanno passato la maggior parte del tempo a discutere di una minorenne tunisina (o marocchina?) delle orgie di palazzo dei ministeri al nord e dei processi brevi diventati all'improvviso lunghi e di tante altre cose che hanno una sola cosa in comune: non interessano al Paese, alla gente, al popolo che vive in base a quello che decidono quelle persone.
Gente che stringe la cinghia (talvolta se la stringe al collo) perché il suo datore di lavoro ha fatto scelte scellerateo è stato costretto a lasciare a casa i lavoratori a causa, anche, di quello che si decide a Roma. 
Nel frattempo quelle persone che non devono rispondere alla gente che ha votato bensì ai 2 o 3 uomini (intesi come esseri umani, non nel vero senso della parola!) che li hanno garantito il posto e 
uno stipendio ricco, non stanno combinando niente facendoci precipatre.
Dimezzatevi lo stipendio, parassiti! Potete vivere benissimo con quello che vi rimane e le casse dello stato non dipenderebbero più dalle tasse che ci buttate addosso!
La procura di Palermo (che è notoriamente nullafacente...) oggi ha aperto un'inchiesta tanto per aumentare la pigna purulenta di inchieste. Questa volta sull'aumento del prezzo della benzina.
Mavvaffanculo anche alle procure e alle loro inchieste che alla fine paghiamo noi anche quelle (procure e inchieste)! Si devono togliere le accise su guerre e terremoti di due secoli fa, altro che indagare! Voglio sapere e sono stra sicuro di non essere l'unico di sapere come vengono utilizzati quei soldi, i miei soldi! Ah, tanto per ridere, l'ipotesi è quella di “reato di manovre speculative con il rincaro sul mercato interno” punibile con “reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da uno a cinquanta milioni di lire”... sai quanti sono cinquanta milioni di lire, oltre a essere gli attuali 25.000 euro e poco più di bazzecola, per un petroliere o un benzinaio?


E poi perché dobbiamo pagare noi i deficit che altri hanno creato?
Perché se le banche riducono gli utili per recuperare aumentano le commissioni sulle operazioni ma i banchieri si tengono un bel dividendo? Perché invece il dividendo non viene reinvestito nella banca per migliorare i servizi?
Il mini(stro) Brunetta non ha (ancora) portato a termine l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione. L'ha sventolata, si è fatto sentire, vedere in giro più che altro anche se non è così facile, i primi mesi di questa legislatura poi è sparito se non per ritornare per offendere chi oggi ha un lavoro e domani chissà. Fannullone! Anzi, fannullino!
Tutta l'opposizione si è persa dietro una battaglia contro un solo uomo che non sono riusciti a eliminare nemmeno quando loro erano la governo, quando avevano l'occasione perfetta per farlo per rimediare a quel conflitto di interessi che tanto lamentano. E al momento stanno perdendo ancora.
Solo chiacchiere e distintivo direbbe qualcuno, di veramente duro.
Che non avrebbe timore di portare il culo a spasso invece di lasciarlo seduto sullo scranno ben pagato per ripagare la fiducia dell'uomo solo al governo.
Non è un governo fatto dagli e per gli italiani ma un governo fuffa.
Basta vedere quali sono le parti sociali che si siedono intorno al tavolo delle trattative con il governo: tra i vari sindacati e associazioni di categoria mancano le associazioni dei consumatori per esempio, cioè coloro che per definizione comprano e consumano, grazie al bonifico mensile ottenuto grazie ai sindacati e agli imprenditori. 
Mi sembra di vivere in una catena a cui manca un anello, quello più debole delle famiglie dei giovani dei pensionati. Quello reale!
È un governo che non ha testa sia intesa come ragione che come guida.
Purtroppo non abbiamo fatto bene i conti 3 anni fa mannaggia.
Ma a vedere l'altra parte che ha cambiato troppe volte (quante non so, ma sempre troppe!) non so quanto sarebbe andata meglio.
Ci manca la leadership e non lo dico io – da tantissimo tempo, oltretutto... - ma anche i più importanti media internazionali. 


Non ci possiamo riconoscere in cocainomani pedofili puttanieri buffoni scansafatiche pettegoli parassiti e se il futuro è fatto di trote (e troie) allora meglio smettere di andare a pescare.
Si può cancellare il futuro rimediando al presente.
Purtroppo e ripeto quanto già scritto qui e qui siamo troppo seduti su quello che abbiamo e vogliamo far vedere di essere, sulle nostre apparenze e stiamo mandando a puttane una storia bellissima per avere il coraggio e la voglia di indignarci e far capire che se ci fermassimo tutti, o se ci rivoltassimo tutti, le cose rischierebbero di cambiare.
Una volta le sommosse popolari avvenivano perché la gente non aveva niente (da perdere) perché non si faceva lobotomizzare dalle apparenze e dalle invidie.
Per questo temo che non cambieremo mai e che siamo destinati come quei terrificanti film a rubarci l'aria e la luce vivendo al buio sotto terra mentre politici e loro affiliati potranno godersi quello che ci costringeranno a lasciarli.

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