L'Italia non è un paese per giovani

Chi vuole fare l'insegnante lo sa bene sulla sua pelle. Lo si vede nella funzione pubblica. Anche in qualche azienda privata. Come la Ferrari per esempio, per la quale non puoi essere un pilota di F1 se non sei prossimo alla 30na. Infatti, Schumacher è arrivato che aveva 27 anni e Alonso 29. Quest'estate ha detto che Perez, pilota della Sauber (Ferrari), con i suoi 22 anni, è troppo giovane per guidare una Rossa.
Poche settimane dopo ha firmato per la McLaren. Certo i giornalisti italiani fanno di chiunque un eroe dopo aver fatto bene il suo lavoro e fanno presto a trasformare uno sportivo qualsiasi in campione anche senza aver vinto.
Oggi Vettel ha vinto il suo terzo campionato del mondo di F1. Consecutivo. Sono tre anni che questo biondino tedesco è il pilota più forte. Avrà anche la macchina più veloce, la Red Bull, certo.
Ma ha anche 25 anni. E' il più giovane campione del mondo: ne aveva appena 22 quando ha vinto il primo mondiale. L'età di Perez quest'anno. Quest'anno non ha dominato come l'anno scorso, ma ha dimostrato di saper rispondere alla grande alle pressioni. A 25 anni.
Forse non ha lo sponsor alle spalle come ce lo ha Alonso (sperando che el Banco spagnolo abbia ancora qualche euro!), ma per avere solo 25 anni, aver vinto tre titoli mondiali non è poco. In bacheca ce li hanno leggende della F1 come Senna, Stewart, Piquet e Brabham. Ecco.
Un giovane non può emergere in Italia? O può farlo solo se ha lo sponsor?
Intanto Montezemolo pensi a fare una vettura di F1 veloce per il prossimo mondiale e ad osare di più, come fanno gli avversari. Perché giovane o non giovane, quest'anno è stato un miracolo aver lottato fino agli ultimi 71 giri.
Potrebbe andare a pescare con un altro grande, Stoner. Anche senza passare per forza a Maranello.

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