Articolo 32
Art. 32 della Costituzione:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse
della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”
Roma, 27 dicembre 1947
Mario Monti, presidente del Consiglio dei Ministri:
“La sostenibilità futura del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove forme di finanziamento ed organizzazione dei servizi e delle prestazioni”
Palermo, 27 novembre 2012
Una rabbia istantanea mi è salita quando ho letto nei siti dei vari quotidiani ed aver anche sentito la sua voce robotica per radio.
Il suo governo che doveva tirarci fuori dai casini (Pierferdinando incluso) non è in grado di garantire un diritto pubblico previsto dalla Costituzione Italiana sulla quale ha giurato?
Ha anche il coraggio di aggiungere che grazie agli sforzi compiuti (da chi?) negli ultimi 12 mesi iniziamo (chi?) a vedere la luce dopo averi rischiato il tracollo finanziario.
Non bastano tutte le ingiurie che posso sparare dalla mia bocca per uccidere tutti quei parassiti sociali.
Non sanno dove trovare nuove forme di finanziamento?
Infami.
Dovrebbero morire tutti quanti per mancanza di soccorsi (sanitari).
In un'azienda privata, la bancarotta viene punita col carcere. Chi è colpevole di far fallire un'azienda viene licenziato. Per incapacità di gestione.
Chi è al governo e tutti i politi insieme hanno dimostrato di essere incapaci. Non servono altri esempi. Ma stanno ancora al loro posto ben saldi e si preoccupano solo di proteggere la propria posizione.
Una semplice soluzione ci sarebbe: taglio delle teste. Siamo più civilizzati rispetto a qualche secolo fa e materialmente non si può più. Purtroppo siamo anche più coglioni, perché stiamo ancora senza reagire.
Il difetto (per noi) ed il vantaggio (per loro) sono che il loro futuro lo possono decidere solo loro stessi ed il popolo non è più sovrano, sommerso dalla sua ignavia.
Un modo semplice e banale per risollevarci ci sarebbe.
Ce ne sono troppi.
Abbiamo due camere che rallentano inutilmente i tempi di approvazione delle leggi e di sviluppo del Paese.
Il dimezzamento di parlamentari e senatori, oltre che alla riduzione dei loro lauti stipendi o come diavolo si voglia chiamarli è l'unica via, veloce e certa.
Quei soldi non andrebbero buttati. Ma assicurati a servizi pubblici come sicurezza, sanità, istruzioni e viabilità.
Invece continueranno ad uscire dallo stesso cesso.
Io mi sono rotto del disarmo a cui siamo abbandonati e di ribellarmi qui dentro o di vedere stupide e banali proteste sui social network.
La piazza è un'altra, deve stare sotto i nostri piedi e non sotto le dita della mani.
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