Leicester campione!
Il Leicester di Claudio Ranieri ha vinto la Premier League. E' campione d'Inghilterra per la prima volta nei suoi 132 anni.
Domenica pomeriggio ha pareggiato 1-1 a Manchester contro lo United.
Il Tottenham ha appena pareggiato 2-2 il derby a Stamford Bridge contro il Chelsea.
Ci sono alcune cose curiose in questa giornata di Premier.
La ex squadra di Ranieri, il Chelsea, lo ha aiutato nella realizzazione di una impresa sportiva.
Prima però i Foxes hanno conquistato il punto che gli ha consegnato il titolo all'Old Trafford, stadio soprannominato "The Theatre of Dreams", il teatro dei sogni.
Lo stadio del Man Utd, club che ha dominato in Inghilterra ed in Europa fino a pochi anni fa e 2a squadra più ricca del mondo dopo il Real Madrid.
Il Leicester è una favola per almeno tre ragioni:
1) perché ha vinto uno dei campionati di calcio più importanti d'Europa dopo appena due anni dalla promozione.
2) Perché nell'arco di un anno è passato dall'ultimo posto e dal rischio retrocessione alla vittoria in Premier League. L'anno scorso infatti era ultimo e si è salvato grazie ad un filotto di 7 vittorie nelle ultime 9 partite.
3) Ha conquistato un campionato di miliardari stranieri: Chelsea (di proprietà russa), Liverpool (USA), Manchester United (USA), Manchester City (EAU) e Arsenal (addirittura di un trio USA-Russia-Iran... da paura diplomatica, non voglio sapere a cosa serva il club davvero!) hanno proprietà miliardarie e budget imparagonabili.
Eppure credo che pochi in Italia sanno che anche il Leicester non è di proprietà inglese: infatti nel 2007 è stato acquistato dal serbo Milan Mandarić che poi lo cedette nel 2010 ad una cordata thailandese chiamata Asian Football Investments (AFI), guidata dalla King Power Group di Vichai Raksriaksorn che da il nome allo stadio. Non so la cifra di quest'ultimo passaggio ma tanto per fare dei confronti il Machester United è stato acquistato dalla famiglia Glazer dopo una OPA ostile di oltre 1 milione e mezzo di sterline mentre il Liverpool è costato 470 miliori di pound.
Delle formazioni di testa, solo il Tottenham è di proprietà inglese, di un certo Joe Lewis, 308esimo uomo più ricco del mondo e il 7mo in Inghilterra con un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari e proprietario anche della società di investimenti ENIC... noi tifosi del Vicenza disprezzavamo i pound preferendo i schei casalinghi, Vicenza ai vicentini e tutti sappiamo poi come stanno andando le cose.
Questo tanto per dire che Davide può vincere contro Golia.
Ranieri aveva già un po' di esperienza di calcio inglese, avendo allenato il Chelsea dal 2000 al 2004. Credo che abbia saputo utilizzare il potenziale dei suoi giocatori, tra l'altro liberi da altri impegni come Champions League e Europa Leauge e di farli giocare senza pensieri e pressioni, senza nulla da perdere.
Credo che il Leicester si possa definire con una parola: semplice. Ma andiamoci piano perché è facile cadere in fraintendimenti. Vincere un campionato non è semplice. Non lo fai semplicemente dicendo a 11 giocatori semi-sconosciuti come scendere in campo.
Ha giocato un calcio semplice. Ha giocatori semplici. O semplici calciatori, che può assumere un significato molto diverso. Ha gestito una pressione semplice, almeno fino ad un certo punto perché la paura di vincere può sorprenderti.
Ha pensato in modo semplice e cioè partita dopo partita e non guardando all'intero campionato.
Ha fatto un semplice patto con i giocatori: fate quello che volete quando non lavorate. Ma quando lavorate fatelo bene.
Ranieri nelle interviste che ho sentito non è stato mai banale. Rilassato e gigione con i giornalisti come non si è mai visto in Italia con Juve, Roma e Inter.
Mi ha impressionato quando durante una pausa del campionato ha dato ai giocatori una settimana di vacanza. Nella Serie A una cosa del genere è impossibile. Non lo è in 3a categoria dove allenatori con complessi di onnipotenza pensano che esista solo il calcio di 3a categoria. Figuriamoci in Serie A.
Questo alla fine ha funzionato.
Se vinci giocando con uno in campo come Jamie Vardy che fino al 2012 era un operaio e giocava in campionati dilettanti, hai sempre ragione.
Ranieri ed il Leicester hanno dimostrato che si possono avere tantissimi soldi, ma senza organizzazione societaria, tecnica e tanto fame di vittoria, non si vince niente lo stesso (avvertimento per Milan e Inter).
Ma non è la regola.
Il Leicester è una eccezione.
Che poi il romano Claudio conquisti la Terra d'Albione invece pare un scherzo della storia.
E dopo tutte queste belle (?) parole, mi è bastato un giro di mezz'ora su Facebook perché il Leicester mi andasse in mezzo le balle! Basta, non ne posso già più!
Troppo facile adesso essere tifosi delle Foxes.
Tanto l'anno prossimo il campionato lo vince il Man Utd!
E nella storia recente del calcio italiano, mi piace ricordare due storie uguali: il Verona campione d'Itlaia nel'84-85 e il Vicenza Calcio vincitore della Coppa Italia nel 96-97. Se poi il secondo gol di Luiso a Stamford Bridge non fosse stato annullato, chissà...
