Francesco Totti? No Roberto Baggio

Basta ne ho le scatole piene di Francesco Totti, per quanto apprezzi l'ultimo uomo bandiera rimasto nel calcio italiano. Forse il prossimo potrà essere Daniele De Rossi, quel capitan futuro il cui futuro non è mai arrivato, proprio "a causa" del suo capitano.
Mi piacciono questi calciatori romantici, che rimangono a giocare con la stessa squadra per tutta la vita, ancora di più se è la squadra della loro città.
Non penso di poter trovare un giocatore così nemmeno in 3a categoria!
Ma la sua storia sta finendo. Almeno spero! 
Romanisti, prima o poi Totti smetterà di giocare e voi dovrete trovare un altro idolo. Fatevene una ragione! 
Se apprezzo l'immagine di Totti uomo immagine in campo non riesco ad apprezzarlo come giocatore. Qualità innegabili, attaccante atipico visto il suo raggio d'azione indefinito, da confezionatore di palle gol a finalizzatore micidiale. Per ora il migliore marcatore in attività della Serie A.
Ma se tecnicamente è fortissimo, caratterialmente è l'opposto: gli mancherà sempre qualcosa che altri calciatori come lui invece hanno dimostrato.
In lui ho sempre visto un giocatore superbo, non riguardo alle sue qualità tecniche ma riguardo al solo comportamento esteriore. Un giocatore che alla fine gioca per se stesso: se vince la Roma vince lui, per spiegarmi meglio.

Ed assente nei momenti importanti, soprattutto a livello internazionale: mai protagonista con la Roma in Champions League, quando invece doveva essere il trascinatore.
Campionissimo a Roma, ridimensionato fuori dall'Olimpico, e chissenefrega della standing ovation al Bernabeu. 
Con la Nazionale lo si ricorda per er cucchiaio e poi lo sputo ad un Europeo ed una espulsione al Mondiale. Non tanto direi.

Non è scandaloso se non riesco a vedere in lui un grandissimo giocatore. Se mi chiedete qual è un giocatore che mi ha emozionato, da vicentino vi rispondo tutta la squadra del Vicenza Calcio della stagione 1996-1997 che il 29 maggio 1997 ha vinto la Coppa Italia (ed ancora adesso rivedendo le immagini non riesco a rimanere impassibile) e quella che l'anno successivo ha fatto sognare i suoi tifosi sfiorando la finale di Coppa delle Coppe.
Quindi capisco perché per i romani romanisti ed i romanisti di tutta italia Totti sia il loro idolo. Ma non per me. 

Io penso a Roberto Baggio, più innamorato del calcio e del pallone che di se stesso. 
Ha cambiato tante maglie, ovunque è andato ha lasciato tantissimi bei ricordi, a volte unici (chiedete a Brescia). 
Baggio è quello che più o meno da solo ha fatto vincere alla Juventus la Coppa Uefa, ha battuto il Real Madrid e dato all'Inter i preliminari di Champions League, ha salvato Bologna e Brescia in Serie A.
E poi ha portato la Nazionale in finale ai Mondiale a USA 94.
Credo sia stato l'ultimo calciatore italiano ad essersi dannato per fare meno ferie per vestire la maglia azzurra della Nazionale.
Per amore del calcio ha sofferto dolori incredibili per tornare in campo dopo gravi infortuni, vincendo sempre la sua sfida personale. E per questo è un mito. Mite. Meno personaggio di Totti. Più amato di Totti, in tutto il mondo.

Anche se anche lui ha indossato la nr 10, maglia difficile da portare in campo perché da come vedi quel numero potresti leggerci l'espressione del proprio ego.

Ma è tutto normale. Così come Baggio non può essere l'idolo di tutti i tifosi, Totti non lo è per me. Semplice.
Come tanti altri campioni, è un poster (ma esistono ancora?) che i bambini appendono in camera, un cognome da ripetere giocando con gli amici, uno spot per questo sport. Ma non è una leggenda del calcio. Lo sarà per quello di Roma. Innegabile.
Adesso però si decida. A fine stagione. O l'anno prossimo. Magari anticipando la scelta (se si può definire così) in stile Kobe Bryant, per venir osannato in ogni stadio.



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