Buon anno nuovo! Buon 2015!

Professionisti delle lenticchie e festeggiatori pirotecnici. Imbucati alle feste e nostalgici della disco. Feticisti dell'intimo rosso e affezionati del cotechino. Spettatori del discorso presidenziale e sciabolatori improvvisati. Fedeli alla religione del "chi non tromba a Capodanno non tromba tutto l'anno" e venditori di vischio. Contatori di chicchi di uva e instancabili giocatori di Risiko. Chissenefreghisti dell'ultimo dell'anno e stappatori di spumanti. Organizzati all'ultimo momento e villeggianti da passaporto. Selfieisti protagonisti del social web e pellegrini maniaci. Cuoche e cuochi dell'inverosimile e perfezionisti della tavola imbandita. Menefreghisti del bon ton e  collezionisti di due di picche. Organizzatori di feste pubbliche e organizzatori di cene. Bambini ammalati e genitori incazzati. Cacciatori di un bacio e alcolizzati come grondaie. DJ's e bariste/i. Auguratori di tante care cose e sfoglliatori di calendari. Netturbini e maratoneti del primo dell'anno e inauguratori dell'anno nuovo sulle piste da sci.
Auguri di buon anno nuovo! Che sia per tutti un bel 2015!

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Vigilia e Natale

Probabilmente qualcuno si è arrogato il diritto di interpretare 5 parole che ho d'istinto scritto alla Vigilia riguardo il Natale. Del suo non me ne può davvero interessare di meno, che lo passi sfarzoso o sotto un ponte, amato o odiato non mi tocca.
Non tollero giudizi su cose che non si conoscono ed ancora meno certe esibizioni ed ostentazioni, soprattutto quando non sono richieste. Se poi sono un tramite per suscitare invidia credo che al posto della superiorità quella persona sia più piena di superbia e stupidità invece.
Ma saranno anche più affari suoi che miei.
Come sono affari miei, quindi insindacabili incommentabili incensurabili, quello che penso io sul Natale ed altri giorni dell'anno. 
La Vigilia poi è una giornata particolare, tutto un casino. Sembra prima di andare in scena a teatro e vi assicuro che lo so quello che si prova. La mattina è più o meno serena. Man mano che si avvicina la sera la tensione sale e sono tutti ipertesi o depressi. Io sto un po' di quale e un po' di la. Poi arriva la sera e la tensione svanisce e sei preso come in un limbo. La cena coi genitori è tanto intima quanto tranquilla e molto buona. Vai alla messa della notte di Natale e trovi persone con le quali scambiarti auguri e quattro risate e sei pervaso da una sensazione di pace.
Invece le prime ore del giorno dopo, quello di Natale, concentrano nelle ore dal risveglio al pranzo tutta la tensione della parte centrale della Vigilia. Visita a parenti da una parte e dell'altra e pranzo con zii e cugini in allegria. Per poi lasciar spazio alla digestione in una piacevole agonia.
Quest'anno con Tommaso leggermente più consapevole di quello che succede è anche più rocambolesco. Ma lui meriterebbe un post a parte. Auguri di nuovo!

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Buona Natale 2014!

Parenti stretti, parenti lontani e cugini espatriati. Madri e padri nervosi di figli insonni. Speculatori di sogni altrui e ricercatori di illusioni. Spacciatori di superbia tagliata male e millantatori ignoranti di intelligenza mai dimostrata. Minacciatori di disgrazie altrui e ingenui adoratori adulanti. Apatici positivi e iperattivi depressi. Felici separati e tristi accoppiati. Famigliari abbandonati e figli per conto proprio. Dispensatori di auguri e sinceri stringitori di mani. Pazienti della neve e impazienti del costume da bagno. Festeggianti con i tuoi e impietosi menefreghisti. Esibizionisti di gioia e soddisfazione e questuanti di compassione. Neonati e neo pensionati. Credenti delle scie chimiche e onniscienti del gossip. Neolaureati e alti dirigenti. Pavidi imprenditori e bramosi  di carriera. Partite IVA sgonfiate e dipendenti sereni. Delusi dal prossimo e inappetenti d'orgoglio. Avvinazzati di sproposito e ebbri scontati. Tacciati di blasfemia e titolari di tessere del fedele. Orgogliosi espositori di tavole imbandite di piatti prelibati e mamme spignattanti da giorni. Esaltatori di uve autoctone e devoti delle bollicine. Fedifraghi del vin santo e nuotatori di creme al mascarpone. Presenti alla messa di mezzanotte al Duomo per autoinflazionarsi e idrovore di vin brulè in parrocchia. Stomaci ripieni e fondamentalisti del cotechino. Coriste e coristi. Commesse, commessi e incartatori di pacchi. Cuochi e cuoche. Faraone ripiene e capponi lessati.
Buon Natale a tutti voi!