Domenica pomeriggio ha pareggiato 1-1 a Manchester contro lo United.
Il Tottenham ha appena pareggiato 2-2 il derby a Stamford Bridge contro il Chelsea.
Ci sono alcune cose curiose in questa giornata di Premier.
La ex squadra di Ranieri, il Chelsea, lo ha aiutato nella realizzazione di una impresa sportiva.
Prima però i Foxes hanno conquistato il punto che gli ha consegnato il titolo all'Old Trafford, stadio soprannominato "The Theatre of Dreams", il teatro dei sogni.
Lo stadio del Man Utd, club che ha dominato in Inghilterra ed in Europa fino a pochi anni fa e 2a squadra più ricca del mondo dopo il Real Madrid.
Il Leicester è una favola per almeno tre ragioni:
1) perché ha vinto uno dei campionati di calcio più importanti d'Europa dopo appena due anni dalla promozione.
2) Perché nell'arco di un anno è passato dall'ultimo posto e dal rischio retrocessione alla vittoria in Premier League. L'anno scorso infatti era ultimo e si è salvato grazie ad un filotto di 7 vittorie nelle ultime 9 partite.
3) Ha conquistato un campionato di miliardari stranieri: Chelsea (di proprietà russa), Liverpool (USA), Manchester United (USA), Manchester City (EAU) e Arsenal (addirittura di un trio USA-Russia-Iran... da paura diplomatica, non voglio sapere a cosa serva il club davvero!) hanno proprietà miliardarie e budget imparagonabili.
Eppure credo che pochi in Italia sanno che anche il Leicester non è di proprietà inglese: infatti nel 2007 è stato acquistato dal serbo Milan Mandarić che poi lo cedette nel 2010 ad una cordata thailandese chiamata Asian Football Investments (AFI), guidata dalla King Power Group di Vichai Raksriaksorn che da il nome allo stadio. Non so la cifra di quest'ultimo passaggio ma tanto per fare dei confronti il Machester United è stato acquistato dalla famiglia Glazer dopo una OPA ostile di oltre 1 milione e mezzo di sterline mentre il Liverpool è costato 470 miliori di pound.
Delle formazioni di testa, solo il Tottenham è di proprietà inglese, di un certo Joe Lewis, 308esimo uomo più ricco del mondo e il 7mo in Inghilterra con un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari e proprietario anche della società di investimenti ENIC... noi tifosi del Vicenza disprezzavamo i pound preferendo i schei casalinghi, Vicenza ai vicentini e tutti sappiamo poi come stanno andando le cose.
Questo tanto per dire che Davide può vincere contro Golia.
Ranieri aveva già un po' di esperienza di calcio inglese, avendo allenato il Chelsea dal 2000 al 2004. Credo che abbia saputo utilizzare il potenziale dei suoi giocatori, tra l'altro liberi da altri impegni come Champions League e Europa Leauge e di farli giocare senza pensieri e pressioni, senza nulla da perdere.
Credo che il Leicester si possa definire con una parola: semplice. Ma andiamoci piano perché è facile cadere in fraintendimenti. Vincere un campionato non è semplice. Non lo fai semplicemente dicendo a 11 giocatori semi-sconosciuti come scendere in campo.
Ha giocato un calcio semplice. Ha giocatori semplici. O semplici calciatori, che può assumere un significato molto diverso. Ha gestito una pressione semplice, almeno fino ad un certo punto perché la paura di vincere può sorprenderti.
Ha pensato in modo semplice e cioè partita dopo partita e non guardando all'intero campionato.
Ha fatto un semplice patto con i giocatori: fate quello che volete quando non lavorate. Ma quando lavorate fatelo bene.
Ranieri nelle interviste che ho sentito non è stato mai banale. Rilassato e gigione con i giornalisti come non si è mai visto in Italia con Juve, Roma e Inter.
Mi ha impressionato quando durante una pausa del campionato ha dato ai giocatori una settimana di vacanza. Nella Serie A una cosa del genere è impossibile. Non lo è in 3a categoria dove allenatori con complessi di onnipotenza pensano che esista solo il calcio di 3a categoria. Figuriamoci in Serie A.
Questo alla fine ha funzionato.
Se vinci giocando con uno in campo come Jamie Vardy che fino al 2012 era un operaio e giocava in campionati dilettanti, hai sempre ragione.
Ranieri ed il Leicester hanno dimostrato che si possono avere tantissimi soldi, ma senza organizzazione societaria, tecnica e tanto fame di vittoria, non si vince niente lo stesso (avvertimento per Milan e Inter).
Ma non è la regola.
Il Leicester è una eccezione.
Che poi il romano Claudio conquisti la Terra d'Albione invece pare un scherzo della storia.
E dopo tutte queste belle (?) parole, mi è bastato un giro di mezz'ora su Facebook perché il Leicester mi andasse in mezzo le balle! Basta, non ne posso già più!
Troppo facile adesso essere tifosi delle Foxes.
Tanto l'anno prossimo il campionato lo vince il Man Utd!
E nella storia recente del calcio italiano, mi piace ricordare due storie uguali: il Verona campione d'Itlaia nel'84-85 e il Vicenza Calcio vincitore della Coppa Italia nel 96-97. Se poi il secondo gol di Luiso a Stamford Bridge non fosse stato annullato, chissà...
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