Accadde oggi

Andare indietro nel tempo e rivedere cosa ho fatto vissuto visto dov'ero con chi ero è una attività nostalgica che mi è sempre piaciuta, sarà che ci trovo un certo piacere a crogiolarmi nella malinconia dei ricordi. Adesso non bisogna fare nemmeno tanta fatica perché il principale social media ti dice subito cosa stavi facendo quel giorno di diversi anni indietro. E li guardo sempre tutti questi ricordi messi li davanti dall'algoritmo ma non li condivido mai. Scrollando in giù i ricordi di oggi 5 giugno però ho scoperto che sono notevoli!
Così ho pensato di non condividerli uno per uno perdendoli nella marmaglia del web e che invece meritavano un posto migliore, anzi un post migliore e di dargli il giusto risalto qui nella Zona Verde.

Nel 2011 io e Anna stavamo scendendo dai colli vicentini in scooter con la ruota posteriore a terra. Terza volta in 2 anni. Ci siamo salvati grazie ad una serie di botte di culo materializzate sotto la forma di un signore che mi ha dato un passaggio fino a casa di un amico conosciuto solo col soprannome da dj ma che per fortuna conosceva bene anche lui e ad un compressore che il suddetto dj ci ha prestato per scendere in pianura.
È finita che mio papà ci è venuto a prendere perché eravamo a più di 20 km da casa mentre lo scooter è rimasto dal primo meccanico che abbiamo incontrato per strada.

Gli altri due riguardano il posto dove ho vissuto gli scorsi 5 anni, il quartiere di Ospedaletto.
Nel 2014 una maglietta grigia con la scritta rossa mi ricorda che erano appena arrivate le t-shirt dello spettacolo teatrale Johanne, una splendida esperienza della quale vi avevo già parlato.
Nel 2015 stavo mangiando patatine fritte e hamburger all'Ospedaletto City Limits, cioè una delle tante feste che don Marco si inventa per suonare, far (fare) musica, bere e mangiare e stare insieme in allegria. Io però ero piuttosto malinconico (ben più di quanto non lo sia normalmente) perché stavo lasciando quel quartiere e la sua splendida gente.
E mi è nata una riflessione spontanea sui miei modi di fare e di essere che tendono a mantenere una distanza, almeno iniziale, dalle persone che ho appena incontrato o dalle cose. Qualcuno ci vede una certa dose di arroganza maleducazione e cagacazzagine e non posso dargli tanto torto. È che lasciarmi andare con persone nuove non mi viene molto facile.

Non so perché il 5 giugno nel corso degli anni sia stato così generoso di esperienze da ricordare. Non lo saprò mai e dipenderà dal caso.
Ad ogni modo, sono felice di averle vissute e ricordate.








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