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Passato. E' passato

Il mondo non solo è piccolo.
Il mondo è anche tondo. 
Per cui puoi correre più veloce e lontano che puoi ma alla fine ritorni sempre dove sei partito.
Vorresti non vedere più certe persone film fotografie non sentire più alcuni profumi canzoni. E ti allontani eviti tutto quello che ti riporta indietro perché l'unica cosa di cui si ha voglia è andare avanti.
Solo che, appunto, il mondo è piccolo e tondo. Ci si può far molto poco. 
In alcuni casi non ci resta che mettersi comodi, gustarsi la musica e bersi quel che ci siamo versati nel bicchiere.

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Questione di giustezza

Alcune cose viste e sentite negli ultimi giorni mi hanno fatto riflettere. Peccato che il risultato delle mie profonde riflessioni siano solo pure superficiali quanto innocue cattiverie.
Poco tempo fa su Facebook ho scritto un post piuttosto astioso rabbioso e rancoroso. Lo riporto qui sotto:

Conosco un signore che fa bene il suo lavoro. Anche troppo e l'Italia non è un mercato tanto attento (eufemismo) a certe logiche. Pochi si chiedono cosa c'è dietro una differenza di costi rilevante. Un motivo c'è sempre. Fidatevi. E questo signore un giorno si è lamentato (eufemismo) con me perché il lavoro non gli andava tanto bene (gli va bene eccome, ma la lacrima fa sempre comodo): parte del mercato gli preferisce la merda (cit.) che c'è in giro perché costa meno. Ed i risultati per loro saranno conseguenti.
Allora mi sono permesso di offrirgli il mio aiuto in qualche modo. La sua risposta è stata esattamente la stessa lamentela che riceve dai suoi clienti. Questioni di soldi ovviamente, come sempre purtroppo. Non mi reputo un fenomeno ma, come mi è già stato detto dallo stesso signore qui sopra durante una precedente collaborazione, sono bravo. Esattamente come sono buoni i suoi prodotti. Però c'è un rilevante fattore economico a bloccare l'accordo.
Poi vedo le collaborazioni di basso livello che ha stretto successivamente ed è più o meno logico che mi incazzi. Almeno legittimo che mi amareggi.
Talvolta penso che sbattersi non serva a niente. Cosa fai e come lo fai non importa agli altri. Ma conta chi sei. Perché ci sono persone mediocri che sanno farsi ascoltare ed ottengono quello che vogliono. E poi conta il momento giusto. Un po' troppo presto o un pelo troppo tardi ed il posto non c'è. 
Se poi c'è l'amicizia giusta i giochi sono più facili. Non importa quale sia il risultato alla fine. E' tutta una questione di giustezza: il modo giusto, il momento giusto, l'argomento giusto, se sei una persona giusta (quindi non nel senso di corretta o precisa), l'amicizia giusta.  
Sarò sbagliato io. Se si è sempre andati avanti così sarà giusto così.

