Governo e politici fuffa

Sto scrivendo ascoltando la diretta presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio dove il Ministro dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti riferisce, a nome del Governo, alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera, sulla riforma dell'articolo 81 della Costituzione (disciplina le regole essenziali del bilancio dello Stato che rappresenta il documento contabile in cui vengono elencate le entrate e le spese relative all’attività finanziaria dello stato in un periodo di tempo determinato.). 
In pratica la manovra finanziaria che secondo il Ministro dalle mani legate dovrebbe essere rivista dopo gli stravolgimenti degli ultimi giorni, dove tutto è precipitato (cit.).
A parte il fatto che tutti i partecipanti sono andati fuori tema discutendo di tutto meno che del sopracitato art. 81, il che la dice lunga sulla loro capacità di concentrazione e di focalizzarsi sulle questioni che impestano il nostro  Paese, questa diretta mi fa pensare a come siamo finiti in questa situazione.


Abbiamo un premier che ha sempre negato la crisi, dicendo che era una montatura dei comunisti per strumentalizzare la situazione col banale obiettivo di far cadere il governo, democraticamente eletto e messo su grazie a amicizie, conoscenze, favori, pompini, scopate, mazzette, millantate balle varie.
Perfino Emma Marcegaglia, la presidente degli industriali, tempo fa non si è vergognata di negare una situazione di pericolo sostenendo di essere messi meglio delle altre nazioni.
Tanto che la differenza dei titoli di stato italiani con quelli tedeschi sono sotto di quasi 300 punti!
Fantastici!
Anzi no, irresponsabili! Pavidi! Avidi! Ignoranti! Ignavi! Avari! Infami!
Hanno passato la maggior parte del tempo a discutere di una minorenne tunisina (o marocchina?) delle orgie di palazzo dei ministeri al nord e dei processi brevi diventati all'improvviso lunghi e di tante altre cose che hanno una sola cosa in comune: non interessano al Paese, alla gente, al popolo che vive in base a quello che decidono quelle persone.
Gente che stringe la cinghia (talvolta se la stringe al collo) perché il suo datore di lavoro ha fatto scelte scellerateo è stato costretto a lasciare a casa i lavoratori a causa, anche, di quello che si decide a Roma. 
Nel frattempo quelle persone che non devono rispondere alla gente che ha votato bensì ai 2 o 3 uomini (intesi come esseri umani, non nel vero senso della parola!) che li hanno garantito il posto e 
uno stipendio ricco, non stanno combinando niente facendoci precipatre.
Dimezzatevi lo stipendio, parassiti! Potete vivere benissimo con quello che vi rimane e le casse dello stato non dipenderebbero più dalle tasse che ci buttate addosso!
La procura di Palermo (che è notoriamente nullafacente...) oggi ha aperto un'inchiesta tanto per aumentare la pigna purulenta di inchieste. Questa volta sull'aumento del prezzo della benzina.
Mavvaffanculo anche alle procure e alle loro inchieste che alla fine paghiamo noi anche quelle (procure e inchieste)! Si devono togliere le accise su guerre e terremoti di due secoli fa, altro che indagare! Voglio sapere e sono stra sicuro di non essere l'unico di sapere come vengono utilizzati quei soldi, i miei soldi! Ah, tanto per ridere, l'ipotesi è quella di “reato di manovre speculative con il rincaro sul mercato interno” punibile con “reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da uno a cinquanta milioni di lire”... sai quanti sono cinquanta milioni di lire, oltre a essere gli attuali 25.000 euro e poco più di bazzecola, per un petroliere o un benzinaio?


E poi perché dobbiamo pagare noi i deficit che altri hanno creato?
Perché se le banche riducono gli utili per recuperare aumentano le commissioni sulle operazioni ma i banchieri si tengono un bel dividendo? Perché invece il dividendo non viene reinvestito nella banca per migliorare i servizi?
Il mini(stro) Brunetta non ha (ancora) portato a termine l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione. L'ha sventolata, si è fatto sentire, vedere in giro più che altro anche se non è così facile, i primi mesi di questa legislatura poi è sparito se non per ritornare per offendere chi oggi ha un lavoro e domani chissà. Fannullone! Anzi, fannullino!
Tutta l'opposizione si è persa dietro una battaglia contro un solo uomo che non sono riusciti a eliminare nemmeno quando loro erano la governo, quando avevano l'occasione perfetta per farlo per rimediare a quel conflitto di interessi che tanto lamentano. E al momento stanno perdendo ancora.
Solo chiacchiere e distintivo direbbe qualcuno, di veramente duro.
Che non avrebbe timore di portare il culo a spasso invece di lasciarlo seduto sullo scranno ben pagato per ripagare la fiducia dell'uomo solo al governo.
Non è un governo fatto dagli e per gli italiani ma un governo fuffa.
Basta vedere quali sono le parti sociali che si siedono intorno al tavolo delle trattative con il governo: tra i vari sindacati e associazioni di categoria mancano le associazioni dei consumatori per esempio, cioè coloro che per definizione comprano e consumano, grazie al bonifico mensile ottenuto grazie ai sindacati e agli imprenditori. 
Mi sembra di vivere in una catena a cui manca un anello, quello più debole delle famiglie dei giovani dei pensionati. Quello reale!
È un governo che non ha testa sia intesa come ragione che come guida.
Purtroppo non abbiamo fatto bene i conti 3 anni fa mannaggia.
Ma a vedere l'altra parte che ha cambiato troppe volte (quante non so, ma sempre troppe!) non so quanto sarebbe andata meglio.
Ci manca la leadership e non lo dico io – da tantissimo tempo, oltretutto... - ma anche i più importanti media internazionali. 


Non ci possiamo riconoscere in cocainomani pedofili puttanieri buffoni scansafatiche pettegoli parassiti e se il futuro è fatto di trote (e troie) allora meglio smettere di andare a pescare.
Si può cancellare il futuro rimediando al presente.
Purtroppo e ripeto quanto già scritto qui e qui siamo troppo seduti su quello che abbiamo e vogliamo far vedere di essere, sulle nostre apparenze e stiamo mandando a puttane una storia bellissima per avere il coraggio e la voglia di indignarci e far capire che se ci fermassimo tutti, o se ci rivoltassimo tutti, le cose rischierebbero di cambiare.
Una volta le sommosse popolari avvenivano perché la gente non aveva niente (da perdere) perché non si faceva lobotomizzare dalle apparenze e dalle invidie.
Per questo temo che non cambieremo mai e che siamo destinati come quei terrificanti film a rubarci l'aria e la luce vivendo al buio sotto terra mentre politici e loro affiliati potranno godersi quello che ci costringeranno a lasciarli.

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