Keep Calm and... proviamo!

Sono qui che ci sto pensando.
Vado o non vado?
Perché alla fine potrei rischiare troppo.
Sto fermo un'altra settimana piuttosto che un anno intero?
Questa sera c'è la terza partita di campionato (o meglio, il recupero della seconda, posticipata a oggi per mancanza di giocatori avversari) ma io sto smaltendo una contrattura al polpaccio destro.
Mi mancava, questa. Al calcio fino ad ora ho dato tanto in termini fisici: una clavicola, diverse caviglie, un crociato anteriore con menisco esterno abbinato, uno stiramento ed ora anche questa cosa qui. Sono fermo da due settimane. Da tre giorni non sento niente, fastidio, contrazione, indurimento, dolore, fastidio niente.
E oggi si gioca. Considerando che il campionato si gioca di venerdì e questo venerdì è festa e l'organizzazione (il CSAIN, diamo merito!) ha ben pensato di mandare tutti in vacanza (questa è serietà!) e che il prossimo invece sarò via per pregressi impegni famigliari, dovrei aspettare 3 settimane per una partita.
Porca miseria!
No, troppo!
Ho letto i vecchi post che ho scritto quando ho smesso di giocare a calcio (a 11): parlano di voglia di giocare, di competitività, di fame, di stare in mezzo a un campo.
Pensare che da piccolo mi ci avevano costretto a giocare a calcio.
Invece anche per un campionato di calcio a 5 amatoriale sento ancora quelle sensazioni che mi hanno accompagnato da quando ho iniziato.
E così andiamo lo stesso, proviamo e vediamo come va. Sperando che non mi scoppi all'improvviso il polpaccetto (in effetti, il destro dopo l'infortunio al ginocchio è il gemello più piccolo del sinistro!) ma al massimo si irriti poco a poco come due settimane fa.
E se non succede niente, diamoci dentro.
Chissà quando mi andrà via questa voglia. Ho ancora fame e non sono ancora sazio!

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Generazioni

Ancora una volta, una volta in più di quello che vorremmo, lunedì pomeriggio abbiamo salutato il papà di un nostro caro amico.
Ancora, sì! Un marito ed un padre che non aveva ancora compiuti i 70, con ancora tante cose da dire, fare, vedere.
A quanti amici abbiamo detto “mi dispiace” o “condoglianze” in questi ultimi anni? Fatalità vuole che fossero tutti padri (e la maggior parte di loro dello stesso quartiere). E non lo trovo giusto perché erano ancora giovani, tolti ai loro famigliari troppo presto.
Intanto, arzilli 90enni tirano a campare più o meno coscienti della loro vita, in attesa che la Signora Nera (o il Signore) li venga a prendere.
Invece di ringraziare di essere ancora vivi, maledicono ogni giorno. Altri invece nemmeno sanno di essere al mondo.
Una cosa che non mi piace e che mi fa molta rabbia ma non ci posso fare granché, il minimo è ringraziare chi che sia di poter salutare gli ultimi nonni rimasti (nemmeno miei a dir la verità ma li considero tali).
Alcune persone le ho viste più in chiesa per un funerale che in altri momenti normali o più gioiosi. Per questo apprezzo e considero sempre più importanti i nostri rari incontri organizzati, come la cena di Rocco a casa di Didi a fine settembre.
Anni fa salutavamo i nonni o i pro zii.
Adesso, anche se prematuramente, i nostri genitori.
“I prossimi siamo noi” disse un amico qualche mese fa.
La vita scorre veloce e noi a volte ce ne accorgiamo tardi.

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Fiorentina - Juventus secondo me

Non trovo nulla di eccezionale in quello che ha fatto la Fiorentina domenica contro la Juventus. Quante rimonte di due gol si sono viste nella storia del calcio? Sorprende che hanno fatto il quarto? Sorprende che sia stata una rimonta contro la fortissima Juventus? Centra che la partita fosse Fiore-Juve? Centra che la Viola non batteva la Signora in casa da 15 anni? I media stanno montando il risultato da 2 giorni: non lo saprò mai ma sono curioso di sapere se sarebbe stato lo stesso se al posto della Juve ci fosse stata un’altra squadra come il Cagliari.

