Opinioni e posizioni

Mettersi a perdere tempo su internet può essere molto pericoloso. Oltre ad auto derubarti preziose ore di sonno puoi scoprire che ci sono persone più pericolose e psicopatiche dei terroristi. 
Quelli (chi?) dell'ISIS non sono a sud di Roma (che rimane comunque una localizzazione piuttosto relativa, non trovate?) mentre altri sono su internet armati di tastiera e le loro certezze possono arrivare ad essere più violente di un'arma agitata per aria.
Non che gli esagitati musulmani mi lascino indifferente, ma sentirsi oppresso da queste due squadriglie non mi facilita il sonno. 
Trovo persone che leggono in commenti altrui significati che solo loro vogliono capire.
Ce ne sono altre che sanno tutto di tutto e di tutti, da Stacchio il benzinaio alle volontarie italiane rapite in Siria, dagli esperti motociclistici a customizzatori con barbe e camice a schacchi. Hanno un commento una opinione per qualsiasi cosa e li ammiro: io non ce la faccio a farmene una per tutto, esprimendola per altro nella maniera più forte possibile (anche se molto spesso a discapito della grammatica e della sintassi, ma sanno farsi capire). 

Dopo la lapidazione social subita dalle due ragazze liberate in Siria a suon di milioni di euro, mi ha molto impressionato la storia di quel signore che per scacciare i ladri dalla gioielleria di fianco il suo distributore ha sparato uccidendone uno. Voleva intimidirli (...) e gli è andata male. Tutti dalla parte sua. Tutti a sostenere la violenza contro la violenza. Per me questo è un atteggiamento barbaro. Cosa doveva fare? Poteva chiamare i carabinieri? Non so nemmeno se lo abbia fatto. Forse sì ma ha preferito ingannare l'attesa con un diversivo? Io do ragione a lui quando dice di non voler passare per eroe. Forse non capisco la vicenda perché non è successo a me o perché non conosco la persona ma non capisco nemmeno quelle persone che lo difendono d'ufficio. Alla fine l'unico ad uccidere qualcuno è stato lui. La buon'anima. Non che volesse scacciare delle vergini, per carità, ma l'omicida è lui.
Se tutti hanno una opinione molto chiara io non riesco a farmela. E ammetto di esserne sorpreso. E non sono contrario alla legittima difesa, sia ben inteso!
Il mio prof. di italiano e storia delle medie, quel grand'uomo del prof. Mancini, ci esortava a leggere anche per farci delle opinioni. Ma questa volta lo devo deludere, perché io su questa vicenda non riesco a trovare una posizione.
Come la violenza verbale subita dalle due due ragazze, mi hanno fatto molto più impressione le parole violente a supporto del sig. Stacchio, più della sua "fucilata a fin di bene". Bravi ad avere una opinione secca sicura e dritta come una pallottola. Io rimango nel dubbio. Perché ci deve essere una soluzione alla violenza che non sia la stessa parola.
E' qui che ci sbagliamo. E non sarà del tutto colpa nostra se siamo ridotti a queste condizioni barbare.
Può essere che riusca a prendere una posizione 
una volta passata la burrasca.

Dopo aver letto molti commenti (ai commenti), pensavo di prendermi una pausa dal mondo virtuale. Chi se ne frega se un ipocrita supponente sconosciuto si da per desaparecido, anzi tanto meglio. Così ci sarà più spazio per gli altri che sanno scrivere (in un modo o nell'altro) certezze invece che dubbi. Forse lo farò. Magari mi limiterò a leggere astenendomi da commenti che potrebbero essere tediosi per i più. O evitare cose che potrebbero contenere materiale sensibile per me.

Intanto, del signor Graziano Stacchio se ne dimenticheranno presto tutti i politici passati per Nanto per la prima ed unica volta nella loro vita con l'unico obiettivo di farsi fotografare finti sorridenti e preoccupati con lui. Spero che lui che ne sia consapevole. 
Ma anche i cittadini, non appena ci sarà qualcos'altro per il quale indignarsi.
Siamo tutti Charlie.
Stiamo tutti con Stacchio.
(e diciamolo che questo è il suo cognome, che di nome fa Graziano, che dire solo "Stacchio" sembra un soprannome! Mica siamo tutti suoi amici... o meglio, non per molto ancora).

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