La sopravvalutazione del calcio italiano

Juventus - Real Madrid 0 - 3. Un risultato che fa malissimo. Una vergogna negli annali del club di Torino.
La Juve ha perso e male in casa contro il Real Madrid la partita di andate dei quarti di Champions League. Un risultato che non concede repliche.
Tra il serio e il faceto il giorno del sorteggio speravo di prenderne meno di 10 tra andate e ritorno. 

Giocare la partita di andata in casa è delicato ed è fondamentale non prendere gol. Infatti dopo 3' è stato subito suicidio! Nemmemo quel tamarro col 7 che vaga per il campo fosse Cristiano Ronaldo, perché stare addosso a lui invece di quel manzo franco algerino di Benzema? 
Dopo 3 minuti la strada giusta era inevitabilmente presa, in discesa, coi freni rotti: contro il Real non sei sicuro di passare il turno nemmeno se vinci 2 a 0 in casa perché al Bernabeu è durissima, figurati se prendi un pero! 
Quando poi la Juve è rimasta in dieci la strada era ben avviata ma incredibilmente Ronaldo e company si sono divorati un paio di gol.

Ad un certo punto del primo tempo i giocatori del Real davano l'impressione - bhe, la dava di più l'arbitro - di poter tranquillamente giocare indistintamente a pallamano pallavolo pallacanestro e se continuava a diluviare anche a pallanuoto. E pensavo ancora al ritorno al Bernabeu.
Ho una mia filosofia da quando facevo il calciatore dilettante professionista. E cioè, che quando sei tu per primo a sbagliare, è del tutto inutile prendersela con quello che dirige la partita perché non è colpa sua se sei tu a sbagliare, a fare falli stupidi, a mangiarti gol, a fartela nelle mutande.
Ronaldo e tanti dei suoi compagni di squadra, ma lui più di tutti, hanno già avuto un dono. Un talento. Se poi ricevono altri regali come quello della massima libertà in mezzo l'area di rigore, la tua generosità è inesorabilmente la più grande boiata che un calciatore può fare.

La rovesciata di Ronaldo è stata splendida. Ancora di più gli applausi degli spettatori. E cosa vuoi farci. La rovesciata poi è la rovesciata. IL gol, IL gesto del calcio. Certo che però spesso succede se dai all'avversario un aeroporto per farla. Se poi lo lasci a uno come lui, ciao!

Eppure, sotto di un gol, l'undici di Allegri pareva potesse giocarsela contro i Galacticos che da esperti compassati hanno saputo contenere gli sfoghi disordinati e a ritmi troppo alti dei bianconeri. Così Diego Costa non ha trovato uno spazio per imbucarsi, a Dybala giravano le palle (le sue, quelle un po' più in alto di quelle che aveva tra i piedi. Bhè si poi se le è ritrovate li anche quelle...) e Chiellini è andato in sbattimento.

L'espulsione di Dybala è la ciliegia sulla torta. Il bambino deve crescere. Oggi ha avuto una grande lezione da Ronaldo ma chi lo sa se ha imparato qualcosa!?
Se non viene convocato in nazionale argentina un motivo ci sarà. Non mi ha mai convinto. La sua sopravvalutazione (da parte di media lacchè e tifosi col prosciutto negli occhi) dimostra la qualità del campionato italiano e cioè scarsa. Se poi metti De Sciglio contro Ronaldo e Marcelo, sorridendo pensi: "Ma dove vuoi arrivare?" [semi cit.]
Dopo il passaggio del turno di Juve, Real e Lazio, i giornalisti italiani (gli stessi di Dybala eh!) elogiavano il calcio nostrano parlando di riscatto dopo la mancata qualificazione ai mondiali. Ma non hanno contato i calciatori autoctoni in campo. Pochi. E poi piangono perché quest'estate non andranno in Russia spesati dai loro datori di lavoro. Chissà perché eh?! 

Quando giochi e perdi (male) contro Real, Barcellona, Bayern spero sempre che si impari qualcosa. Invece mi pare di no.
Direi che andare a Madrid è superfluo. Si può fare a meno di disturbare il custode del Bernabeu, avrà anche lui diritto di andare al cinema una sera, forse anche a Madrid di mercoledì costa meno?!


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