Giornata di merda
Non pubblico due post lo stesso giorno.
Infatti quello di oggi sarebbe un pezzo di quello dedicato al quinto scudetto di fila della Juve che ho diviso in due per non rifilarvi un pippone rompicoglioni.
Ma oggi è una giornata speciale.
No. Non una A modo mio dei Negrita. Peggio. Tanto peggio.
A meno che quello che mi sta capitando oggi non diventi un mio modo di passare le giornate.
Oggi è una giornata di quelle.
Di quelle che iniziano col sole appena alzi le persiane ma neanche un'ora ti fanno uscire con la felpa e una giacca antivento per arrivare a mezzogiorno con le maniche rimboccate e 30 gradi in macchina.
Di quelle che ti fanno mettere gli occhiali da vista ma dopo 2 chilometri esce un sole splendente e caldo ma allo stesso tempo piove.
Una di quelle che se ti levi la giacca hai freddo ma se te la tieni muori di caldo.
Una di quelle che ti fa incontrare il ciclista in mezzo la strada sbilanciato dalle borse con la mano sinistra perennemente ad indicare che prima o poi girerà.
Una di quelle che ti incolonnano in mezzo ad altre auto che procedono senza validi motivi ai tre all'ora e ti fanno mandare in tutti i pianeti dell'universo il camion che non ti da la precedenza e poi gira a sinistra senza mettere la freccia mentre lo stai per sorpassare.
Una di quelle che ti tiene senza pietà dietro ad una macchina con freccia a destra ma all'improvviso gira a sinistra dopo cinque chilometri.
Una di quelle che ti fa passare la mattina al telefono per informarti su mille aspetti fiscali per una proposta di contratto che finalmente dopo 4 mesi di disoccupazione ti arriva da una grande e storica azienda, la quale poche ore dopo e dopo questi piccoli e fastidiosi contrattempiti scrive, senza risparmiarsi un po' di rammarico (commosso, grazie!), che "c'è stato un improvviso aggiornamento, nel senso che a causa di alcune motivazioni interne aziendali e data la presenza di altri progetti accavallati, è stato deciso dal CEO di posticipare l'inizio del progetto stesso".
Da febbraio di quest'anno, è la seconda volta che una azienda mi contatta, mi chiama per un colloquio, mi invia una proposta di contratto e poi lo rinvia.
Mi lasciano senza nemmeno la forza di mandarli dove meriterebbero.
Meno male che entrambe avevano fretta di iniziare e mi avevano chiesto una risposta co una certa urgenza.
Prima tante piccole fastidiose cazzate come preambolo del culmine.Ma la giornata non è ancora finita. E non sarà l'unica.
La bestemmia non aiuta a cambiare la realtà ma almeno ti sgonfia parte di quella rabbia che hai in corpo.
Qualcuno direbbe che ogni cosa non capita per caso.
Forse avrò fatto qualcosa di sbagliato ed ora mi sta tornando indietro tutto?!
Di recente non sono passato sotto alcuna scala né un gatto nero mi ha attraversato la strada.
O ce l'ho addosso per caso!?
O forse è un segnale, se non sono capitate quelle è perché altre cose mi aspettano.
Non so cosa credere.
L'unica cosa nella quale credo adesso non posso scriverla perché verrai bandito dall'internet a vita.
Ancora una volta che penso di essere li li per sistemare alcune cose e la famiglia, trovo qualcosa o qualcuno che ci si mette di traverso. Di nuovo.
La mia impassibilità esteriore nasconde un profondo incazzamento che si mescola ad un'amara constatazione delle cose.
Cristo Santo, poi ti dicono di essere positivo!
Forza e coraggio.
Teniamoci le Madonne e tutti i santi per altre eventuali più che certe ottime novità.
E' bello avere prospettive. Purché non rimangano tali, porcaputtanamadosca!
Così, su due piedi, mi viene in mente Michael Douglas...
Infatti quello di oggi sarebbe un pezzo di quello dedicato al quinto scudetto di fila della Juve che ho diviso in due per non rifilarvi un pippone rompicoglioni.
Ma oggi è una giornata speciale.
No. Non una A modo mio dei Negrita. Peggio. Tanto peggio.
A meno che quello che mi sta capitando oggi non diventi un mio modo di passare le giornate.
Oggi è una giornata di quelle.
