Repubblica delle Banane

Siamo la Repubblica delle Banane.
Si fanno i decreti.
Che devono essere convertiti in legge.
Prima però sono necessari i decreti attuativi.
Nel frattempo arrivano migliaia (già, mica qualche decina ma migliaia. Fate il conto di quanti deputati e senatori ci sono, considerate che qualcuno se ne fotta, sono un bel po' a testa no!?) di emendamenti che bloccano tutto.
Compresa l'economia di un intero Paese.
E intanto si organizzano gli Stati Generali per capire come far ripartire l'economia del Paese.
Che è lo stesso di prima!

Adesso pensate che noi paghiamo le tasse (chi le paga) per garatire un ricco stipendio a queste persone e a tutte quelle che circolano senza uno scopo per i palazzi.
Su una cosa sono coerenti: nella mancanza totale di vergogna.
Perché si fanno rallentare senza problemi dall'indolenza della faziosità politica quando si tratta degli aiuti per il popolo (che li vota e li paga), ma sono lestissimi quando si trovano a decidere i propri privilegi.
Scommettiamo che nemmeno per il 18 luglio troveranno una soluzione?

Se un impiegato non svolge un compito che gli viene assegnato, viene richiamato dal superiore o dal titolare a seconda dell'organizzazione societaria e del suo inquadramento. Segue una lettera di richiamo. Magari un declassamento e infine il licenziamento. Vale per i dipendenti di aziende private ma anche per i dipendenti pubblici. Si chiama negligenza.
Quelle persone che stanno bloccando un paese sono dipendenti pubblici.
Saremmo noi i loro datori di lavoro.
Vista la palese incapacità e improduttività, vorrei poterli cacciare a calci in culo! O almeno potermi affidare a un articlo 18 anche per loro.



























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