5 volte consecutive per la seconda volta
5 scudetti consecutivi era riuscita a vincerli solo la Juventus, dal 1930 al 1935.
Se vogliamo metterci anche l'Inter di Mancini e Mourinho dal 2005 al 2010 mettiamoceli pure, ma il primo è di cartone, assegnato dai giudici, il secondo con la Juventus in Serie B ed il Milan pesantemente penalizzato, ha condizionato tutti gli altri per logiche conseguenze di budget ridotti e giocatori poco motivati (eufemismo) a giocare per club non presenti nelle competizioni più importanti.
La Juventus quest'anno ad un certo punto era più vicina alla zona retrocessione che a quella che porta in Europa e quella scudetto la vedeva solo al Televideo. 12 punti da recuperare e tante posizioni da scalare. Contro avversari come Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, Milan e mine vaganti come Sassuolo, Torino, Udinese, Sampdoria e Genoa.
E con le partite di Champions League nel mezzo da gestire.
Chi lo avrebbe detto? Io per primo dopo gli arrivi di astro nascente Dybala, manzo Mandžukić e cristallo Khedira non avrei scommesso un penny su un successo della Juventus in questa stagione.
Tanta fatica a giocare, sempre secondi sulla palla che in un contrasto 1vs1 vuol dire tutto, Pogba più lento di un bradipo anestetizzato e più insolente di un Cristiano Ronaldo di provincia in un campionato dilettantistico di profonda provincia (fidatevi, non c'è avversario peggiore da incontrare, e migliore da marterllare!). E la mia teoria sulla preparazione di Mr. Allegri era più che mai diventata una certezza (e lo è ancora).
Con Max e Cortez, colleghi di ufficio e compagni di banco juventini, tra una eresia e l'altra già si parlava di passaggio generazionale dopo le partenze di Pirlo e Tevez. Dopo Sassuolo non si parlava più di calcio.
I giornalisti, proni al protagonista di turno, incensavano una domenica la Fiorentina, quella dopo la Roma, a metà girone di andata avevano già dato lo scudetto all'Inter e a fine andata il campione d'inverno era il Napoli, nonostante Maurizio Sarri non fosse l'allenatore adatto, a detta di tifosi e giornalisti dopo le prime giornate di campionato.
Oggi invece siamo qui a parlare del quinto scudetto consecutivo della Juventus. Arrivato com'è arrivato, con una rimonta che non si ricorda, con la Joya che ha dato davvero molto gioia ai tifosi ma purtroppo assente nella partita più importante negli ottavi di Champions, Pogba ritrovato ai livelli dello scorso anno, Mandžukić il centravanti da pub pronto a sgomitare, Khedira che non ha fatto sentire le assenze di Marchisio che a sua volta non ha fatto sentire quella di Pirlo, con Buffon che nonostante le sante Madonne tirate al binomio da brivido Bonucci-Chiellini (auguri per la Nazionale!) ha salvato la squadra tantissime volte, con Padoin che ovunque lo metti vince sempre e con la coppia d'attacco Morata e Zaza che si intende più di due playboy in discoteca.
Per il secondo anno consecutivo può fare la doppietta vincendo la Coppa Italia contro il Milan. Ma non è così facile come può apparire e una mano in tasca ce la metto.
Adesso spero solo che la dirigenza bianconera capisca una cosa: che si può vincere la Serie A anche partendo con un handicap di 12 punti e rimontare con una serie di 24 vittorie su 25, smazzandosi comunque tantissimo mantenendo una concentrazione difficilissima da mantenere finendo con rifilare 12 punti di vantaggio alla seconda e con una coppia di centrali difensiva da rosario alla mano come Bonucci e Chiellini. Si può fare in Italia e, come si è visto, non è comunque tanto facile.
Ma non si può vincere una Champions League.
La Juventus ha vinto 34 scudetti e 2 Champions League.
Il Milan ha vinto 18 campionati e 7 Champions League, 2 (stagioni 88-89 e 89-90) facendo fruttare lo scudetto vinto nella stagione 87-88.
Spero che Agnelli e Marotta capiscano che per competere in Europa Buffon non basta a coprire i buchi di B&C e che a centrocampo ed in attacco servono giocatori di tutt'altro livello. In Champions' League la mentalità conta, la qualità ancora di più.
Bisogna spendere per portare i giocatori di valore a Torino nonostante la Serie A non abbia lo stesso appeal di Premier League e Bundesliga: gli sponsor sono una dimostrazione (i contratti con gli sponsor tecnici dei club italiani hanno un valore di 1/10 rispetto a quelli delle concorrenti europee, la Juve aveva affidato all'agenzia internazionale di marketing sportivo Sport+Markt il compito di trovare uno sponsor per lo stadio, i c. d. Naming Rights. C'è un motivo se si chiama Juventus Stadium - che alla fine è molto più bello di qls marchio-Arena/Stadium) per non parlare del merchandising (la contraffazione è uno dei mali italiani).
Spero che parte degli introiri derivanti dalla cessione delle quote nell'editoria italiana e dall'aumento delle vendite del Gruppo FCA venga reinvestita per rinforzare la squadra.
Penso che gli juventini si siano stancati di vincere scudetti e perdere finali di Champions.