Di quelle che iniziano col sole appena alzi le persiane ma neanche un'ora ti fanno uscire con la felpa e una giacca antivento per arrivare a mezzogiorno con le maniche rimboccate e 30 gradi in macchina.
Di quelle che ti fanno mettere gli occhiali da vista ma dopo 2 chilometri esce un sole splendente e caldo ma allo stesso tempo piove.
Una di quelle che se ti levi la giacca hai freddo ma se te la tieni muori di caldo.
Una di quelle che ti fa incontrare il ciclista in mezzo la strada sbilanciato dalle borse con la mano sinistra perennemente ad indicare che prima o poi girerà.
Una di quelle che ti incolonnano in mezzo ad altre auto che procedono senza validi motivi ai tre all'ora e ti fanno mandare in tutti i pianeti dell'universo il camion che non ti da la precedenza e poi gira a sinistra senza mettere la freccia mentre lo stai per sorpassare.
Una di quelle che ti tiene senza pietà dietro ad una macchina con freccia a destra ma all'improvviso gira a sinistra dopo cinque chilometri.
Una di quelle che ti fa passare la mattina al telefono per informarti su mille aspetti fiscali per una proposta di contratto che finalmente dopo 4 mesi di disoccupazione ti arriva da una grande e storica azienda, la quale poche ore dopo e dopo questi piccoli e fastidiosi contrattempiti scrive, senza risparmiarsi un po' di rammarico (commosso, grazie!), che "c'è stato un improvviso aggiornamento, nel senso che a causa di alcune motivazioni interne aziendali e data la presenza di altri progetti accavallati, è stato deciso dal CEO di posticipare l'inizio del progetto stesso".
Da febbraio di quest'anno, è la seconda volta che una azienda mi contatta, mi chiama per un colloquio, mi invia una proposta di contratto e poi lo rinvia.
Mi lasciano senza nemmeno la forza di mandarli dove meriterebbero.
Meno male che entrambe avevano fretta di iniziare e mi avevano chiesto una risposta co una certa urgenza.
Prima tante piccole fastidiose cazzate come preambolo del culmine.Ma la giornata non è ancora finita. E non sarà l'unica.
La bestemmia non aiuta a cambiare la realtà ma almeno ti sgonfia parte di quella rabbia che hai in corpo.
Qualcuno direbbe che ogni cosa non capita per caso.
Forse avrò fatto qualcosa di sbagliato ed ora mi sta tornando indietro tutto?!
Di recente non sono passato sotto alcuna scala né un gatto nero mi ha attraversato la strada.
O ce l'ho addosso per caso!?
O forse è un segnale, se non sono capitate quelle è perché altre cose mi aspettano.
Non so cosa credere.
L'unica cosa nella quale credo adesso non posso scriverla perché verrai bandito dall'internet a vita.
Ancora una volta che penso di essere li li per sistemare alcune cose e la famiglia, trovo qualcosa o qualcuno che ci si mette di traverso. Di nuovo.
La mia impassibilità esteriore nasconde un profondo incazzamento che si mescola ad un'amara constatazione delle cose.
Cristo Santo, poi ti dicono di essere positivo!
Forza e coraggio.
Teniamoci le Madonne e tutti i santi per altre eventuali più che certe ottime novità.
E' bello avere prospettive. Purché non rimangano tali, porcaputtanamadosca!
Così, su due piedi, mi viene in mente Michael Douglas...
"Forza e coraggio per momenti dificili" o "aiutati e Dio, le Madonne e tutti i santi ti aiuterano": poteva essere il titolo. Ma io sarebbe più atratto a legere con il mio titolo preferito? Oggi voleva scrivere su affiliazioni divine e diaboliche, D2P=Depressione 2 Poli=bipolare ...
"Giornata di merda" servira da consolo a tutti quelli che passano per momenti negativi normale anche senza essere con depressione? O sarà più positivo vivere le emozione negative degli altri per consolo proprio? Nei giorni in che sembra tutto andare storto sarà meglio di fare una pausa per rifletere, cercare di meditare in positivo, legere "Giornata di merda", o pensamenti positivi in articoli, ebooks, audio o video? O cercare di passare all'azione per risolvere le cause della negatività? Quacuno vuole collaborare a svilupare idee per la salute e medicina natural, vincere la depressione normale o aiutare la depressione patologica con positività o catarse della negatività? Per saperne di più delle mie idee in evoluzione può cercare "Neo-Machiavelli, D2P, SMN".