Sport, doping e soldi

Nella mia pagina di feisbuch ho pubblicato il link di un articolo del Corriere.it sulla non remota eventualità che Pantani fosse zeppo di sostanze dopanti al Tour de France del '98, quello che il Pirata ha vinto sulle montagne e quindi su quella possibile di ritirargli il titolo post mortem.
E' nata una accesa discussione tra chi è favorevole e chi invece vuole togliere il velo di ipocrisia da questo argomento piuttosto scomodo ma che mi ha fatto riflettere su argomenti che da sportivo, seppur dilettante (o soprattutto?), mi stanno a cuore.
Entrambe le fazioni parlano di imbroglio: da una parte c'è, dall'altra no.
Visto che non ho una mezza cippa di voglia di riprendere l'argomento, divento autoreferenziale e copio e incollo di seguito il mio pensiero sull'argomento.

"più che altro dobbiamo stabilire chi imbroglia chi. perché se tutti si sparano in vena qualcosa, tra di loro non c'è alcun imbroglio, anzi, sono la regolarità.
allora è il pubblico e cioè noi che viene imbrogliato. perché in fondo siamo noi che ci vog
liamo far imbrogliare e guardiamo le gare alla tivù e compriamo la gazzetta o la commentiamo al bar in pausa pranzo o all'ora dell'aperitivo. perché in fondo con una incosapevolezza latente sappiamo che non sono tutti normali. per questo ci siamo incollati alle tv a vedere scalare Bugno e Pantani davanti a Indurain e Ulrich. Per questo per qualcuno loro due sono dei miti. O degli idoli delle folle.
da sportivo seppur dilettante l'allenamento non è doping ma preparazione ad uno sforzo fisico.
chi fa le analisi dovrebbe avere una base diversa: ovvero che il fisico di ognuno reagisce in modo diverso agli sforzi fisici. Pantani e Ulrich avevano due fisici completamente diversi. ma se si è posto un limite per stabilire la normalità di certi valori forse i medici, che ne dovrebbero sapere (almeno si spera sia così!), avevano le loro ragioni.
in tutta questa storia, l'unica cosa che trovo ridicola e che mi prende in giro, a mio modesto avviso, è il processo retroattivo - mediatico e sportivo - che si sta facendo al ciclismo. l'atletica ha appena eliminato due campioni del momento. il ciclismo sta punendo atleti che non si possono più difendere (per quanto possano essere indifendibili).
per poi come ripartire? l'intenzione è quella di ripulire l'immagine di uno sport che rischia di perdere soldi da sponsor e diritti tv? intanto, non appena Froome vince una tappa di montagna lo si taccia di assunzione di sostanze dopanti. forse lo scopriranno tra altri dieci anni.
"


"a mio modestissmo avviso, la differenza tra uno sportivo dilettante ed uno professionista la fa passione. se sei sportivo solo per passione sei un dilettante. se lo fai per soldi no. è come la differenza che c'è in Inghilterra nel rugby, tra Rugby Union (ama) e Rugby League (pro). per questo mi fa ridere il calcio dilettantistico vicentino (perché conosco questo, ma immagino che da altre parti non sia diverso). ma anche molta tristezza. sono contento di non aver giocato per prendere soldi ma perché mi piaceva e per una società dove mi piaceva stare anche se aveva un campo spellacchiato."


Ma so bene che l'argomento sarà alla base di tantissime altre pause pranzo ed altrettanti aperitivi per tanto tempo.

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