Giustizia

La giustizia è uguale per tutti, recita il detto dentro i tribunali. 

Non lo penso affatto. Perché la storia ha dimostrato diversi in casi nei quali non è stata fatta giustizia. Anzi, dove la giustizia ed il rispetto per le vittime sono stati calpestati. 
L'ultimo caso, la scarcerazione dopo 4 anni di un ragazzo condannato a 8 anni per aver ucciso con un pugno una infermiera. Ora è stato affidato ai servizi sociali. Vallo a dire al marito ed al figlio.
Ancora prima, l'ex ministro ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ai domiciliari per tangenti pluridecennali (oltre ad una multa di 2,6 milioni di euro. Ma in tangenti quanti di più ne avrà presi e messi al sicuro?) continua a percepire il suo lauto stipendio da politico e resta presidente della commissione Cultura nonostante non possa partecipare ai lavori per evidenti motivi. Vallo a dire ai cittadini, agli elettori che ancora una volta sono stati presi per il culo.

Siamo un Paese talmente messo male ed incline alla giustificazione che quando qualcuno viene condanno per tanti anni ci stupiamo. 
Come per Fabrizio Corona che per le boiate che ha combinato si era beccato 13 anni (poi ridotti a 9, ora la pena dovrà essere ricalcolata). Ha commesso dei reati, è andato contro la legge e quindi è giusto che paghi.
Ci stupiamo che gli assassini siano liberi tanto da chiedere, per bilanciare gli estremi, di abbassare la pena (qualcuno chiede addirittura la grazia per l'ex furbo Corona) agli altri. Ovvero, come rimediare ad una puttanata con un'altra puttanata.

Non sono per una posizione estrema come la fucilazione pubblica dopo una buona sessione di tortura come ho letto in giro.
Sono per una giustizia certa ed una pena esemplare, sia per un furto di un portafoglio che per un omicidio, per uno spaccio o per uno stupro.

Se poi vogliamo spostarci su un'altra giustizia, non più quella giuridica ma equa e morale, allora trovo ingiuste le pensioni, o vitalizi, chiamateli come volete poi nella sostanza non cambia nulla, dei nostri cari (in termini monetari) politici. Spesso sotto inchiesta se non addirittura condannati.

Ed ogni volta che un qualche loro collega propone un taglio, nonostante gli stessi parlino di dover dare l'esempio, il voto contrario è imbarazzante. Non capisco però perché il voto è unanime (cioè tutti, anche chi propone la riduzione) quando invece si tratta di decidere sull'aumento.
Le trovo ingiuste perché quando si tratta di colpire stipendi o pensioni da 1.000/.1400 euro lo fanno senza batter ciglio, perché è un sacrificio (degli altri) necessario. Facile fare i sacrifici con le vite degli altri.


Purtroppo, finché a decidere la sorte di alcuni imbecilli e ladri ci saranno altrettanti imbecilli e ladri, il mio desiderio è destinato a rimanere tale. Ed il nostro Paese a rovinarsi sempre di più. 

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