Ciao e grazie, Stan Lee


Ciao Stan Lee.
Prima o poi anche tu dovevi lasciarci e raggiungere i tuoi compagni di ventura, Steve Ditko e Jack Kirby
Ora starete disegnando storie su Gesù, San Pietro e chissà che ruolo avrete dato a Giuda.
Ma non è che invece sei scomparso com'è successo in Avangers: Infinity War e magari nel prossimo episodio ritorni, eh?


Dal tuo grande potere di creare eroi hai avuto la grande responsabilità di farci divertire e distrarre e, almeno in quei momenti in cui ci immergevamo nelle realtà che creavi, con fumetti film e cartoni animati, anche di farci ritrovare quei valori demoliti e sepolti da uno stile di vita che facciamo fatica ad accettare ma nel quale ci troviamo immersi nostro (o almeno mio) malgrado.
I tuoi personaggi non erano super robot d'acciaio, freddi giustizieri milionari o alieni, ma insieme ai poteri che gli avevi dato erano umani e anche piuttosto problematici e con debolezze tipiche delle persone più comuni.
Tu, Steve e Jack volevate dirci che tutti noi possiamo essere supereroi, perché abbiamo dei super problemi e anche delle grosse responsabilità ma grazie ai super poteri possiamo superarli.

Adesso che non ci sei più sei davvero immortale, sei una leggenda che dobbiamo ringraziare per averci dato quei supereroi nei quali ci siamo immedesimati e che tutti noi avremmo voluto e ancora vorremmo essere.
Sono mezzo giornalista e sto ancora cercando qualche ragno geneticamente modificato che mi morda, ma ho dovuto accontentarmi di un direttore e di una rivista che non si può minimamente paragonare a J. Jonah Jameson e al Daily Bugle.
Adesso che sei andato lassù, fai la cortesia di mandarci giù Logan!
Il tuo sorriso e la tua espressione bonaria, mi sembravi il nonno di tutti.
Per me eri eterno, lo saranno i personaggi che hai creato con Steve e Jack e ti sarò eternamente grato.

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