Tempo, non sempre è lo stesso

Un lancio dalla riga di centrocampo. Un calciatore come Pirlo, anche se allora era uno sbarbatello, non poteva essere più preciso.
Il pallone addomesticato da Roberto Baggio con naturale dolcezza dopo 30 metri di volo alle sue spalle. Due mosse con un movimento: stop e dribbling sul portiere per aprirsi la porta davanti a sè, appoggiando il pallone di sinistro.
Era più facile tifare Brescia in quegli anni e ammetto che l'ho tifato anche io. Carletto Mazzone in panchina, una volta sotto la curva dell'Atalanta, Pirlo inventato regista davanti la difesa, Roberto Baggio a fare magie e a far scattare Mazzone sotto la curva dell'Atalanta.


Ricordo bene quel gol, come potrebbe essere altrimenti: la Juve si giocò una bella parte di Scudetto per colpa di quella magia di Baggio.
Buffon era ancora il portiere del Parma, Vieri il bomber dell'Inter e Shevchenko del Milan, Sacchi esaurito a Parma e ultimo anno del Vicenza in Serie A, retrocesso per un niente nonostante i primi gol di Luca Toni e con un'ultima giornata sistemata a tavolino per far retrocedere qualcuno e salverne un altro. Almeno così mi dissero i ben informati dell'azienda dove stavo facendo lo stage.

 

Ma non è questo il succo del discorso. Quell'indimenticabile gol di Baggio è di 20 anni fa. Ventiannifamannaggialamadosca!
Vivevo a Bologna dove stavo facendo lo stage per l'azienda figa. Avevo 23 anni. Dormivo discretamente sia quantitativamente (anche perché non avevo una gran vita la sera sotto San Luca) che qualitativamente e altrimenti potevo contare su tempi di recupero di un ragazzo di 23 anni, potendomi pure permettere di bere una birra media prima di giocare a calcetto. C'erano ancora le Torri Gemelle, le avrebbe buttate giù 6 mesi più tardi cambiando per sempre il mondo.

 

Riguardando queste immagini, quel gol mi sembra sia di qualche stagione fa e non di 20 anni fa.
E mi rendo conto di come la prospettiva cambia con il punto di vista.

 

Quando avevo, che ne so, 10 anni, e vedevo i gol di 20 anni prima, vedevo l'Italia campione d'Europa del 1968.
Mi parevano immagini vecchie. Vecchissime, come quelle di Messico 70 della storica Italia-Germania 4-3.
Il bianco e nero contribuisce a questa sensazione, ma facendo un confronto dello stesso salto temporale, non posso fare a meno di notare questa differenza.
Lo stesso vale per la musica: Ragazza triste di Patty Pravo per esempio è del 1968, nel 1992 invece impazzivo per La canzone del sole di Lucio Battisti, una canzona di 21 anni prima e quando le ascoltavo, mia mamma sospirava dicendo che erano "canzoni vecchie".
Le canzoni dei Beatles e degli Stones erano vecchie per me. E insieme alle loro canzoni lo erano anche McCartney, Ringo Star, Mick Jagger e compagnia (Jagger e Richards non saranno mai vecchi).
Se le ascolto ora, con un orecchio diverso da quando avevo 10 anni, mi sembrano attualissime! Quelle dei Pink Floyd ancora avanti anni luce come lo erano allora.


E così sono cresciuto, pensado che tutto quello che non avevo visto né sentito prima (della mia nascita), fosse vecchio.
Adesso, dovrei dire che il gol di Baggio alla Juve è vecchio e lo stesso dovrei dire della musica che ascolto oggi, dagli Smashing Pumpkins ai Marlene Kuntz.
Ma non riesco, non perché non ammetto che il tempo passa e come stanno invecchiando quelle immagini e quelle canzoni sto invecchiando anche io, ma perché ho potuto viverle e questo rende tutto dannatamente diverso.


Secondo la mia logica, credo che Tommaso possa dire che la musica che ascolto io sia vecchia. Ho un dubbio sulle immagini dello sport o della cronaca, perché sono a colori come quelle attuali e questa differenza potrebbe aiutarmi. Forse.


Quindi, se prendo come riferimento me stesso all'età di 10 anni, il gol di Roberto Baggio alla Juve dell'1 aprile 2021 equivale a quello di Domenghini alla Jugoslavia nella prima finale dei campionati Europei del '68, Nuotando nell'aria dei Marlene del 1994 alla Ballata del Miché di Fabrizio di Andrè del 1961 e io Ballo da sola del 1996 a Gli uccelli del 1963.

 

Ricordo ancora il tono di mia mamma: "Uuuuff! Roba vecchia!". Credo lo dicesse pensando al suo, di tempo passato e non della canzone o del film.
Mi stupisco anche io ma non perché quelle immagini stanno dicendo che il tempo scorre anche per me, quello semmai me lo dicono i capelli grigi alle tempie e i tempi di recupero inesorabilmente più lunghi di quando avevo 23 anni, ma perché non mi rendo conto di come ostia sia volato il tempo.

 

Ho notato però una cosa: se quello che abbiamo vissuto ha il suo tempo, 20, 25, o 10 anni pare vecchio come i loro ricordi, le emozioni che ci fanno provare invece sono più vive, ancora forti. Quelle porcaputtana ardono dentro la nostra anima, belle e purtroppo anche brutte che siano.

 

Forse sono loro che ci fanno dire "Orcamadosca, già passati 20 anni?!"!


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