Stesso pianeta, mondi diversi
Nel pianeta terra siamo oltre 8 miliardi. Non so come facciamo a starci ma in un modo o nell'altro ci stiamo.
Cinque anni fa la natura se n'è accorta e ha pensato di farne fuori un po', tra i più deboli e tra i più scemi.
Poi ci ha pensato l'uomo facendo fuori i vicini di casa con un vero e proprio genocidio ma reclamando un preciso motivo quando in realtà immagino ce ne siano molti altri che ignoriamo e ci fanno ignorare.
Ma non è questo che mi turba. O meglio non è solo questo che mi turba. Sono anche tutte le relative conseguenze. C'è chi non ha più una case né un pasto. C'è chi non ha più niente a causa di chi si è arrogato non so quale diritto di toglierlo.
Ma c'è chi vive in dimore da milioni di euro o dollari e in garage ha auto che ne valgono almeno un quarto ed è sicuro di tre pasti al giorno più gli extra.
Nello stesso pianeta, la Terra, esistono due mondi differenti. Non sono due mondi paralleli, non stiamo vivendo due diverse realtà divise da salti temporali, al massimo da fusi orari. Quando qualcuno va a dormire nel suo letto comodo c'è chi nello stesso pianeta nello stesso tempo nemmeno si alza perché non ha mangiato e non ha le forze per alzarsi ma tanto, non ha nemmeno un materasso per dormire. Perché nemmeno su quelli degli ospedali può contare, perché anche gli ospedali non ci sono più.
C'è chi muore svolgendo il proprio lavoro perché vuole far conoscere la realtà al suo mondo, armato di macchina fotografica, videocamera e pc e c'è chi facendo lo stesso lavoro fa marchette protetto e sicuro, forse sottopagato e parliamone pure ma di questo meglio in un altro momento.
Qualche settimana fa ero in un supermercato, una catena locale. Passavo attraverso le corsie ed ero frastornato dalla quantità di cose da mangiare bere pulire giocare esposte negli scaffali in maniera ossessiva e soffocante. Poi sono passato davanti al banco dei salumi e mi si è ritorto lo stomaco.
Il banco frigo era colmo di una distesa di vaschette di plastica con salumi affettati, pronti per essere presi pagati e consumati. Due cose contrastanti una con l'altra mi hanno colpito: la totale assenza di contatto umano rappresentato da quel dialogo tra salumiere e cliente che mi colpiva sempre da bambino, perché qui prendi quello che ti serve senza chiedere né salutare mostrando educazione e gentilezza e l'esagerata quantità di beni di prima necessità (lo sono ancora?) messa in mostra come gioielli.
Ho chiesto alla signora addetta al reparto se si vendono tutte e altrimenti cose ne fanno di quelle avanzate. Mi ha risposto che certamente si vendono tutte e che in caso le buttano.
Sono stato travolto dal suo sorriso a rassicurarmi, di non fare troppo il progressista. Non ho potuto non trattenere un groppo in gola non pensare a chi non può più permettersi una di quelle vaschette ed è costretto a implora un po' di cibo e sta morendo, per colpa di quello che si è arrogato quel non so quale diritto di privarli dei diritti della personalità e di tutti gli altri che in vari modi più o meno obliqui lo sostengono. Quel sorriso meschino e quelle vaschette mi hanno fatto sentire un grande senso di ingiustizia. Mi sono chiesto se me le meritassi, se tutti noi ce le meritassimo. Perché noi sì e altri invece no. Questo mondo è davvero giusto?
E io che ne faccio parte cosa faccio per renderlo giusto?
Il video l'ho trovato sulla pagina Facebook Gatot Garislurus
Rompiamo tante le scatole e ci rompiamo tante le scatole perché pensiamo di meritarci tante cose quando invece c'è qualcun altro che invece ne ha bisogno e c'è una differenza tremenda.
Ho pensato allo spreco di quelle vaschette che vengono gettare se non vengono vendute quando invece dovrebbero essere d(on)ate a chi ne ha bisogno.
Se quelle vaschette sono il simbolo della modernità e del progresso, stiamo sbagliando tutto e dobbiamo subito fare qualcosa per cambiare.
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