Brasile-Germania 1-7. Secondo me

Potevo esimermi dal commentare un evento sportivo che passerà alla storia del calcio come la partita tra Brasile e Germania di ieri sera?
Avevo detto al mio amico Luca che la Germania sarebbe stata un po' avvantaggiata dalle assenze di Thiago Silva e Neymar e infatti l'ho presa, ho solo sbagliato la misura. Ma chi poteva immaginarselo, prima, un risultato così? Così come? Esorbitante, umiliante, vergognoso... ma anche sportivo, perché la Germania continuando a giocare come se fosse stato sullo 0-0 o sullo 0-1 ha dimostrato rispetto per l'avversario, per l'evento sportivo e per il pubblico. Oddio, magari non tanto per quello brasiliano, che dal 29° minuto ha visto la partita con gli occhi inondati dalle lacrime. Però è così che si fa, si gioca. Ritengo molto più irrispettoso, per l'avversario e per chi guarda la partita (ovunque sia, allo stadio al bar o a casa), far passare il tempo facendo il torello (cosa che avrebbe fatto una squadra azzurra). 

Guardando le partite del Brasile nella fase a gironi mi chiedevo chi, oltre a Neymar, poteva essere l'altra stella della Selecao (un po' come Scottie Pippen nei Chicago Bull ai tempi di Michael Jordan). Fred, Hulk, Oscar non mi hanno impressionato. E in fin dei conti Neymar oltre ai tuffi non ha fatto vedere numeri spettacolari, mettendosi piuttosto al servizio della squadra standosene buono la largo sulla fascia. Pensavo al collettivo allora, ma ieri invece senza il capitano e senza la giovane stella il Brasile ha dimostrato di non essere squadra: non è mai esistito un centrocampista incontrista forte brasiliano (almeno, non me lo ricordo...) e Scolari ieri non ha pensato di rinforzarsi in mezzo. Non parlo di giocatori, di Hernanes al posto di chissà chi. Ma di testa. 
Perché ieri sera, scusate (la mia dislessia digitale mi stava facendo scrivere 'sucate') l'arroganza, si poteva immaginare una supremazia teutonica vedendo come i difensori tedeschi uscivano dalla loro area di rigore palla al piede con passaggi secchi sicuri verticali, come una lama bollente nel burro (o un grissino nel tonno): gli spazi lasciati dai giocatori brasiliani lasciavano presagire una sconfitta, certo non di quella misura, ma che Julio Cesar dovesse pregare più del solito sì. 
Non mi piacciono le squadre forti se c'è un giocatore e se glielo togli diventano squadre qualsiasi. Non possono giustificare la parola stessa: una squadra è composta da 2 o più giocatori (a seconda dello sport) e ogni giocatore gioca anche per i compagni. Ieri non è stato così. Più del risultato, che è una conseguenza, mi ha sorpreso e deluso il gioco (inesistente) e l'atteggiamento del Brasile. Perché lo sport si gioca prima con la testa. E i brasialini ieri ce l'avevano chissà dove. Forse erano troppo impegnati a pregare e ringraziare Dio (che poi, alla fine, David Luiz cosa pregava a fare? Di non averne prese 10?). I primi minuti ho visto un Brasile all'arrembaggio, un po' come contro la Colombia dove tutti quanti correvano di qua e di la senza tanto senso, ma incapace di opporsi al gioco tedesco. Non erano molli come direbbe Mr. Malesani, proprio non c'erano con la testa.
Alla fine è stato facile per Mueller e compagnia (più o meno bella) passarsi la palla e metterne sette alle spalle di Julio Cesar. 
Il gol di Klose (uno sportivo serio, altro che le stelle sotto i riflettori che fanno parlare di se più per le loro vicende extra sportive o per i loro numeri fini  a se stessi) è un esempio: passaggio verticale in mezzo la difesa, passaggio di tacco dentro l'area di rigore, tiro, respinta del portiere e lo stesso attaccante che riprende e segna. I giocatori brasiliani fermi.

Davo una possibilità di vincere la Coppa del Mondo al Brasile solo per il fattore campo. Perché ripensando alle sue partite nel girone di qualificazione, non ne ho trovata una dove si sia imposto, né come Brasile in quanto tale né come padrone di casa. Ha vinto 2-1 contro la Croazia grazie a più di qualche aiuto arbitrale, ha pareggiato 0-0 contro il Messico (e per carità, il portiere Ochoa ha parato tutto, ma il portiere bisogna pur considerarlo, no!?) e ha vinto 4-1 contro l'eliminato e penoso Camerun.
Agli ottavi è passato ai rigori contro il Cile.
Ai quarti ha vinto 2-1 contro la Colombia grazie a un regalo della difesa, a un gol su punizione inesistente con papara del portiere dopo che era stato annullato un gol contro per un fuorigioco dubbio e Thiago Silva non è stato espulso per doppia ammonizione. 
Il calcio è fatto (anche) di episodi (leggete pure culo) e se non meriti non puoi che vincere grazie a questi. 
Ieri sera, alla prima partita difficile, il Brasile si è afflosciato
La Germania è una bella (da un punto di vista sportivo) squadra. Avrà vinto la Germania, ma a mio modestissimo parere, soprattutto ha perso il Brasile, non so se intendo. Sono due cose diverse. Un 1-7 è indicativo e non significa per forza che chi vince è forte (o fortissimo), piuttosto che chi perde è scarsissimo. 
Come dice il mio amico Nich, quelli che sono scesi in campo ieri sera non erano degni di indossare la maglia gialla di Pele, Garrincha, Zico, Bebeto, Ronaldo

E vediamo come va questa sera. Alla fine l'Argentina è come il Brasile: togli Messi e diventano 11 gauchos qualsiasi
L'Olanda invece mi sembra molto più squadra, come la Germania, anche se Robben è un elemento in più (e lo ripeto, fa sempre la stessa cosa. La farà bene ma fa sempre la stessa cosa!). 
Vediamo se ci sarà una finale Adidas-Nike o monomarca....

Ah, e una considerazione finale: preferisco venir eliminato ai gironi di qualificazione come l'Italia che venir umiliato come il Brasile. Senza dubbio. 

PS: quello spocchioso di Caressa sullo 0-2 ha detto allo zio Bergomi che era troppo presto per lo 0-2 e che la partita poteva girare in un altro senso con tutto il tempo che rimaneve. Io invece ho detto subito al mio amico Beppe che quella partita sarebbe finita 0-10. Poi sullo 0-5 che i tedeschi non sono tipi che si fermano... infatti...
Allora, mi fate commentare una parita o no!? ;-)

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