Azzeccarci

Chi mi conosce sa che sono milleanniluce lontano dall'essere un vanitoso fescionvictim e che non vengo per niente attirato dalle etichette dell'alta moda.
Chi mi conosce sa quali sono i miei gusti letterali, distanti dai facili bestsellers scontati da scaffale di ipermercato trainati solo dai nomi degli autori.
Per questo ringrazio chi mi conosce per avermi fatto trovare sotto l'albero di Natale uno shower gel ('gel doccia' non è fashion un cazzo mentre 'bagno doccia' è più per gobbi anziani rugosi o nerds brufolosi e non per lisci giovani tartarugati... e poi sono entrambi troppo italiani) di due famosi stilisti italiani in società e due romanzi: uno di un ex comico e l'altro di un ex panettiere (rispettivamente da mia sorella e dai miei genitori).
Tra l'altro, tutti regali alquanto costosi. Un prezzo inversamente proporzionale alla qualità dei prodotti stessi.
Il primo l'ho tenuto perché una prova val sempre la pena, non sapevo nemmeno esistesse.
Non lo metterò nella borsa del calcio per evitare sia furti di compagni vanitosi e invidiosi che i commenti di stupore di chi mi ha sempre creduto un ruvido terzinaccio dentro e fuori il campo (e pure in spogliatoio!). Lo userò solo per casa, che forse ne spreco meno.
I libri li ho cambiati. La prova l'avevo già fatta con loro precedenti sforzi: dell'ex comico ne avevo abbastanza dal secondo romanzo, l'ex panettiere posso anche leggerlo senza tenermelo nella libreria e mi accontento di sentirlo alla radio.
Lo so che sono regali di Natale che conta il pensiero e che soprattutto me li hanno fatti i miei genitori, però pochi giorni prima avevo anche detto che ne avrei anche fatto volentieri a meno!
Per fortuna che i libri hanno anche la trama scritta sui ripieghi di copertina e si perde un paio di minuti per libro per capire se può essere adatto o meno.
Li ho cambiati con due esordi letterali, un giallo che conosco e che volevo prendermi questa estate e un romanzo ironico amaro che ho scoperto  cercando i librini per Anna.
Meno male che mi conoscono.
E' bello ricevere regali chi può dire il contrario? Però ci vorrebbe un po' di attenzione.
Mi è spiaciuto tantissimo cambiare i libri e scegliersi il proprio regalo non è affatto divertente. Farselo in questo modo lascia un gusto amaro. Quasi una sensazione di solitudine. Non so se riesco a rendere l'idea.
Tanto per rimediare a chi mi taccerà di essere materialista superficiale stronzo e cattivo nei confronti dei miei famigliari (...ma anche di chi mi fa i regali in generale...), quello che mi piace nel riceverli è pensare che qualcuno abbia perso (nel senso di impiegare, non di gettarlo! Percorte sia!) del suo tempo per tentare di farmi felice, è immaginare i loro sforzi e le loro apprensioni nella ricerca.
Mi basterebbe anche un bigliettino, per dirmi che loro ci hanno comunque tentato, tipo "noi siamo anche andati in giro a sbatterci per trovarti un cazzo di regalo, ma per i tuoi gusti proprio non abbiamo trovato una tega! Però ci abbiamo messo tanto affetto. Buon Natale!".
Ecco.

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