Quanto dura una partita?
Domenica al palazzetto dello sport guardando la partita di pallavolo della Minetti BPVi Vicenza, le schiacciate i muri gli errori e gli incitamenti e le parolacce delle ragazze da una parte all'altra della rete mi facevano pensare come una partita non termina quando l'ultimo pallone finisce a terra perché ha dei riflessi durante la settimana negli allenamenti per correggere e migliorare alcuni aspetti per la gara successiva.
Le ragazze venivano da un incontro regalato al 4° set dov'erano a soli 2 palloni dalla vittoria senza riuscire a sbatterli a terra venendo superate e sconfitte. 1 punto in classifica al posto di 3. Ma quel che conta di più una martellata alle ginocchia del morale, un suicidio psicologico.
Che ho temuto potesse succedere nuovamente domenica, al tie-break a un certo punto i riflessi si sono un po' appannati le gambe hanno iniziato ad appesantirsi e le braccia sono diventate all'improvviso di burro con le avversarie al match point.
Così seduto lì sui gradoni del palazzetto osservando quasi in apnea gli ultimi scambi con la palla che scotta mi sono sorpreso a rivivere una gara lunga una settimana intera, magari con la piccola pretesa di entrare nelle mente delle ragazze che ripensavano a quanto successo una settimana fa (ma da sportivo posso immaginare cosa può passare per la testa in certi momenti di una gara). La banda della rete diventa un filo di un rasoio per chi salta a schiacciare e per chi blocca a muro
Lo stesso braccio che annulla il vantaggio ospite sbaglia il servizio regalando un punto alle avversarie mentre gli arbitri inopportunamente ci mettono del loro fischiando un fallo in ritardo che alza cori irritati da parte del pubblico.
Le ragazze della Minetti BPVi però non si deconcentrano e mettono a terra la palla che porta al match point, l'attacco ospite tenta invano di annullarlo ma la palla finisce oltre le righe bianche.
Fuori.
La tensione si schianta esplodendo in un urlo di liberazione e gioia! Vittoria! Finita questa partita interminabile.
Le ragazze questa volta hanno tenuto testa a se stesse e festeggiano meritatamente in mezzo al campo ricevendo gli applausi di un pubblico che vorrei fosse più numeroso per sostenere ed incoraggiare la squadra.
Solo un piccolo riposo per riprendere fiato perché già stasera si rituffano in campo, stavolta in trasferta, con la consapevolezza dei propri mezzi, cercando di concedere il meno possibile alle avversarie e di sfruttare i loro errori.
Spero che il cuore che ha portato la squadra a vincere domenica le accompagni fino all'ultimo pallone da schiacciare a terra, senza dar spazio alla tensione e alla paura della vittoria ma alla concentrazione e alla voglia di vincere.
Forza ragazze!!! Mangiamoci la piadina stasera (ma sì, anche un crescione)!!!
Le ragazze venivano da un incontro regalato al 4° set dov'erano a soli 2 palloni dalla vittoria senza riuscire a sbatterli a terra venendo superate e sconfitte. 1 punto in classifica al posto di 3. Ma quel che conta di più una martellata alle ginocchia del morale, un suicidio psicologico.
Che ho temuto potesse succedere nuovamente domenica, al tie-break a un certo punto i riflessi si sono un po' appannati le gambe hanno iniziato ad appesantirsi e le braccia sono diventate all'improvviso di burro con le avversarie al match point.
Così seduto lì sui gradoni del palazzetto osservando quasi in apnea gli ultimi scambi con la palla che scotta mi sono sorpreso a rivivere una gara lunga una settimana intera, magari con la piccola pretesa di entrare nelle mente delle ragazze che ripensavano a quanto successo una settimana fa (ma da sportivo posso immaginare cosa può passare per la testa in certi momenti di una gara). La banda della rete diventa un filo di un rasoio per chi salta a schiacciare e per chi blocca a muro
Lo stesso braccio che annulla il vantaggio ospite sbaglia il servizio regalando un punto alle avversarie mentre gli arbitri inopportunamente ci mettono del loro fischiando un fallo in ritardo che alza cori irritati da parte del pubblico.
Le ragazze della Minetti BPVi però non si deconcentrano e mettono a terra la palla che porta al match point, l'attacco ospite tenta invano di annullarlo ma la palla finisce oltre le righe bianche.
Fuori.
La tensione si schianta esplodendo in un urlo di liberazione e gioia! Vittoria! Finita questa partita interminabile.
Le ragazze questa volta hanno tenuto testa a se stesse e festeggiano meritatamente in mezzo al campo ricevendo gli applausi di un pubblico che vorrei fosse più numeroso per sostenere ed incoraggiare la squadra.
Solo un piccolo riposo per riprendere fiato perché già stasera si rituffano in campo, stavolta in trasferta, con la consapevolezza dei propri mezzi, cercando di concedere il meno possibile alle avversarie e di sfruttare i loro errori.
Spero che il cuore che ha portato la squadra a vincere domenica le accompagni fino all'ultimo pallone da schiacciare a terra, senza dar spazio alla tensione e alla paura della vittoria ma alla concentrazione e alla voglia di vincere.
Forza ragazze!!! Mangiamoci la piadina stasera (ma sì, anche un crescione)!!!
Mangiati piadina e crescione.
24-26, 25-17, 11-25, 17-25.
http://www.joyvolleyvicenza.it/leggi.cfm?art=2027
Abbastanza perentorio mi sembra!
Brave ragazze!!!
E Paolo di sarà gustato in serenità le fettuccine!