18 anni... ancora!

Non è mica la prima volta che compio di nuovo gli stessi anni. Potrebbe essere la 36ma volta come la 6a o la 4a. Forse questa però è un po' speciale, perché compio (ho compiuto, ormai!) 18 anni per la seconda volta! Di nuovo maggiorenne! Non sono una persona che si fa influenzare dagli anni che passano, lo so, è una cosa che succede e la vivo con un certo realismo, come i primi capelli bianchi che appaiono ai lati.
Eppure, ora che ci scrivo sopra, non riesco a nascondere una certa emozione.
Forse perché nei primi 18 anni non avevo combinato granché, nemmeno una storia d'amore (o forse, appunto, solo storie...) o un fatto epico da raccontare mentre nei secondi 18 anni è successo tutto.
Poi la vita è cambiata in questo (lungo? Corto?) tempo. So benissimo dove ero e cosa ho fatto 18 anni fa: nell'ufficio dello psichiatra nella caserma militare di Verona. Il giorno del mio 18mo compleanno ero a fare una cosa che adesso non si fa più, la visita di leva! Le uniche due persone che mi hanno fatto gli auguri sono stati Leo e lo psichiatra (perché ci sono finito, unico insieme ad un altro? Che ne so!? Che c'è di male se nell'interminabile quiz delle domande più insulse del mondo ho detto che mi piacciono i fiori e che avrei anche potuto fare il fioraio!?). Eppure, vedendo i miei documenti, nessun militare mi ha fatto un minimo augurio. Non che il dottore sia stato più espansivo di un asciutto "Auguri" (sì, senza punto esclamativo, l'ho sentito che non c'era), ma sarebbero stati graditi.
Comunque, la visita di leva per quanto discutibile mi ha fatto passare due giorni divertenti e piuttosto riflessivi.
Porto ancora la maglia che mi è stata regalata 18 anni fa ed anche i boxer (come pigiama estivo). Ho ancora i capelli rossi. Ascolto ancora la stessa musica e come allora non guardo MTV né mi sbatto a fare il figo nei locali fighi. Penso di non essere cambiato granché, o forse sì. Non ho combinato tante cose da 18enne se non prendere la patente e non so se alla fine dei conti sia stato bello (intendo non aver fatto cose da 18enne, non prendere la patente!). Oggi sono andato in ufficio in moto e non a scuola (o in stazione) in scooter e sono tornato a casa da mia moglie ed il mio bambino e non a casa dai miei genitori.
Di certo domani non ho il secondo giorno di visita di leva.
E mi va bene così.

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Indipendenza

Qualcuno è a conoscenza di un referendum che si tiene dal 16 al 21 marzo prossimi?
Qualche giorno fa via Whatsapp mi è arrivato l’appello di partecipare. Il messaggio diceva:  

“Ciao, se sei favorevole, invita tutti i conoscenti a votare per il referendum della prossima settimana. Entro sabato per avere il codice di voto, bisogna affrettarsi. Non è una utopia, se la maggioranza vota si lo stato italiano non può opporsi – e poi il link al sito – Se ti servono spiegazioni o aiuto per avere il codice e/o votare chiedi pure. Ciao!”

A parta la discutibile sintassi del messaggio, non ne ho mai sentito parlare e ho avuto subito molti dubbi:
- con i social network perché questi qui non si sono mai fatti un pelo di promozione?
- da quando in qua esistono referendum che durano 6 giorni?
- e da quando l’Italia si è così sviluppata e sburocratizzata da rendere possibile un comodo voto da casa tramite internet e telefono?
 - di solito per i referendum non si devono consegnare delle firme che devono essere controllate e validate?
- ma soprattutto, per cosa si deve votare?

Mando un messaggio a chi mi ha mandato il link e mi risponde che è per l’indipendenza del Veneto. I miei dubbi si rafforzano sempre di più a questo punto, visto che la nostra Costituzione non prevede referendum per richiedere l’autonomia di una regione (fosse possibile, non esisterebbe l’Italia. Ma soprattutto, Bertesina sarebbe un Principato Autonomo da un bel po’).

Vado a vedere il sito e non trovo alcuna spiegazione sull’iniziativa e non mi sorprendo, ma mi irrito moltissimo.
Sul menù di destra ci sono i link alle sottopagine, sfoglio il sito e non trovo alcuna spiegazione. 
C’è la pagina dei candidati: ma a che cosa? Qual è il loro compito? Sembra più un gruppo massone che agisce di nascosto, se non fosse che ci mettono la faccia.
C’è la pagina con i riferimenti bancari per sostenere il comitato: che cosa fa? Mi spiegate a cosa servirebbero i miei soldi?
In alto c’è un altro menù.
C’è la pagina che ti spiega come votare: anche per telefono, avantissimi. 
C’è la pagina che ti spiega perché votare: c’è la distinzione tra sì e no, ma per cosa?
C’è la sottopagina del comitato per il no ma è vuota (ma va?). Allora vado su quelle del sì e capisco di cosa si tratta (quante righe sono passate nel frattempo?):  l’indipendenza del Veneto! Per la precisione, il quesito è: “Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?”.
A quanto pare, la Risoluzione 44/2012 ed alla successiva proposta di legge regionale 342 del 2013 dissipano alcuni dei miei dubbi sopra esposti. Il testo firmato dal boss del comitato però mi sembra farneticante (davvero l’indipendenza del Veneto è ovvia e scontata?) ed in perenne lotta con la sintassi.