Adesso però godiamoci questo 5° scudetto consecutivo. Per la seconda volta nella storia! #Hi5tory
Se vogliamo metterci anche l'Inter di Mancini e Mourinho dal 2005 al 2010 mettiamoceli pure, ma il primo è di cartone, assegnato dai giudici, il secondo con la Juventus in Serie B ed il Milan pesantemente penalizzato, ha condizionato tutti gli altri per logiche conseguenze di budget ridotti e giocatori poco motivati (eufemismo) a giocare per club non presenti nelle competizioni più importanti.
La Juventus quest'anno ad un certo punto era più vicina alla zona retrocessione che a quella che porta in Europa e quella scudetto la vedeva solo al Televideo. 12 punti da recuperare e tante posizioni da scalare. Contro avversari come Inter, Roma, Napoli, Fiorentina, Milan e mine vaganti come Sassuolo, Torino, Udinese, Sampdoria e Genoa.
E con le partite di Champions League nel mezzo da gestire.
Chi lo avrebbe detto? Io per primo dopo gli arrivi di astro nascente Dybala, manzo Mandžukić e cristallo Khedira non avrei scommesso un penny su un successo della Juventus in questa stagione.
Tanta fatica a giocare, sempre secondi sulla palla che in un contrasto 1vs1 vuol dire tutto, Pogba più lento di un bradipo anestetizzato e più insolente di un Cristiano Ronaldo di provincia in un campionato dilettantistico di profonda provincia (fidatevi, non c'è avversario peggiore da incontrare, e migliore da marterllare!). E la mia teoria sulla preparazione di Mr. Allegri era più che mai diventata una certezza (e lo è ancora).
Con Max e Cortez, colleghi di ufficio e compagni di banco juventini, tra una eresia e l'altra già si parlava di passaggio generazionale dopo le partenze di Pirlo e Tevez. Dopo Sassuolo non si parlava più di calcio.
I giornalisti, proni al protagonista di turno, incensavano una domenica la Fiorentina, quella dopo la Roma, a metà girone di andata avevano già dato lo scudetto all'Inter e a fine andata il campione d'inverno era il Napoli, nonostante Maurizio Sarri non fosse l'allenatore adatto, a detta di tifosi e giornalisti dopo le prime giornate di campionato.
Oggi invece siamo qui a parlare del quinto scudetto consecutivo della Juventus. Arrivato com'è arrivato, con una rimonta che non si ricorda, con la Joya che ha dato davvero molto gioia ai tifosi ma purtroppo assente nella partita più importante negli ottavi di Champions, Pogba ritrovato ai livelli dello scorso anno, Mandžukić il centravanti da pub pronto a sgomitare, Khedira che non ha fatto sentire le assenze di Marchisio che a sua volta non ha fatto sentire quella di Pirlo, con Buffon che nonostante le sante Madonne tirate al binomio da brivido Bonucci-Chiellini (auguri per la Nazionale!) ha salvato la squadra tantissime volte, con Padoin che ovunque lo metti vince sempre e con la coppia d'attacco Morata e Zaza che si intende più di due playboy in discoteca.
Per il secondo anno consecutivo può fare la doppietta vincendo la Coppa Italia contro il Milan. Ma non è così facile come può apparire e una mano in tasca ce la metto.
Adesso spero solo che la dirigenza bianconera capisca una cosa: che si può vincere la Serie A anche partendo con un handicap di 12 punti e rimontare con una serie di 24 vittorie su 25, smazzandosi comunque tantissimo mantenendo una concentrazione difficilissima da mantenere finendo con rifilare 12 punti di vantaggio alla seconda e con una coppia di centrali difensiva da rosario alla mano come Bonucci e Chiellini. Si può fare in Italia e, come si è visto, non è comunque tanto facile.
Ma non si può vincere una Champions League.
La Juventus ha vinto 34 scudetti e 2 Champions League.
Il Milan ha vinto 18 campionati e 7 Champions League, 2 (stagioni 88-89 e 89-90) facendo fruttare lo scudetto vinto nella stagione 87-88.
Spero che Agnelli e Marotta capiscano che per competere in Europa Buffon non basta a coprire i buchi di B&C e che a centrocampo ed in attacco servono giocatori di tutt'altro livello. In Champions' League la mentalità conta, la qualità ancora di più.
Bisogna spendere per portare i giocatori di valore a Torino nonostante la Serie A non abbia lo stesso appeal di Premier League e Bundesliga: gli sponsor sono una dimostrazione (i contratti con gli sponsor tecnici dei club italiani hanno un valore di 1/10 rispetto a quelli delle concorrenti europee, la Juve aveva affidato all'agenzia internazionale di marketing sportivo Sport+Markt il compito di trovare uno sponsor per lo stadio, i c. d. Naming Rights. C'è un motivo se si chiama Juventus Stadium - che alla fine è molto più bello di qls marchio-Arena/Stadium) per non parlare del merchandising (la contraffazione è uno dei mali italiani).
Spero che parte degli introiri derivanti dalla cessione delle quote nell'editoria italiana e dall'aumento delle vendite del Gruppo FCA venga reinvestita per rinforzare la squadra.
Penso che gli juventini si siano stancati di vincere scudetti e perdere finali di Champions.
Adesso però godiamoci questo 5° scudetto consecutivo. Per la seconda volta nella storia! #Hi5tory
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