Caro capriolo

​Caro capriolo, sei uno degli animali più carini e teneri che ci siano sulla terra. Anche su quella dove abito io, precisamente prorio quella.
Sappi che sul giardino di quella terra il 16 agsoto 2016, in occasione delle nascita di Teresa, ho piantato un nocciolo.
Lo curo lo guardo gli do da bere controllo come sta e d'inverno lo copro per proteggerlo dal freddo.
Purtroppo non l'ho difeso a sufficienza: infatti uno della tua specie ha pensato di darsi una lucidata alle corna su questo esile albero qualche notte fa, o giorno fa, chi lo sa se si è fatto un giro infigardo alla luce del sole.
L'albero è ancora troppo giovane e non ha resistito alla sua irruenza. 
A quanto pare per la cura delle vostre corna preferite il legno morbido: abbiamo altro che alberi alti e grossi ma gli unici che vengono scorticati sono  un fico matto e un altro paio di arbusti fini. Adesso è toccato al nocciolo di Teresa.
Che appunto perché è di Teresa che mi spiace. Anzi, quel nocciolo è come se fosse Teresa! E lo avete ridotto alla metà. Non sai quanto mi abbia rattristato vederlo in quella condizione.

Siete animali simpatici, caro capriolo. Ma vaffanculo, quando dico teneri è perché vi preferisco con il sughetto, la polenta morbida e un bicchiere di rosso, di quello buono.

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