Ok, sembra una cosa seria. E la cosa mi fa un po’ sorridere, ma non diluisce la mia amarezza.
Mi fa sorridere perché il Veneto per più di mille anni è stata per i fatti suoi come Repubblica diventando una potenza europea e sarebbe potuta diventarlo a livello mondiale se avesse colto le opportunità offerte della scoperta dell'occidente. Ma purtroppo quando si è scoperto che la terra non era piatta ha mandato in mona mille anni di storia e ha venduto il suo territorio e la sua gente al primo che passava, dalla Francia di Napoleone all’Impero Austro Ungarico dando via libera a Inghilterra, Spagna, Francia e Olanda. 
Ed adesso pensa di ritornare indietro di 5/600 anni?
Questa iniziativa mi amareggia perché dimostra ancora una volta che non impariamo mai dalla storia. E perché così vengono dimenticati milioni di italiani - di sicuro anche alcuni parenti - che hanno combattuto due guerre e viene sotterrato il loro sangue versato a difesa del proprio territorio.  

Questa storia dell’indipendenza del Veneto mi deprime. Perché non è la soluzione. Sicuri che poi tutto filerà liscio? Che non ci sarà un comune che vorrà l’indipendenza da Venezia facendoci tornare ancora più indietro nella storia in barba alla Serenissima? Che gli evasori scompariranno?
Non voglio diventare veneto. Sono e mi sento italiano. Per tutta la storia passata. Perché nonostante abbia molti cerotti, questo Stivale è bellissimo, vario ed affascinante nelle sue sfumature.

Eppoi ve la immaginate una nazionale di calcio veneta? Porca puttana,se la Serenissima fosse stata capace di resistere, avrei potuto giocarci anche io!

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Soddisfazioni

Venerdì sera, partita di campionato dell’importantissimo campionato provinciale amatoriale di calcio a 5 CSAIN. La T-Magenta straultima in classifica con due soli miseri punti frutto di due sofferti pareggi (alla prima di campionato e l’ultima partita giocata, che ha interrotto una fila di sconfitte demoralizzante) si presenta al parquet del palazzetto dello sport di Sandrigo per affrontare la Nafta, temibile squadra seconda in classifica, molto ben (più) organizzata e composta da giocatori di esperienza con trascorsi in alte categoria tra eccellenza promozione e prima categoria di calcio a 11. Giocatori con una certa età ma dai piedi sempre buonissimi e tanta, tantissima voglia di divertirsi ancora, col seguito di figli e mogli, le quali dimostrano di avere ancora una ottima scorta di pazienza e di santità dopo anni di pomeriggi domenicali passati al campo della squadra del compagno.

Oltre al deficit tecnico, a dividere le squadra anche un deficit numerico: mentre loro sono 2 squadre abbondanti, noi ci presentiamo in 8, che equivale sì a 3 cambi ma uno di questi è mezzo infortunato per colpa di una tallonite. Aggiungici che ci manca il bomber assente per lavoro ed un portiere per malattia, che ci mancano i due imprevedibili gemelli funambolici, che altri due ci hanno sequestrato un compagno, che un difensore è out per uno strappo al polpaccio e chi gioca ha un allenamento davvero scarso, la somma non può che essere quella dei palloni che finirà nella nostra rete a fine partita.
Ma la T-Magenta non si è mai demoralizzata (al massimo, qualcuno di loro da di matto, ma per fortuna ha buoni compagni che lo riportano sulla retta via) e affronta ogni partita con orgoglio e coraggio. E venerdì anche con sagacia tattica.
Così, senza tante paranoie, la nostra è stata quella di coprirci: campo grande, ranghi ridotti, avversario fortissimo, non potevamo farci tante illusioni.

Nemmeno dopo 7” quando eravamo già 1 – 0. Per noi! Partenza fulminante: uno scambio rapido tra me e Simone, ho la palla sul destro ma tiro lo stesso e la palla batte sul palo e si infila.
Non ci siamo illusi nemmeno il minuto dopo quando con caparbietà Simone caccia dentro (di sinistro!) lo 0 – 2. 
Figuriamoci se potevamo permetterci di montarci la testa dopo nemmeno 3 minuti, quando rubo palla e tiro così così, ancora di destro, e la palla toma toma entra in porta per lo 0 – 3. Già, doppietta! Già, di destro!!
No, troppo impegnati a difenderci e soprattutto a respirare! Meno male che Fiore in porta ha parato anche i santi tirati giù dagli avversari, un muro, mentre Max dirigeva la difesa, Nicola anticipava, Andrea bloccava, Mago gestiva e Giò usava l’esperienza.
Al 5° fallo (penso di aver battuto due record: il gol più veloce e il nr di falli fatti in un tempo!) sono uscito perché altrimenti diventavo pericoloso per la mia squadra e l’arbitro, usando una metafora benevola, era piuttosto fiscale e casalingo.
La Nafta ci ha schiacciato nella nostra metà campo e ci ha infilato due volte prima dell’intervallo accorciando sul 2 – 3, grazie anche ad un rigore per 6° fallo concesso con generosità!

