Rifugio: la musica
Non va bene un cazzo. Nel senso che tutto quello che sento attorno fa schifo. Un post che non ha affatto un bell’inizio. Ma coerenza vuole che questo non voglia essere un bel post.
Mi sento intossicato dalle brutte cose che sento che vedo attorno a me ed ai miei amici. Posso solo immaginare come stanno loro. Mi hanno chiesto una preghiera ma per certe cose esce di bocca il suo esatto opposto.
E purtroppo non ho alcuna possibilità di fuga da queste cose capitano tutte insieme per rompere le scatole e dare un tremendo fastidio e non ci posso fare proprio un beato cazzo per sistemarle. Perché sono ad un livello troppo alto per qualsiasi intervento.
Quando sto così di solito qualche soluzione la trovo: la moto è una buona terapia, oppure correre o andare in bici o magari capita il giorno che ho allenamento. Ma un coglione in macchina giovedì scorso con un colpo solo (è più corretto dire con una mossa sola) ha tolto di mezzo tutte queste possibilità: moto dal dr. Mariano e corpo a casa a riposo forzato a recuperare le botte varie (per fortuna solo queste!!!).
Questa inerzia influisce sempre nel mio carattere e mi sento piuttosto di conseguenza, nervoso irascibile e più realista (ovvero pessimista) del solito. Fix you dei Colpplay o La cura di Battiato sono e rimangono (belle) canzoni al massimo dei buoni intenti e servono a poco. Ma in casi come questi trovo un appoggio valido nella musica. Una specie di rifugio. Per fortuna c’è e per fortuna mi piace. Questa mattina pensando alle varie vagonate di letame che passano mi sono venute in mente alcune canzoni per fare da sfondo alla mia inquietudine. Canzoni di un certo tipo che mi fanno venire ancora più voglia di uscire a correre, come se fossi una locomotiva e loro la legna che brucia e la alimenta. Human Wheels di John Mellecamp mi sembra quella più adatta: perché il ritmo contrasta con la poca speranza che le parole fanno intendere. Un po’ come mi sento in momenti così: indomito ma in gabbia. Poi quando sento Billy Corgan attaccare con the world is a vampire penso che anche questa possa essere una canzone adatta, soprattutto quando dice 'despite all my rage i am still just a rat in a cage'. Ma anche Strange World di Ke. La stessa cosa succede anche con Mineral dei Buffalo Tom. Allora se non posso fare altro ascolto musica. E scrivo. Pensando a chi non se la sta vedendo bene ed augurandole di poter sconfiggere tutto il male che gli è capitato. Quando si dice Una musica può fare.
Questa inerzia influisce sempre nel mio carattere e mi sento piuttosto di conseguenza, nervoso irascibile e più realista (ovvero pessimista) del solito. Fix you dei Colpplay o La cura di Battiato sono e rimangono (belle) canzoni al massimo dei buoni intenti e servono a poco. Ma in casi come questi trovo un appoggio valido nella musica. Una specie di rifugio. Per fortuna c’è e per fortuna mi piace. Questa mattina pensando alle varie vagonate di letame che passano mi sono venute in mente alcune canzoni per fare da sfondo alla mia inquietudine. Canzoni di un certo tipo che mi fanno venire ancora più voglia di uscire a correre, come se fossi una locomotiva e loro la legna che brucia e la alimenta. Human Wheels di John Mellecamp mi sembra quella più adatta: perché il ritmo contrasta con la poca speranza che le parole fanno intendere. Un po’ come mi sento in momenti così: indomito ma in gabbia. Poi quando sento Billy Corgan attaccare con the world is a vampire penso che anche questa possa essere una canzone adatta, soprattutto quando dice 'despite all my rage i am still just a rat in a cage'. Ma anche Strange World di Ke. La stessa cosa succede anche con Mineral dei Buffalo Tom. Allora se non posso fare altro ascolto musica. E scrivo. Pensando a chi non se la sta vedendo bene ed augurandole di poter sconfiggere tutto il male che gli è capitato. Quando si dice Una musica può fare.
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