Demenza calcistica

Dopo il derby Torino - Juventus di oggi possiamo dire che negli stadi italiani non circolano personaggi migliori di quelli greci o turchi...
Adesso vorrei vedere lo Juventus Stadium e l'Olimpico di Torino chiusi fino a fine campionato. E fanculo alla festa scudetto, così chissà che si insegni qualcosa.
Media e dirigenti sportivi chiedono pene severe per i colpevoli. C'erano. Ma la politica ha pensato ad alleggerire le pene previste all'inizio pur di portare a casa dei voti e preferito bloccare le città per accedere allo stadio (ho fatto una ricerca su internet ma non sono riuscito a trovare il nome del legislatore né il nr della legge per linkarla qui). In curva devono entrare solo il tifo e la passione, ma sani.
E le società dovrebbero estromettere quei tifosi di carriera. Il capitano e un giocatore del Cagliari hanno negato un attacco da parte dei loro tifosi. L'Atalanta ritira la denuncia contro alcuni di loro. Chi comanda qui?
Alla fine è solo un gioco. Per miliardari tatuati in maglia e pantaloncini. Anche se per qualcuno sarà difficile da capire, per noi comuni mortali la vita reale non dura 90' e il tempo di azzuffarci su Facebook come dementi ma prosegue dopo il 90°.

PS: la bomba carta dentro lo stadio merita i complimenti per la sicurezza. Il ministro Alfano non sa più cosa possa succedere per dimettersi. Se non si riesce a difendere uno stadio, come potranno difendere una nazione?



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Voglia di volare

Una pezzo di una canzone dice che "la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare".
Un po' come poco prima di salire sul palco per recitare o entrare in capo per giocare una partita e senti una emozione così forte da bloccarti. La confondiamo con la paura mentre invece è la voglia di liberarsi della tensione e di mettersi finalmente alla prova.
Ieri su Facebook ho condiviso un video.
E' un omaggio a Ludovic Woerth e Jeff Nebelkopf, due ragazzi di professione "Professional wingsuit BASEjumper" com'è scritto nel profilo Facebook del primo, due dei numerosi praticanti di uno sport estremo che cercano il proprio limite gettandosi da un aereo o elicottero volando con una tuta alare. Il suo inventore, Patrick De Gayardon è morto sperimentandola nell'aprile 1998. Ludo invece ha perso la sua vita poco più di un anno fa, insieme al collega neozelandese Dan Vicary in modo simile: facendo quello che lo divertiva ovvero gettandosi da un elicottero e volare nel blu ("...dal vento rapito, nel cielo infinito...").

Un'amica lo ha commentando scrivendo "Lo so che vorresti..lo so..". E ho sentito quella emozione forte che ti blocca. Non proprio la stessa mi pare chiaro, ma una variazione del battito cardiaco l'ho avvertita. Immagino cosa potrei provare stretto in una tuta in neoprene dentro un elicottero con il portellone spalancato a centinaia di metri di altezza.

Eppure, nonostante abbia avuto più di qualche remora a guadare giù dalle Cliffs of Moher quel giorno di metà luglio, penso che la follia del pensiero mi accarezzi. In fondo ero anche quel bambino che aveva l'incoscienza di arrampicarsi a 5-6 metri di altezza sul pino gigante nel cortile della scuola elementare dondolandosi appeso a un ramo, divertendosi neanche fosse Tarzan, per la gioia delle maestre e della cara bidella Antonietta (quando se ne accorgevano).

Questi video mi ipnotizzano. Li guardo con un misto di ammirazione e incredulità. Anche se in quel volo estremo ogni cosa è stata calcolata scienfiticamente ed un errore anche microscopico può essere fatale.

Vederli passare a velocità impensabili per un corpo umano in mezzo agli alberi o addirittura centrare quello spazio tra due palazzi o sotto il ponte della Aiguille du Midi che a grande distanza appare piccolissimo, mi mette i brividi. Quanta concentrazione ci vuole?
Penso a tutto quello che c'è (stato) dietro prima: oltre allo studio alla programmazione ai calcoli è immancabile una preparazione psico fisica più che perfetta, micidiale.
Ho sempre sognato di venir punto da un ragno geneticamente modificato per diventare l'Uomo Ragno e lanciarmi da un palazzo all'altro.
Patrick De Gayardon, Ludo Woerth e tutti gli altri professional winsuit BASEjumper non sono stati punti da alcun animale al quale hanno rotto le balle. E sono ben più fighi di Peter Parker.
Perché sono reali. Anche se non ci sono più.
E li invidio comunque.
https://www.facebook.com/video.php?v=1055739764453389

Posto anche questo video dedicato a Jeff Nebelkopf. Per la serenità che trasmette il volo di questo ragazzo, a più di 250 km/h. Eppure, sembra a suo agio in mezzo al cielo.

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Come quando ero signorino

E stavo alzato fino a tardi la notte. Ma al tempo non c'era internet e men che meno una morosa. E forse proprio perché non c'era né ci voleva essere che stavo alzato fino a tardi.
A scrivere i miei vaneggiamenti più vari sulla carta della Smemo o su quella di uno dei miei blocchetti, Moleskine o neutri che magari erano ben più ricchi di significato. Altrimenti era un libro da leggere accompagnato dal cd che volteggiava in camera in compagnia del fumo dell'incenso oppure ai primi profumi della primavera oppure insieme ad entrambi.
Adesso scrivo qui.
Sulla carta pochissimo. Avrei voluto farlo sul blocchetto. Ma volevo vedere l'effetto che fa.
Ammetto che fa una certa tristezza.
Non è la stessa cosa: qui naturlamente si trova la porta spalancata mentre prima era più bello sentirsi chiedere il permesso, come quando qualcuno ti chiede se può venire a trovare a casa.
Toglie del tutto la personalità ed il sentimento del gesto, anche di una parola cancellata con tante righe sopra o di come scrivi una sera invece che un'altra.
Anche questa notte c'è la finestra aperta, ma da sull'asfalto e sul cemento e non sui campi e sui pini marini come allora e il profumo della primavera stenta a farsi sentire e non ho pensato di accendere un bacchetto di incenso. Ho i piedi freddi e la goccia al naso. Andrò sotto le coperte infreddolito come 20 anni fa.
E con lo stesso stato d'animo creato dalla musica che sto ascoltando che è la stessa. Un po' teatrale se volete. Ma mi sembrava giusta per il momento. Ed è stata questa musica a farmi venir voglia di scrivere queste righe.
Poi chissà se più avanti la ascolterò davanti una grande finestra spalancata su un prato col sottofondo dei grilli. Mi dovrò ricordare dell'incenso. A meno che non ci sarà il dolce profumo della lavanda.
Bye guys.


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