Il secondo tempo è iniziato com'era finito il primo, con un monologo dei giocatori di casa, mentre noi iniziavamo ad andare in debito di ossigeno e dimostrando una lucidità discutibile. Anche se Max ha fatto ricorso a tutto il suo mestiere nonché a tutti i suoi capelli, non c’è stato niente da fare ed il sorpasso è arrivato a metà ripresa.
Ed infine il gol del 5 – 3, bello, per carità, ma ti pare che per una partita di un campionato provinciale di calcio a 5 con 3 spettatori per di più poco interessati, contro la straultima in classifica, si esulta togliendosi la maglia e prendendo in giro l’avversario? Niente di meglio fuori dal parquet? Sono queste le soddisfazioni della vita? Porcamiseria, complimenti! Questi hanno fatto un mese di lutto l’anno scorso  quando sono stati eliminati ai playoff! Per carità, a ognuno le proprie gioie e soddisfazioni. Noi siamo usciti dal campo a testa alta mentre non posso dire la stessa cosa dei padroni di casa.
Che sia una squadra poco abituata a soffrire lo capisci dall'atteggiamento. Oltre ad averci sottovalutato all'inizio, sono permalosi perché si lamentano se subiscono falli e  poi minacciano di rompere una gamba come risposta. Però se giocano spalle alla porta il loro destino sarà quello di essere battuti come tamburi, non è colpa mia. Poi non entro per far male, sarò aggressivo ma non bastardo. Quindi è il caso di evitare minacce, che sono brutte da sentire anche nella finale del mondiale. Poi io gli ho fatto due tunnel e nel secondo tempo non si è più visto dalla mia parte. Forse era più a disagio per questo.


Ci teniamo anche noi a vincere ma portiamo rispetto per gli avversari. Spero che l'anno prossimo si possa continuare come stiamo facendo nelle ultime partite.
Ho segnato due peri e mi hanno fatto contento i complimenti ricevuti dagli avversari a fine partita, ma la mia soddisfazione mi aspettava a casa con la sua zazzerina bionda.

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Quaresima

Di solito questo tipo di proposito lo fai a Capodanno. Perché è il cliché che lo richiede e perché, diciamola tutta seriamente, chi cazzo è un ferreo religioso osservante? Ormai ci siamo dimenticati le tradizioni culinarie (dai, mani alzate per chi sa che l'ultimo venerdì di carnevale è venerdì gnoccolaro) e figuriamoci se siamo bravi osservanti del nostro culto.
 
Oggi è il primo giorno di Quaresima, ovvero mercoledì delle ceneri nonché mercoledì di magro che prevede il digiuno e l'astinenza dalla carne (chissà se c'è anche qualche allusione sessuale...). Ma anche in tutti i prossimi quaranta giorni che ci aspettano, prima di sfondarsi di capretti in umido, dolcissime colombe ripiene e rompere enormi uova di qualsiasi cioccolato per poi venir tempestivamente delusi dalla teoria delle aspettative (detta anche, appunto, dell'Uovo di Pasqua) la religione cattolica prevede un digiuno ecclesiale come forma di penitenza, che obbliga ad un solo pasto quotidiano.
Si potrebbe anche affrontare, forse. Ma secondo la legge divina tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza a proprio modo.

Così per quaranta giorni c'è chi si astiene dall'alcol, chi non guarda la televisione, qualcun altro farà a meno di cazzeggiare sui social network (lo faccio nel week end e sto davvero molto bene!). Propositi di penitenza personalizzata in base alle proprie abitudini.
Forse, non mi ricordo, lo facevo da piccolo per imposizione dei genitori. 
Quest'anno una penitenza la voglio fare anche io. 

Astensione dai dolci la sera dopo cena.

Una prova di volontà personale probante! Oscar Wilde diceva, in uno
degli aforismi più citati dagli zainetti italiani e dalle cartoline inglesi, che a tutto riusciva a resistere tranne alle tentazioni.
Pensare che in piena Quaresima cade (malissimo) anche il mio secondo 18mo compleanno!
Io per quaranta giorni ce la farò a resistere agli zuccheri ed ai coloranti travestiti da invitanti dolci che ammiccano dalle ante in cucina?

Gesù si è tolto dalla mutande quaranta giorni di sabbia del deserto. Lo so, lo so, è un confronto a dir poco profano per non dire blasfemo, ma dovrò riuscire a creare un deserto attorno. E a chiudere gli occhi quando entro in cucina dopo cena!

E poi ho fatto un altro voto di penitenza: a letto presto che significa non stare sveglio fino a dopo le 2 am. E visto che è già mezza notte passata, buona notte a tutti!

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