Questione di giustezza
Alcune cose viste e sentite negli ultimi giorni mi hanno fatto riflettere. Peccato che il risultato delle mie profonde riflessioni siano solo pure superficiali quanto innocue cattiverie.
Poco tempo fa su Facebook ho scritto un post piuttosto astioso rabbioso e rancoroso. Lo riporto qui sotto:
Conosco un signore che fa bene il suo lavoro. Anche troppo e l'Italia non è un mercato tanto attento (eufemismo) a certe logiche. Pochi si chiedono cosa c'è dietro una differenza di costi rilevante. Un motivo c'è sempre. Fidatevi. E questo signore un giorno si è lamentato (eufemismo) con me perché il lavoro non gli andava tanto bene (gli va bene eccome, ma la lacrima fa sempre comodo): parte del mercato gli preferisce la merda (cit.) che c'è in giro perché costa meno. Ed i risultati per loro saranno conseguenti.
Allora mi sono permesso di offrirgli il mio aiuto in qualche modo. La sua risposta è stata esattamente la stessa lamentela che riceve dai suoi clienti. Questioni di soldi ovviamente, come sempre purtroppo. Non mi reputo un fenomeno ma, come mi è già stato detto dallo stesso signore qui sopra durante una precedente collaborazione, sono bravo. Esattamente come sono buoni i suoi prodotti. Però c'è un rilevante fattore economico a bloccare l'accordo.
Poi vedo le collaborazioni di basso livello che ha stretto successivamente ed è più o meno logico che mi incazzi. Almeno legittimo che mi amareggi.
Talvolta penso che sbattersi non serva a niente. Cosa fai e come lo fai non importa agli altri. Ma conta chi sei. Perché ci sono persone mediocri che sanno farsi ascoltare ed ottengono quello che vogliono. E poi conta il momento giusto. Un po' troppo presto o un pelo troppo tardi ed il posto non c'è.
Se poi c'è l'amicizia giusta i giochi sono più facili. Non importa quale sia il risultato alla fine. E' tutta una questione di giustezza: il modo giusto, il momento giusto, l'argomento giusto, se sei una persona giusta (quindi non nel senso di corretta o precisa), l'amicizia giusta.
Sarò sbagliato io. Se si è sempre andati avanti così sarà giusto così.
Poco tempo fa su Facebook ho scritto un post piuttosto astioso rabbioso e rancoroso. Lo riporto qui sotto:
Conosco un signore che fa bene il suo lavoro. Anche troppo e l'Italia non è un mercato tanto attento (eufemismo) a certe logiche. Pochi si chiedono cosa c'è dietro una differenza di costi rilevante. Un motivo c'è sempre. Fidatevi. E questo signore un giorno si è lamentato (eufemismo) con me perché il lavoro non gli andava tanto bene (gli va bene eccome, ma la lacrima fa sempre comodo): parte del mercato gli preferisce la merda (cit.) che c'è in giro perché costa meno. Ed i risultati per loro saranno conseguenti.
Allora mi sono permesso di offrirgli il mio aiuto in qualche modo. La sua risposta è stata esattamente la stessa lamentela che riceve dai suoi clienti. Questioni di soldi ovviamente, come sempre purtroppo. Non mi reputo un fenomeno ma, come mi è già stato detto dallo stesso signore qui sopra durante una precedente collaborazione, sono bravo. Esattamente come sono buoni i suoi prodotti. Però c'è un rilevante fattore economico a bloccare l'accordo.
Poi vedo le collaborazioni di basso livello che ha stretto successivamente ed è più o meno logico che mi incazzi. Almeno legittimo che mi amareggi.
Talvolta penso che sbattersi non serva a niente. Cosa fai e come lo fai non importa agli altri. Ma conta chi sei. Perché ci sono persone mediocri che sanno farsi ascoltare ed ottengono quello che vogliono. E poi conta il momento giusto. Un po' troppo presto o un pelo troppo tardi ed il posto non c'è.
Se poi c'è l'amicizia giusta i giochi sono più facili. Non importa quale sia il risultato alla fine. E' tutta una questione di giustezza: il modo giusto, il momento giusto, l'argomento giusto, se sei una persona giusta (quindi non nel senso di corretta o precisa), l'amicizia giusta.
Sarò sbagliato io. Se si è sempre andati avanti così sarà giusto così.
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