La democrazia non esiste


Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27
«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore»


Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»


Mi chiuderanno il blog per aver scritto quella così? Mi chiamerà qualcuno spacciandosi (verbo alquanto problematico da usare in questo periodo, pare) per la Sig.ra (no, sig.na proprio no, visto che in nome suo non so quanti l'hanno... cavalcata, per non dire montata. Ecco. Detto!) Democrazia dicendo che esiste eccome e, in forza di se stessa e nonché in qualità di prova di se stessa, mi intimerà di correggere il titolo cancellando la negazione aggiungendo "''sti cazzi eccome!"?
In questo caso, porgerò la mano e saluterò con cordialità, magari facendo anche un pensierino all'aspetto di questa Democrazia mai vista prima dal vivo e tanto meno toccata ma sempre immaginata (una specie di Moana, insomma! - e si ritorna alla parentesi precedente... tutto torna!).
Perché se in nome della Democrazia un qualsiasi presidente del consiglio di una qualsiasi Repubblica Democratica può chiudersi in una sua qualsiasi casa per scoparsi qualsiasi persona, mentre nelle medesime condizioni di Democrazia qualcuno in un futuro (troppo) vicino potrebbe arrogarsi il diritto di dire a qualcun altro che quello che è stato pubblicato su internet gli lede l'immagine (ed al contempo gli rode il culo che sia stato scritto e letto e condiviso)?
Quello che mi lascia basito è l'incapacità delle persone di non capire, di non voler capire e di essere superficiali e generici. Per spiegarmi, mi vengono in mente quelle scene dei Simpson, ma anche dei film spara-spara di Hollywood, dove 1.000 militari armati fino al buco del culo mitragliano fino all'estinzione 1 ragazzino che si gratta le palle mettendosi una mano in tasca. Lui si spiega meglio.
Allora, visto che si tratta di una qualsiasi Repubblica Democratica ed il potete per Costituzione appartiene al suo popolo in quanto Sovrano, perché quel popolo di quella Repubblica Democratica non è libero di ritenere lesivo all'immagine della propria Repubblica Democratica l'atteggiamento del suo presidente del consiglio e licenziarlo? Se lo ha democraticamente eletto, perché non può democraticamente ritirargli la fiducia? Ahimé, Giorgo Gaber potrebbe spiegarmi perché no:

Finché questa Repubblica Democratica sta andando a puttane, Tremonti lo ha pure detto che adesso sono coinvolte anche le banche (ma non erano state salvate in qualche modo nel 2009 o 2010?), i quasi 1000 politici tra Parlamento e Senato stanno perdendo tempo per emanare un decreto che lederebbe la libertà di espressione di ognuno. Nonostante siamo in regime di Democrazia (suona come un ossimoro!).
Chissà cosa potrebbe dire la Emma leggendo questo blog. Per fortuna non lo legge. Non che nei post precedenti mi sia espresso in modo simpatico nei confronti di chi scalda il culo a Roma se è per quello.
Però trovo sia una immane stronzata accapigliarsi per un decreto del genere quando si deve pensare a tutt'altro, per esempio ad aiutare milioni di italiani in difficoltà, a ricucire uno stivale non scucito, ma squarciato!
Mi viene da ridere, per non piangere.
Sentire Berlusconi affermare che a metà mese, tra due settimane, ci saranno le misure per la crescita del paese. Ma chi vuole prendere per il culo? Non le ha(nno) fatte in 3 anni, pensano di riuscirci in 14 giorni?
Leggere Diego Della Valle chiedere una vita dignitosa per gli italiani, quando lui è stato tra i primi a levare dignità portando la produzione delle sue costosissime giacche e scarpe in estremo oriente perché non gli conveniva pagare gli operai italiani.
Ma il presidente della Fiore dov'è stato in questi anni che si sveglia solo adesso?
Mi sorprende il presidente degli industriali di Vicenza, che per aumentare la disponibilità economica dei sovrani cittadini italici, è anche ben disposto verso la patrimoniale purché abbassi le tasse in busta paga e vada a ripianare il deficit.
Perché la crescita passa per gli italiani. Lo ha detto finalmente qualcuno: se non c'è disponibilità economica, non c'è la crescita.
Eppure, non si sta facendo niente. Anzi, tutto il contrario.
E solo Tonino Di Pietro ha la lucidità di ammettere che si deve fare qualcosa prima che scoppi la rivoluzione e ci scappi il morto (paure eh, Toni, che qualcuno ti porti via la carega?).
Ma se mando a fare in culo qualcuno mi chiudono la Zona Verde?
Ma andate a fare in culo!


PS: e non diffamo nessuno se dico che qualcuno ci è anche già andato, più volte, a spese dei suoi cittadini, e ci ha rimesso (per un po' solo, parrebbe).
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Lettera degli utenti di Wikipedia per spiegare i motivi della momentanea e volontaria interruzione del servizio:


Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.


Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.


L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia

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