Kobe Bryant

Questa notte Kobe Bryant giocherà la sua ultima gara. Poi uscirà dal parquet salutando tutti. E' da novembre invece che tutti lo salutano, dopo quel "Dear basketball", la sua lettera per annunciare il suo addio alla sua amata pallacanestro. 
Da giocatore odiato è passato ad essere il più amato. Tanto che i fan del basket NBA per tutta questa stagione hanno finito per amare il proprio odio verso Bryant.
E' così che finisce quando si ritira un ottimo atleta, uno che ha vinto tanto ed è diventato una delle leggende del suo sport. 
Tanti nemici. Tanto onore.



A molti non rimarrà nessun altro da odiare in tal modo, ad altrettanti mancherà qualcuno da ammirare.



Un altro che se ne va.
Sono sempre triste quando si ritira un/' atleta.
Egoisticamente vorrei potesse continuare senza fine. Ma equivale a pretendere di rimanere sempre giovani. Ma non viviamo nei cartoni animati e anche nelle serie tv che amiamo le cose cambiano.
Bryant ha la mia età. Abbiamo visto insieme (magari letteralmente!) da ragazzini le magie di Jordan, poi lui ha preso il posto (eh sì, stavolta letteralmente!) di leggende come Magic Johnson e Karim Adbul-Jabbar finendo per diventare una leggenda.
Chissà cosa stanno pensando a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia...
E' entrato nel parquet ragazzino senza passare dal college ed ora ne esce adulto.
Così come lascia me. E moltissimi altri suoi lover e hater.
Che rimarranno senza uno spicchio della loro vita sportiva.

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Pensavo però che nemmeno per il miglior giocatore della NBA di tutti i tempi (ovvero Michael Jordan anche se qualcuno potrebbe pensare a Wilt Chamberlain) è stato fatto tutto questo gran trambusto mediatico, con lettere video ed una stagione praticamente in suo onore. 
Curry e i Golden State hanno scelto l'anno sbagliato per consacrarsi...
Cosa succederà quando si ritirerà Tim Duncan che tra pochi giorni ne fa 40 (di anni, ma non è escluso possa metterne anche nel cesto, di punti) che ha sorpassato le 1000 vittorie con i San Antonio Spurs (più di una intera squadra di NBA, tanto per rendere l'idea!)? 
Non so se Bryant sia stato testimonial finale del suo sponsor.
O se il suo sponsor abbia solo pensato di rendere il suo ritiro qualcosa di unico. Senza dubbio con il giusto ritorno.
Di certo, non pensavo di essere così triste stasera. Non solo per quella piccola parte di me che da domani non ci sarà più. 
Morto un Papa se ne fa un altro. 
Ma dopo Magic, Jordan, Stockton, Malone e Bryant, non ce ne saranno altri.
Forse è per questo.


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