Sono Gobbo ma non voglio difendere la mia squadra, anzi, è indifendibile! Appunto per questo non trovo qualcosa di eccezionale nei quattro peri concentrati in quei pochi minuti. Errori di squadra e difensivi da calcio dilettantistico, evidenti e imbarazzanti. A parte il rigore (dubbio), gli altri sono stati tre regali. Avessero fatto gol in azioni complesse (tipo il primo dell’Arsenal al Norwich sabato pomeriggio) sarei salito anche io sul carro a spargere incenso sul Ponte Vecchio. Ma quei tre gol sono stati fin troppo facili.
So cosa significa fare gol, so che segnare è difficile e anche il gol di Joaquin (a proposito, l’ho sempre ammirato, un ottimo esterno di centrocampo, speravo segnasse per la Juve e non il contrario, ahimè!) o il terzo pero di Rossi (bentornato davvero, un giocatore che mancava sia alla nostra Nazionale che alla Serie A) possono non sembrare banali. Però derivano da errori marchiani, sono inviti a metterla dentro. Se avessero sbagliato, sono sicuro si sarebbe parlato di gol divorati (e i Della Valle sarebbero stati spellati vivi dai tifosi come sempre, invece che idolatrati da ultrà fuori di testa all’uscita dello stadio).

Ieri sera guardavo Tiki-Taka, un altro programma inutile sul pallone (meno male lo fanno a mezzanotte!). Giancarlo Padovan (uno dei rari giornalisti sportivi competenti e seri, insieme a Massimo Marianella) ha detto l’unica cosa di sensata in due giorni, in quei 10' che ho visto: citava Vidal e Giovinco che scaldandosi, sul 2 a 0, ridevano dimostrando uno scarso e non professionale livello di attenzione e concentrazione (e rispetto per l’avversario, aggiungerei).
Fossi un tifoso della Viola starei attento ai facili entusiasmi, perché più che una vittoria della Fiorentina, domenica è stata una amara e grande sconfitta della Juventus, che ha regalato la partita.
Confermando anche quello che dico da 3 anni:
con Bonucci, Barzagli e Chiellini, la difesa della Juve fa pena!

Infine, mi permetto un'ultima osservazione: non vorrei che tutto il clamore per questo risultato non dipendesse da altre cose extra calcistiche, cronache che con il calcio non hanno niente a che fare, come per esempio un patto sindacale, azioni di maggioranza ed un battibecco mediatico tra Sergio Marchionne, l'AD di Fiat e i Della Valle.

Per la precisione: ritengo molto più entusiasmante la rimonta del Manchester United sul Bayern Monaco nella finale di Champions Leauge del 1999 anche se solo di un gol. Farne due in pochi minuti allo scadere della gara, è stato più che esaltante! Basta vedere la reazione dei giocatori tedeschi dopo il gol di Solskjaer: la partita non era ancora finita, ma loro erano a terra, in tutti i sensi.
Questa è una impresa, mia modestissima opinione, perché i giocatori del Manchester United ci hanno creduto fino all’ultimo respiro, non hanno mai mollato.

 

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Autunno

Mi piace l'autunno. Lo avevo già scritto in precedenza. Nonostante le maniche lunghe e le maglie più pesanti per le prime temperature basse alle quali si fa una certa fatica ad adattarsi, l'autunno trasmette un calore rassicurante.
Saranno i colori accessi che dal rosso sfuocano fino al giallo. Ma in tutto questo trovo uno strano senso di rassicurante malinconia.
Malinconia perché l'estate si sta affievolendo e le giornate si accorciano, rassicurante perché tutto quello che per ognuno di noi è bello trasmette una sensazione buona.
Tra i tanti scorci della mia città che vedo ogni giorno, dai campi della periferia est ai viali alberati vicino al centro città, Campo Marzo (o Marzio che dir si voglia) è particolare per i suoi alberi incendiati e con le foglie che si avvitano verso terra schivano studenti e pendolari e vagabondi che lo attraversano. Poi mi ricorda un pomeriggio della mia infanzia con mio nonno paterno e le nostre chiacchiere tra quei grandi platani nodosi.
Anche certi ricordi trasmettono sensazioni di riscaldante malinconia.

