Deliri notturni

Saranno i riflessi del nuovo lavoro sui progetti della mia vita, il cielo che non aiuta a vedere le stelle ne' in che direzione si va domani. Mi sento sospeso.
Le parole qui sotto in origine erano da inviare via email. Poi ho pensato di metterle anche qui, con qualche lieve modifica perché già dubito di suscitare l'interesse altrui verso gli affari miei, in più vi risparmio qualcosa che tengo a non mettere in una potenziale piazza e a tenere per me.
Bacini e rock'n roll!
A.
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nonostante il sonno il pensiero del dover dormire riposare occhi testa e corpo sono ancora sveglio a stressare quello che ho appena nominato. davanti uno schermo chiaro e freddo a pensare a qualcosa per riempire uno spazio telematico che leggeranno quattro cristi di cui uno per sbaglio per poi dimenticarsene.
mi sento agitato nervoso inquieto solo insicuro. non so se e quanto centri il meteo che deprime rabbuia e appesantisce. o forse le melodie di billy corgan in formazione originale.
negli ultimi giorni ci siamo visti poco e nemmeno tanto bene. e mi manca tantissimo. anche quando ci vediamo o ci sentiamo.
non sono abituato ne' voglio prendere l'abitudine.
sento qualcosa tra me e tutto il resto che non riesco a capire ne' saltare figurarsi ad abbattere.
ma non so se è questo oltre al cielo grigio e basso fuori.
se qualcosa non mi manca non è quello giusto che cercavo o mi serviva. o solo in parte. se dico che mi va bene così so di commettere uno dei più grande dei peccati che è mentire a me stesso. perché non mi piace prendere quello che c'è in mancanza d'altro. ma bisogna farsi andare bene le cose. bisogna prendersi in giro un po'. ma lo detesto. non ne sono capace. perché so cosa e come lo voglio. perché se c'è esiste lo ha anche altra gente ed è disponibile è così che lo voglio.
ma se con quello che ho le cose fanno fatica ad andare bene
si fanno lo stesso? fino a che punto? si rischia?
sembra che tutto quello che cerco di fare non venga con la forma giusta. e la forma giusta per me è quella che voglio io, chiaro. però non esce mai così. perché? dove sbaglio? se il risultato del mio impegno è questo ne vale la pena? o forse non capisco che ricerco qualcosa che è troppo per me fuori dalla mia portata?

insomma la vita che hanno gli altri mica devo per forza avercela anche io in fondo. lo stesso vestito veste in modo diverso due persone. 
ma piace anche a me e la cerco. non c'è scritto da nessuna parte nonostante sia un istinto naturale. e l'altro grande peccato è non assecondare il proprio istinto e peggio ancora plasmarlo per le altre persone.
nonostante io smuova non trovo niente sotto. allora forse non la vedo. o scavo nel posto sbagliato. un po' come cercare delle risposte a una domanda sbagliata. senza sapere che la domanda non è giusta.
forse dovrei smetterla. di cercare. una pena in meno. non penso che l'istinto di una persona sia quello di dannarsi inutilmente senza capire cosa sta facendo. un po' come una fetta di sacher per un diabetico. anche se di dolce qui non c'è proprio niente anzi, solo fiele.
forse una fetta di sacher risolverebbe tutto. accompagnata da un bicchiere di pinot grigio. o di porto. ma quello giusto, che mi portava il mio amico da jerez. perché non voglio imitazioni o succedanei. solo cose vere e sincere.
allora vada per la moretti.

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