Passaggio vincente

In questi giorni in Premier League, il campionato di calcio inglese, va di moda segnare con la mossa dello scorpione: prima Mkhitaryan del Manchester United e poi Giroud dell'Arsenal. Due belle giocate mica facili.
Beppe Biava 10 anni fa aveva fatto anche di meglio visto che aveva un giocatore avversario attaccato alla maglia, nel senso letterale del termine. Ma ha avuto la sfiga di segnare in questo modo con la maglia del Palermo e quando ancora i social non c'erano. O non erano così padroni della comunicazione.
Bravi tutti e tre comunque. Però se al posto loro ci fosse stato uno tra Messi, Suarez, Neymar o Ibrahimovic, il pallone d'oro 2017 sarebbe già stato assegnato (tanto quest'anno non ci sono né Europei né mondiali).

Nel calcio viene esaltato chi gonfia la rete.
Bravo a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. A calciare la palla nell'angolino. A dargli la potenza e la traiettoria giuste. A proteggere il pallone dall'avversario. A dribblarlo (l'avversario, non il pallone!). Ad avere la fantasia ed il sangue freddo per fare la cosa giusta nel posto giusto. E' lui l'eroe. Il bomber.
Anche se spesso per demerito degli avversari che gli hanno concesso lo spazio letale.

Eppure da qualche parte la palla gli arriva. Da qualcuno.
A volte certe situazioni sono possibili grazie a qualcun altro che inventa una giocata inaspettata, a 60 metri dalla porta, quando la palla è ancora innocua. Questo giocatore ha la capacità di renderla invece pericolosa con un tocco facendola passare in un corridoio che riesce a vedere solo lui.
Io sono più colpito da questi giocatori e dalla loro capacità di (pre)vedere il gioco ancora prima di giocare il pallone.

Segnavo meno di poco. Ero un esterno sinistro confinato a fare il terzino anche se trovavo maggior soddisfazione e divertimento giocando 10 metri più avanti.
La gioia del gol è immensa, una gran bella soddisfazione quando serve alla squadra! Ma godevo di più quando passavo il pallone da buttare in porta o se un mio intervento (non per forza contusivo, per esempio un anticipo netto) era decisivo per la realizzazione del gol.
Vorrei essere Nasri che qui sotto la tocca di prima sapendo già cosa fare prima che gli arrivi il cuoio. Sposta l'azione di 40 metri usando l'interno del piede sinistro con precisione millimetrica. Malissimo il terzino, bravissimo anche l'attaccante che uccella il difensore e cecchina il portiere con un movimento.
Ma Nasri fa nascere tutto. Mica il numero fine a se stesso.


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Grazie a L'Ultimo per l'ispirazione

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