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Moto in città come un videogame

Questo autunno inoltrato è anomalo: scendo in garage alle 7 e mezza del mattino e la colonnina del mercurio ha (già) passato il livello dei 17 gradi. All’improvviso, sento il peso della membrana impermeabile e dell’imbottitura termica all’interno della giacca da moto. Però le previsioni del tempo per oggi mettono pioggia da giorni (le previsioni mettono sempre pioggia, per la legge dei grandi numeri prima o poi ci prendono).
Porcamiseria, anche Nicolas Cage nei panni dell’astrofisico John Koestler nel film “Segnali dal futuro” metteva all’erta su temperature anomale in autunno. E si parlava di fine del mondo!
Ma quello era un film, era finzione. E questi 17 gradi e passa sono realtà e non c’è da interpretare alcun codice che prevede disastri .
L’unico disastro semmai  è da affrontare ogni giorno: il traffico urbano che ci mette in difficoltà quotidiana in sella alla nostra moto, perché anche in una città di provincia circolare in moto diventa una specie di video game dove i biker hanno il compito di schivare i numerosi e vari pericoli che si incontrano per strada.
Un "Hunger Game" urbano, e vedi mai che qualcuno ad Hollywood non copi l’idea, dove i motociclisti lottano per la sopravvivenza in un tutti contro tutti insieme ad automobilisti, ciclisti, pedoni con tanto di sorprese che affiorano dall’asfalto.

Ogni giorno un motociclista condivide le strade che percorre con molte altre persone: automobilisti, ciclisti e pedoni. Ma chissà per quale motivo si prendono tutto il territorio possibile a disposizione utilizzandolo a loro piacimento, come se ne fossero i padroni.

Le auto che sbucano da vie laterali immettendosi in strada con irritante lentezza, che frenano all’improvviso senza motivo, che cambiano corsia senza mettere la freccia oppure con la freccia in funzione proseguono per la medesima direzione traendo tutti in inganno, oppure. E poi ci sono le rotatorie, trappole della giungla urbana, una roulette da affrontare facendosi un preventivo segno della croce sperando di non venire cecchinati da auto che si buttano a tutta velocità dietro alla scusa “mi sono immesso per primo e faccio quello che voglio”
Altri nemici ai quale fare estrema attenzione sono le corriere e gli autobus, che sfruttano la loro mole elefantesca per occupare la strada indifferenti dell’altrui presenza, che sia a quattro o due ruote. A loro si deve dare spazio, perché l’alternativa è che se lo prendano senza chiedere.
Altre variabili imprevedibili sono i ciclisti: grazie alla scusa ecologica si arrogano mille diritti, come quello di occupare il manto stradale quando il comune ha messo a loro completa disposizione (con i soldi pubblici, quindi anche i loro) una ampia protetta e delimitata pista ciclabile, oppure te li trovi davanti all’improvviso attraversando le strisce pedonali (pedonali, avete capito, non ciclabili, quindi il ciclista deve scendere dalla bicicletta e camminare, non pedalare) senza preavviso, insieme ai pedoni. Questi ultimi sono altrettanto pericolosi, specie se hanno una carrozzina: affrontano la strada come se non la avessero e incuranti di avere un oggetto piuttosto invadente tra le mani, espongono al pericolo stradale prima il passeggino e poi guardano se possono attraversare (quando guardano!). Facessero il contrario, il numero delle angina pectoris sarebbe in calo verticale.
Ai fini statistici quindi, i pericoli per i motociclisti urbani arrivano principalmente dai lati.
Sembra di vivere quotidianamente un videogame con il compito di arrivare incolume al traguardo schivando gli ostacoli.

La giungla urbana cela le sorprese più subdole nel basso, proprio nell’asfalto che percorriamo ogni giorno: la stabilità e le abilità dei motociclisti infatti vengono messe alla prova da buche (o veri e propri crateri se piove per due giorni di fila) in mezzo alla strada, dagli scalini delle rotatorie, dai dossi dissuasori di velocità che sono un ostacolo anche per le auto, dalle strisce colorate che sono un vero e proprio scivolo per le due ruote.
Per non parlare dei lavori stradali, vere e proprie ghigliottine: non capisco perché quando si rifà l’asfalto, le strade non sono allo stesso livello del manto precedente col risultato di dover schivare anche angoli concavi, oltre a quelli convessi! E sono sempre di più le strade che assomigliano a dalmata.
Alla fine i lavori stradali non tengono in considerazione i motociclisti: una riasfaltatura fuori livello è già un pericolo per le automobili, figuriamoci per la moto, la cui stabilità conta su due ruote in meno.
Lo sappiamo, per ogni moto circolano 10 auto. Ma se guardiamo bene, dentro ogni abitacolo, c’è un solo automobilista. Noi motociclisti non possiamo sempre sfruttare lo spazio a nostra disposizione. Se circolassero due persone per auto, si potrebbero dimezzare i mezzi in circolazione. Invece si preferisce scegliere per la solitudine all’interno di una scatola di lamiera. Anche noi motociclisti siamo solo ma è un uno contro uno impari: loro protetti dentro grandi scatole, noi in sella esposti all’aria. Come i ciclisti ed i pedoni: per questo dovrebbero prestare più attenzione anche loro.
Perché alla fine tutta la disquisizione si riduce a questo: oltre che al rispetto del codice della strada, bisogna prestare attenzione. Agli altri.
Prima si parlava di video game. Ma qui invece si parla di realtà, dove non ci sono crediti o monete da inserire né trucchi per rendere le cose più facili.
E alle volte finzione e realtà finiscono per fondersi. Il pericolo è quello di vedere nei cataloghi dei vari customizzatori dei cannoni al plasma, altro che filtri conici e nuove centraline elettroniche, in barba alle prestazioni. Così sì che l’Hunger Game sarebbe completo.

