Unità d'Italia e San Patrizio

Giornata mondiale del sonno e San Patrizio.
Il 17 marzo è questo. Oltre a coincidere, per quest'anno, con il venerdì e quindi avere un elemento scaramantico che lo caratterizza ulteriormente.
Non volevo disturbarvi finché siete impegnati a condividere immagini o meme sul sonno e suoi derivati o folletti e birre verdi o gente abbondantemente ubriaca, spreco queste righe per ricordarvi, o dirvi se nemmeno lo sapevate, che oggi, 17 marzo, si celebra anche l'anniversario dell'Unità d'Italia. Può essere che tra un cuscino e una birra scura verde vi sia sfuggito.

Che poi, voi che festtegiate St. Patrick's Day, lo sapete perché si festeggia, no?! Sapete chi è San Patrizio (no, scordatevi i link questa volta, sforzatevi di fare una ricerca!)? Da dove veniva e perché è andato in Irlanda? Perché sapete che S. Patrizio è la festa patronale della Repubblica democratica d'Irlanda, vero? E conoscerete anche le sue vicende e i suoi personaggi e come è arrivata a essere una Repubblica, vero? O vi basta Sunday Bloody Sunday?


Sappiate comunque che 156 anni fa, il 17 marzo 1861, veniva proclamata la nascita del Regno d'Italia. Non so perché questo anniversario è stato festeggiato solo tre volte (ne 1911 per i 50 anni, nel 1961 per i 100 anni e nel 2011 per i 150 anni) e non è una festa nazionale annuale, come deve essere.

Ma non festeggiamo più nemmeno San Francesco patrono d'Italia, il 4 ottobre. Tutte le feste patronali locali sì, ma quella nazionale no.
Il Regno d'Italia di fatto non esiste più dal 2 giugno (a proposito, lo sapete che ogni anno si celebra la Repubblica italiana, no?!) del 1946, ma non è il Regno dei Savoia che si dovrebbe ricordare oggi ma la trasformazione di un territorio frammentato in tanti regni e ducati in un'unica nazione e l'apice di un periodo come il Risorgimento.

Quello che mi rode è che non c'è nulla che  lo ricordi: un doodle di big G che di solito ricorda il 193° anniversario della nascita o della morte del can del pignattaro*, un hashtag creato apposta e che sia nei trend topics dell'uccellino (ovviamente c'è #StPatricksDay sponsorizzato chissà da chi) magari col sostengo del nostro governo, una pagina del social network dove ci siamo tutti. Niente.
Ho fatto un giro sui siti dei primi tre quotidiani italiani: zero, ma un riquadro alla giornata mondiale del sonno e all'Irlanda, cazzo se non p mancare. 
Solo il sito dell'agenzia di stampa più importante d'Italia dedica un articolo al 156° anniversario dell'Unità d'Italia, riportando le dichiarazioni del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ovviamente le pronuncia lui ma non le ha scritte lui e non sono per niente diverse dal solito e istituzionale tono freddo e staccato, neutro, privo di sentimento e credibilità.

Il Presidente Mattarella dice che "Celebrare l'Unità del Paese è occasione di festa e impegno comune, per rendere il nostro Paese più unito e più forte, condizioni di uno sviluppo solido, equo e sostenibile"
Meno male che è occasione di festa, perché chi ce l'ha è al lavoro.
Non so come questo giorno possa rendere l'Italia più unita e forte, equa e sostenibile, con tassi di disoccupazione ed evasione fiscale stratosferici, con una forbice tra ricchi e poveri sempre più ampia (anche qui, nessun link, fatevi una ricerca che non è notizia di mille giorni fa) e una criminalità crescente. 
Non ho la televisione e non ho guardato i tg in streaming, ma penso che lo spazio dedicato all'Irlanda e alle bevute colossali sia stato maggiore rispetto a quello per il 156° anniversario dell'Unità d'Italia.

