Basta essere chiari
Ho sempre pensato di avere un allenatore capace. Ci conosciamo da 14 anni, da quando giocavo con gli juniores. Ha sempre dimostrato di essere un bravo allenatore vincendo in tutte le categorie e di essere anche una persona brava nell'ascoltare le persone e di capirle, talvolta facendosi fin troppe paranoie!
Per molti altri suoi colleghi dovresti dedicare anima e cuore solo al calcio mentre il resto della vita è solo la cornice.
Da quando è diventato allenatore della prima squadra ho notato con dispiacere che queste sue doti si stanno un po' annebbiando, involvendo verso la figura di allenatore vecchio stile di cui sopra che dice una cosa e poi ne fa un'altra.
Siamo tutti dei dilettanti, tanto i giocatori quanto gli allenatori e i dirigenti, mettiamo il nostro tempo a disposizione del pallone solo per passione (almeno nella mia società è così) e mi assale la curiosità di sapere se le sue scelte dipendono da lui e dal fatto che è un dilettante come tutti noi coi propri cazzi ben più importanti a cui badare, o da quelle pressioni esterne di chi vuole rompere le palle stando in un piano sfuocato.
O se gli sta venendo a mancare la coerenza!
A inizio di stagione, aveva fermamente sentenziato che avrebbe fatto giocare, oltre a chi è più in forma, anche quei giocatori che in allenamento hanno dimostrato di impegnarsi di più.
Come volevasi dimostrare, domenica ha giocato chi non era in forma e si è allenato poco e in panchina (o a casa) chi invece si sta impegnando da mesi e/o ha bisogno di giocare.
Scelte discutibili e, da quel che so, molti nella squadra non hanno compreso.
Mio malgrado mi ci trovo in mezzo, perché la maledetta caviglia sx (la dx è sua sorella gemella per non sentirsi da meno!) ha fatto crack a inizio settembre facendomi saltare tutta la preparazione e togliendomi dalla squadra per un bel pezzo. Adesso sto tornando e ho solo bisogno di allenarmi bene (finalmente c'è un campo decente!). E di giocare!
Noi giocatori non dovremmo contestare le decisioni dell'allenatore. Abbiamo solo il compito di allenarci e farci trovare preparati. Appunto. Domenica c'era chi era più preparato di qualcun altro e da qualche domenica gioca bene ma è rimasto fuori, facendoli perdere il ritmo e smonandolo non poco.
Come aveva detto a inizio campionato: "Non faccio sconti a nessuno, siete tutti uguali! Nessuno escluso vecchi o giovani che siano!".
O forse no?!
E' solo un fatto di coerenza e di rispetto.
Tutto qua.
Per molti altri suoi colleghi dovresti dedicare anima e cuore solo al calcio mentre il resto della vita è solo la cornice.
Da quando è diventato allenatore della prima squadra ho notato con dispiacere che queste sue doti si stanno un po' annebbiando, involvendo verso la figura di allenatore vecchio stile di cui sopra che dice una cosa e poi ne fa un'altra.
Siamo tutti dei dilettanti, tanto i giocatori quanto gli allenatori e i dirigenti, mettiamo il nostro tempo a disposizione del pallone solo per passione (almeno nella mia società è così) e mi assale la curiosità di sapere se le sue scelte dipendono da lui e dal fatto che è un dilettante come tutti noi coi propri cazzi ben più importanti a cui badare, o da quelle pressioni esterne di chi vuole rompere le palle stando in un piano sfuocato.
O se gli sta venendo a mancare la coerenza!
A inizio di stagione, aveva fermamente sentenziato che avrebbe fatto giocare, oltre a chi è più in forma, anche quei giocatori che in allenamento hanno dimostrato di impegnarsi di più.
Come volevasi dimostrare, domenica ha giocato chi non era in forma e si è allenato poco e in panchina (o a casa) chi invece si sta impegnando da mesi e/o ha bisogno di giocare.
Scelte discutibili e, da quel che so, molti nella squadra non hanno compreso.
Mio malgrado mi ci trovo in mezzo, perché la maledetta caviglia sx (la dx è sua sorella gemella per non sentirsi da meno!) ha fatto crack a inizio settembre facendomi saltare tutta la preparazione e togliendomi dalla squadra per un bel pezzo. Adesso sto tornando e ho solo bisogno di allenarmi bene (finalmente c'è un campo decente!). E di giocare!
Noi giocatori non dovremmo contestare le decisioni dell'allenatore. Abbiamo solo il compito di allenarci e farci trovare preparati. Appunto. Domenica c'era chi era più preparato di qualcun altro e da qualche domenica gioca bene ma è rimasto fuori, facendoli perdere il ritmo e smonandolo non poco.
Come aveva detto a inizio campionato: "Non faccio sconti a nessuno, siete tutti uguali! Nessuno escluso vecchi o giovani che siano!".
O forse no?!
E' solo un fatto di coerenza e di rispetto.
Tutto qua.
perfettamente d'accordo....occhio a non finire anche tu nel polverone come me per aver scritto qualcosa sulla rete che non andava bene...come è successo a me!
unica postilla...noi giocatori non dobbiamo mettere il becco nelle scelte del mister....ma quando queste ledono i patti (ricordiamoci che siamo in terza) e vanno contro lo spirito del gruppo...beh noi giocatori possiamo permetterci di dire quello che pensiamo, senza mancare di rispetto. Io l'ho fatto, nel luogo forse sbagliato ovvero fb...verrò messo in croce per questo...ma lo avrei detto sicuramente anche a lui in faccia! domani ci parlo...spero solo di non essere costretto ad andarmene perchè voglio un sincero bene a tutti voi ragazzi!
Quando un gruppo perde un pezzo vuol dire che qualcosa non ha funzionato.
E sinceramente mi spiace quando qualcuno se ne va. Ci sono rimasto male per Diego.
Dovessi andare via anche tu mi spiacerebbe ancora di più.
Uno juventino in meno in spogliatoio non va bene! ;)
Ieri sera ho avuto la conferma che l'allenatore è è diverso dagli altri.
Stare davanti a tutta la squadra a chiedere scusa per alcune scelte che ci hanno lasciati perplessi non è banale.
Altri ci sarebbero passati sopra.
Rimane il comune consenso dei giocatori sulla discordanza delle parole con i fatti.
Che è la dimostrazione dell'unione del gruppo.