Paolo Rossi uno di noi

Posso immaginarmi Paolo Rossi che entra in Paradiso, chiedendo permesso con quel suo sorriso gentile.

Mio nonno Sandro impegnato in una briscola con mio nonno Mario, lo zio Erico e Vasco Casetto, lo vede e si sorprende: "Orcamadò, cosa sè che te fè sà qua?" mollando un bel giro di carte sul tavolo.

 

E lui sempre gentile potrebbe anche rispondere che è salito a salutare gli amici Sandro, Enzo, Gaetano, Enresto, Giulio e Giancarlo. E magari si ferma perché la squadra così non è  niente male, con tre stranieri come Diego, George e Johan c'è anche sa divertirsi.


A Vicenza ha giocato solo 3 stagioni e più di qualcuno pensa che sia nato a Vicenza. Dopo quei 3 anni un po' vicentino lo è diventato, nel suo cuore è vicentino, parte della sua famiglia è di Vicenza. Da febbraio lo è in senso formale, perché ha ricevuto la cittadinanza onoraria. Tanto è l'affetto dei vicentini per Pablito che la moglie Federica ha voluto celebrare l'ultimo saluto nella sua seconda casa.

Pur avendo indossato la maglia biancorossa del Lanerossi per 3 stagioni, è diventato una persona importante.

Quello che mi fa un po' sorridere è che Paolorossi, esatto tutto attaccato come fosse un nome unico, per noi vicentini era diventato una persona più importante del vescovo e dei preti di parrocchia.  

Per una città di basa banchi qual è Vicenza, mi sembra una cosa notevole! Quasi come fare 3 gol al Brasile ai mondiali.

 

Mi restano i ricordi dei racconti di mio nonno Sandro e dei miei genitori. Di un calcio che avrà avuto i suoi scheletri negli armadi, ma che era possibile e godibile anche con quei toni calmi ed educati, senza troppe grida e muscoli, al contrario di quello di oggi fatto di eccessi e tatuaggi, che arriva tramite telecronache dove il telecronista vuole il suo ruolo di protagonista al pari dei 22 in campo. 


Noi vicentini lo ricordiamo con grande affetto e per noi sarà Paolorossi del Lanerossi Vicenza di Giussy Farina e GB Fabbri.
Ma anche se ha giocato con altre squadre, per tutti quanti sarà ricordato col colore azzurro della Nazionale. Ed è giusto così.

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 Ph. Credits: Facebook/Trivenetogoal

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