Nel frattempo, mi adeguo con l'abbigliamento adatto:

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Classic bike e ABS. Ma la testa?

In barba ai business men milanesi, quindi in anticipo rispetto a Eicma 2013, Triumph ha presentato alla stampa la versione 2014 della Bonneville, Scrambler e Thruxron. Ovvero, le sue Classic bike.
I commenti che ho letto sono nella norma: le Triumph Classic sono sempre belle e sempre attuali ma non sono veloci e hanno inserimenti in curva piuttosto imprecisi, le sospensioni posteriori sono dure e la frenata all’anteriore debole.
Difetti che ritrovo in parte nella mia, essendo felice rider di una Bonnie a carburatori del 2006, ma in mezzo al traffico ci guizzo senza problemi, al contrario di quel che si dice.
Tutto sommato, a parte qualche dettaglio estetico, nulla di nuovo. Da una parte mi chiedo perché, visto che sono anni che si scrivono le stesse cose e un minimo miglioramento pratico sarebbe più che benvenuto. Dall’altra parte penso che va bene così, perché sono motociclette fatte per rimanere originali, nel senso di origine, e se qualche biker volesse renderla più moderna o più come piace a lui, può sempre sbizzarrirsi con voluminosi cataloghi aftermarket.

Quello che comprendo meno invece sono i commenti sulla mancanza dell’ABS sui nuovi modelli di Bonneville, Scrambler e Thruxton. Molti infatti si sono lamentati perché neanche nel 2014 dC queste motociclette saranno equipaggiate con il sistema antibloccaggi delle ruote, utilissimo se non indispensabile per non cadere in caso di frenata o di pioggia.

Mi permetto alcune osservazioni: l’ABS non evita di cadere, perché se inchiodi e magari sterzi un pelo, ti si chiude l’anteriore e voli a terra. Non è che con l’ABS si può fare quell’ostia che si vuole in sella e correre ai 130 in città. L’ABS non ti salva la vita se ti trovi in condizione di inchiodare, sia ai 30 che ai 100 all’ora, perché in queste situazioni sei già abbastanza nella merda.
Inoltre, l’ABS non accorcia la frenata, anzi.
In  più, se piove, perché vai in giro in moto? A meno che non ci si faccia sorprendere da un acquazzone improvviso finché si è in giro, di solito se piove uscire in moto non è molto indicato.
Infine, vorrei sapere se quelli che reclamano l’ABS sulle loro moto indossano un casco regolare e correttamente allacciato e abbigliamento protettivo (giacca, guanti, pantaloni con protezioni CE e calzature) oppure girano in città in bermuda e ciabatte (perché fa caldo).
In giro per le strade ci sono già tanti rimbambiti tra auto, bici e pedoni, vediamo di iniziare a proteggerci da soli: la propria vita, una volta in sella, dipende prima di tutto da noi. Si possono avere otto ABS a disposizione ma se non ci si mette addosso una giacca non ci si deve lamentare della frattura (se va bene). A cosa serve l'ABS se non c'è la testa collegata? A mio modestissimo parere, sarebbe meglio avere più testa e meno ABS. E le protezioni giuste indosso.
Poi, ABS più o meno, è relativo.

Poi, contento chi vuole fare lo sportivo con una moto del genere... io comunque, per quanto consentito, le mie sgommate col posteriore se voglio le faccio e mi diverto. Chi si accontenta gode.
Incollo qui un commento che condivido in pieno.

Buon giro a tutti.