Ormai celebriamo tutto fuorché le nostre tradizioni: Halloween ha preso a calci i nostri cari che non ci sono più ed è diventato il nostro secondo Carnevale. A proposito, quanti dei vostri figli o di voi si è vestito da Pulcinella? Non so se ve ne siete accorti ma ormai da un pezzo i supereroi e gli ultimi cartoni animati hanno spazzato via il dottor Balanzone, Pantalone, Alrecchino, Colombina e tutti gli altri (ricordate chi sono, vero?!). Almeno ci vestissimo da Mamuthone sardo!
Sono perfino stanco di San Patrizio, io che in Irlanda devo ancora tornarci per riprendermi quel pezzodi cuore che ho lasciato anni fa.
Facciamo la festa perfino alla birra tedesca con tutto il buon vino che abbiamo e le nostre ottime birre italiane pur di vendere qualche cassa in più si mettono i pantaloni alla zuava e i baffoni arricciati (grandi questi uomini di marketing!).

Dove sono finite le nostre tradizioni e la nostra storia? Io ricordo che quando andavo alle elementari, ogni anno era sempre la stessa bella storia: non si dimenticavano le tradizioni. In tutte le altre parti del mondo, si celebrano e si festeggiano, mentre qui ce le siamo dimenticate. Scommetto che se chiedo a una giovane maestra di parlare ai bambini delle nostre maschere di Carnevale, mi si chiude lo stomaco dall'angoscia.
Eppoi il Presidente Mattarella parla di radici. Chissà se si rendeva conto di quello che stava leggendo.
Quando e dove ci siamo persi la nostra storia? 


Quando ho scritto "Capre e bufali" mi riferivo anche a questo. Adesso scusate il disturbo, tornate a gustarvi le vostre birre bionde verdi (perché quella scusa vera e tradizionale vi fa schifo) e le vostri carni di angus irlandese. 
#scusateildisturbo



* in dialetto veneto, il cane del pentolaio.

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Sindrome da Stravicenza

Non so se sia il periodo: il fisico si riprende dopo il freddo invernale meravigliato dai primi colori e dai profumi, dalle temperature più miti e ha voglia di muoversi essere coinvolto nel risveglio della natura e della vita.
Comunque sia, per me corrisponde al periodo degli infortuni. Quando giocavo a calcio e poi calcio a 5 se non era una caviglia che si girava era un ginocchio che si infiammava.
Fatalità mi capitava in un periodo di condizione fisica eccellente, come se fosse automatico avere un crollo verticale subito dopo aver raggiunto il picco.
Da quando ho smesso di calciare una palla, al chiuso o all'aperto che sia, la chiamo ​Sindrome da StraVicenza.
Sì lo so, mi piace abbinare alle situazioni una descrizione o un nome, come la teoria delle aspettative (detta anche dell'uovo di Pasqua). Un po' per prendermi meno sul serio un po' per cercare di sdrammatizzare e smorzare un giramento di coglioni che per me è puntuale come le tasse.
Ogni anno, la settimana di questa manifestazione ho qualcosa. Nonostante siano messi malissimo, ginocchia e caviglia non centrano: da qualche giorno la schiena, altro mio punto debole, ha iniziato a farmi male. Questa volta la zona lombare. Forse per colpa di una dimostrazione di forza a Tommaso sabato pomeriggio in bicicletta. Forse una posizione scorretta. 
Se poi considerate che nel frattempo faccio i lavori di casa o taglio e sego alberi e alzo rami da qualche chilo, la situazione non può migliorare molto.
Ma mi hanno detto che da piccolo mi ha morso una tarantola e devo avere ancora qualche residuo di tossina in corpo.
Giovedì, vado dal fisioterapista, purtroppo prima non ha posto.
Non so se domenica riuscirò a correre. Di solito, dopo periodi di inattività, la prima corsa va benissimo. 
Spero che domenica diluvi.

PS: non ho ricevuto alcun compenso per aver pubblicato questa immagine. Avrei voluto inserire la foto della mia schiena con il cerotto, ma ve la risparmio.

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