Capre e bufali

A pochi giorni di distanza dalle proteste di Bologna per dei tornelli montati alla biblioteca universitaria, arriva il discorso di Marco Rondina al Politecnico di Torino nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2016/2017.
Marco è un ragazzo di 22 anni, studia Ingegneria informatica ed è il rappresentante dell'Associazione studentesca Alter.POLIS, un altro collettivo di studentesse e studenti universitari, proprio come quelli che hanno fatto casino a Bologna.

Scendere in strada a far casino e a rompere le palle agli altri non è proprio la migliore delle scelte. A mio modesto modo di pensare. E se proprio devi, allora che ne valga davvero la pena. Per esempio, per le condizioni nelle quali è stata ridotta l'università italiana, una volta (tantissimo tempo fa) la migliore d'Europa e adesso una delle peggiori per tasse d'iscrizione accesso e programma al passo con i tempi.

Sarebbe stato più bello se quei collettivi bolognesi o chi per essi avessero fatto casino per questi motivi, invece di prendere dei tornelli come pretesto per dimostrare tutta la propria imbecillità.

Marco non ha dovuto fare casino e rompere le palle agli altri per dimostrare il suo disagio. Ha usato la parola e lo ha fatto in modo ironico all'inizio e poi acuto e impietoso.

E' stato un discorso molto bello e sincero, per niete retorico.


Mi spiace per Marco e per tutti gli studenti, non solo universitari, perché il suo discorso non produrrà nulla altro che delle pacche sulle spalle, tra quelle forti materiali e quelle ideali.
Le parole di Marco sono rivolte a ministro rettore e autorità o pseudo tali varie, ma si è accorto chi era seduto nelle poltroncine rosse? Vedo tante teste grigie e pelate e mi chiedo se e cosa hanno capito e quanto potevano essere interessati al suo discorso e alle condizioni dell'università.
E sarebbe stato bello se tutti gli studendi del Politecnico avessero potuto ascoltarlo, per essere invitati a fare e dare il proprio meglio, per migliorare la loro vita cone quella degli altri.
Due anni fa era intervenuto il presidente del consiglio chiedendo al contratio l'aiuto del mondo universitario, ovvero di quelle vecchie eminenze grigie che pensano solo a difendere la propria cattedra e la definizione di "magnifico" (perché?).

Protestiamo per delle partite di calcio tra miliardari ma non per come siamo ridotti per le cose che valgono davvero la pena. Siamo più informati sui cazzi di pseudo personaggi famosi. 
Ci facciamo rincoglionire da programmi tv idioti. Parliamo e pensiamo nello stesso modo. Le amicizie sono solo di comodo.
Siamo delle capre. Stupide, per altro!
Articoli sui quotidiani, commenti sui social media, atteggiamenti nella vita reale (oh cazzo esiste! Ma davvero?) non riescono a farmi cambiare idea. Anzi la confermano!
Più il tempo avaza e più il nostro cervello regredisce avizzito da modi di dire e di fare diffusi dai social media e dal web in generale e ridistribuiti e fomentati da pseudo giornalismo di pessima qualità.

Influenzando la nostra qualità, perché siamo diventati così stupidi da non riconoscere più le cose che contato.

Dovrebbe esserci un progresso nell'umanita, nella mente umana, a tutto vantaggio della popolazione. Invece non ne vedo neanche un po', o quel poco resta alla portata di pochi che potrebbero permetterselo.
Noi intanto restiamo qui idolatrando miliardari estemporanei con le pezze al culo o diventando euforici per qualcosa che solo poco tempo prima non avremmo mai concepito (chi di voi si alza all'alba per una corsa al sorgere del sole solo perché adesso lo fanno quasi tutti?) e che dura come una briciola di pane in Piazza San Marco a Venezia.

silent party
pokemon go
selfie
Islanda
holy fest
color run
corse di gruppo all'alba
barbe hipster
andiamo a comandare / molto interessante
ma di cosa parliamo
gianluca vacchi
le citazioni con tanto di grafica sentimentale
i pro e gli anti VR46 e Juventus (ma di qualsiasi altra cosa)
i fasci e i comunisti
le isole dei vip e i grandi fratelli
gli apericena
je suis
youtubers
bullismo (ai nostri tempi questa definizione non andava di moda, ci limitavamo a fare a botte all'asilo o alle elementari con bambini e bambine più grandi e/o stupidi/e o maleducati/e)
la bandiera di una nazione sullo sfondo del proprio profilo
le tradizioni straniere che cancellano quelle locali e nazionali
i tatuaggi e il taglio dei capelli come quelli di quelli che si vedono in tivù

E andiamo avanti così. Capre! O bufali, secondo la similitudine di qualcun altro. O una o l'altro, la destinazione rimane quella. Il baratro. Ve ne accorgerete prima?

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