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Sciopero

Prima lo sciopero annunciato nella prossimità di una festività.
Poi quello di oggi al termine di una giornata già corta.
Guardavo le facce delle persone sotto le bandiere rosse le bandiere colorate quelle con le persone morte da quasi 50 anni in mezzo e le musiche ormai banali e private dei loro significati. Mi hanno fatto tutti abbastanza pena. Piacerebbe sapere quanti soldi prende dal sindacato quello che incita alla partecipazione dietro al megafono in cima alla camionetta urlando slogan in rime baciate come il più triste dei capi ultrà mentre le altre pecore sotto lo seguono col fischietto in bocca dietro striscioni d'ordinanza. Tra di loro moltissimi giovani. Almeno quando sono passato. Felici di saltare una giornata di scuola ed accorciare ulteriormente la settimana. Devo dare ragione al mio professore di ragioneria che interrogava i San Bei, i santi protettori degli studenti mona, cioè i sambei che in dialetto vicentino significa stupidi. Siamo sinceri: lo sciopero non ha alcuna utilità. Se non quella di bloccare le città e rompere gli zebedei. E caso mai.... qui serve qualcosa di più di uno sciopero! Ma se i sindacati sono ancora fermi a questo tipo di manifestazione, per i lavoratori italiani la vedo male. Vorrà dire qualcosa se una sigla sindacale non ha partecipato allo sciopero di oggi...
Per fortuna vengo a lavoro in moto. Penso che qualcuno sia ancora fermo in coda. A lodare fino alle lacrime chi sciopera e si sacrifica anche per i suoi interessi, facendolo arrivare in ritardo in ufficio. Per il suo bene.

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Rifugio: la musica

Non va bene un cazzo. Nel senso che tutto quello che sento attorno fa schifo. Un post che non ha affatto un bell’inizio. Ma coerenza vuole che questo non voglia essere un bel post. Mi sento intossicato dalle brutte cose che sento che vedo attorno a me ed ai miei amici. Posso solo immaginare come stanno loro. Mi hanno chiesto una preghiera ma per certe cose esce di bocca il suo esatto opposto. E purtroppo non ho alcuna possibilità di fuga da queste cose capitano tutte insieme per rompere le scatole e dare un tremendo fastidio e non ci posso fare proprio un beato cazzo per sistemarle. Perché sono ad un livello troppo alto per qualsiasi intervento. Quando sto così di solito qualche soluzione la trovo: la moto è una buona terapia, oppure correre o andare in bici o magari capita il giorno che ho allenamento. Ma un coglione in macchina giovedì scorso con un colpo solo (è più corretto dire con una mossa sola) ha tolto di mezzo tutte queste possibilità: moto dal dr. Mariano e corpo a casa a riposo forzato a recuperare le botte varie (per fortuna solo queste!!!). 
Questa inerzia influisce sempre nel mio carattere e mi sento piuttosto di conseguenza, nervoso irascibile e più realista (ovvero pessimista) del solito. Fix you dei Colpplay o La cura di Battiato sono e rimangono (belle) canzoni al massimo dei buoni intenti e servono a poco. Ma in casi come questi trovo un appoggio valido nella musica. Una specie di rifugio. Per fortuna c’è e per fortuna mi piace. Questa mattina pensando alle varie vagonate di letame che passano mi sono venute in mente alcune canzoni per fare da sfondo alla mia inquietudine. Canzoni di un certo tipo che mi fanno venire ancora più voglia di uscire a correre, come se fossi una locomotiva e loro la legna che brucia e la alimenta. Human Wheels di John Mellecamp mi sembra quella più adatta: perché il ritmo contrasta con la poca speranza che le parole fanno intendere. Un po’ come mi sento in momenti così: indomito ma in gabbia. Poi quando sento Billy Corgan attaccare con the world is a vampire penso che anche questa possa essere una canzone adatta, soprattutto quando dice 'despite all my rage i am still just a rat in a cage'. Ma anche Strange World di Ke. La stessa cosa succede anche con Mineral dei Buffalo Tom. Allora se non posso fare altro ascolto musica. E scrivo. Pensando a chi non se la sta vedendo bene ed augurandole di poter sconfiggere tutto il male che gli è capitato. Quando si dice Una musica può fare.

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