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Superficialità e negligenza

È da un po’ che manco di parlare di politica. Questa mattina è arrivato un grande stimolo. Dopo aver represso con forza qualche bestemmia (perché ero in ufficio, altrimenti mi sarei sfogato). Quello che ho letto oggi mi ha fatto venire il sangue agli occhi.
Quando l’ho letto ho sbarrato gli occhi. Non tanto perché inaspettato, quanto più per il valore. L’aumento del prezzo del carburante di 6,5 centesimi/litro è tanto. Moltiplicatelo per i litri del serbatoio della vostra auto/moto e per il numero di volte che fate rifornimento.
Vorrei sapere cosa hanno da dire tutti quelli che insultavano il governo Monti fatto di banchieri e professori, perché Letta e compagnia non dimostrano di essere migliori, soprattutto perché hanno un passato recentissimo dal quale non hanno imparato una emerita fava.
La casta sempre più casta paraculata ed il popolo sempre meno sovrano e sempre più bastonato.
L’aumento del prezzo al litro del carburante dimostra tutta l’incapacità governativa e la mancanza di lungimiranza dei nostri governatori.
Nessuno ha pensato alle conseguenze di questo aumento? Non solo alla pompa (intesa quella che eroga il carburante alle stazioni di servizio), ma anche nei consumi in generale: perché così aumenteranno i costi di trasporto di materie prime, beni semilavorati e prodotti finiti che si vanno a sommare all’incremento dell’aliquota IVA. In conclusione: spenderemo di più per fare acquisti, non solo di generi di secondario interesse come per esempio l’abbigliamento e l’arredamento ma anche degli alimentari. Fate venire dalla Sicilia il pesce e le arance con i tir (che non rispettano orari di percorrenza e limiti di velocità pur di consegnare la merce al nord, ma questo è un altro discorso lunghissimo) e vediamo quanto costeranno l’antipasto misto mare e la vostra spremuta di vitamina C.

In anni di crollo costante dei consumi, mi sembra una scelta davvero poco astuta, anche perché così si provoca una conseguente diminuzione delle entrate fiscali, leggi IVA, imposta che grava al 100% sui consumatori: infatti, se non acquistiamo, il nostro caro Stato non ha IVA credito. È notizia recente il crollo del gettito fiscale dall’IVA nei primi 8 mesi del 2013.
Quindi in una sola mossa, i nostri politici riescono a causare un doppio danno alla nazione: diminuzione dei consumi = diminuzione delle entrate da IVA = diminuzione del PIL.
Poi, se la gente non acquista le aziende non producono, e se non producono licenziano personale, che si trova senza stipendio e quindi dovrà per forza ridurre le spese mentre le aziende alzeranno la spesa pubblica richiedendo la cassa integrazione.
Così, oltre a ridurre le entrate dello Stato, si aumenta la spesa pubblica per la CIG.
Splendido! Così al posto di dare uno stimolo alla spesa, si fa l’esatto contrario! Perché? Cazzo vanno a finire quei soldi? A pagare i politici e le loro fantasie?

Forse uno schema facilita la comprensione:



Le persone che noi strapaghiamo per sistemare i conti pubblici, per ovviare ad una situazione di deficit (aumento spesa pubblica e diminuzione entrate, uscite > entrate) e migliorare i conti che fanno? Al posto di dare un impulso ai consumi li uccidono.
Per di più, aumentano la spesa pubblica per pagare una persona che deve capire come tagliare la spesa pubblica (che può anche capire come farlo, ma che alla fine non ci provvede... e sappiamo bene tutti come ridurre la spesa pubblica).
Geniale! Siamo i primi finanziatori della nostra Patria e ci tagliano la capacità contributiva. Eccezionale!
Come togliere il Ventolin ad uno che ha un attacco di asma!

Purtroppo la politica non ha la testa e le palle per scelte lungimiranti, non c’è alcuna politica di medio/lungo termine. Penso che i governanti non l’abbiano mai pronunciato questi due termini.
Eppure c’è un passato recentissimo, giusto poche pagine precedenti nell’album della storia d’Italia. E invece no, sempre la solita cosa.
Che poi, è colpa loro se siamo ridotti così.
E non capisco, e ancora meno accetto, che debba essere io e la mia famiglia, a pagare (gli stipendi loro e dei relativi lacchè ed accoliti vari) per la loro insipienza incapacità ignavia superficialità ignoranza egoismo servilismo.
Voglio vedere un bilancio di Stato, per vedere dove vanno a finire i miei soldi quando faccio il pieno alla macchina. Ma purtroppo, ormai il falso in bilancio non è più un reato.
Sembra che essere un onesto cittadino invece lo sia, e anche molto grave.

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