Tra il Gabibbo e la Gabanelli


Mentre i cittadini di Spagna e Grecia scendono in piazza incazzati contro i propri governi che tagliano (a loro) 13me e pensioni, mentre noi rimaniamo davanti alla tv ridendo con Striscia la Notizia oppure indignandoci con Report, i soliti furbetti italici che si arrogano il diritto di trarre un deliberato vantaggio dalla posizione che ricoprono si prendono i soldi (pubblici) necessari per costruire strade, mantenere anziani e bambini e malati, offrire servizi pubblici e tagliare costi della pubblica amministrazione (vedi qui).
Mentre succede tutto questo, i forconi arrugginiti e impolverati rimangono nascosti a dormire nelle campagne o nelle soffitte di vecchi palazzi.
Vabbhé, forse i cittadini spagnoli e greci non sono così fortunati di poter contare sul Gabibbo e sulla Gabanelli come noi italiani!

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Limiti, volontà e opportunità


Ho sempre guardato con una certa ed esplicita diffidenza quegli sfortunati ragazzi bloccati in una carrozzina da un episodio ma che nonostante tutto non si perdono d'animo e cercano di insegnare alle altre persone nella stessa situazione che  la loro vita è cambiata ma non in peggio e che si possono fare le stesse cose ma in modo diverso e che adesso è cambiato solo (si fa per dire) il loro punto di vista.
Perché queste persone nonostante tutto potevano. “Grazie mille (elementare che dicevo un'altra cosa), coi tuoi soldi è più facile!” era il mio pensiero. Perché nonostante la loro sfortuna possono permettersi una barca adatta alle loro esigenze per girare il mondo (magari facendo pubblicità o dando un aiuto fiscale all'azienda del padre) o delle protesi alle gambe per essere alla stessa altezza delle altre persone.
Lo ammetto, avvertivo un velo di ipocrisia di una certa pesantezza. Perché la maggior parte delle altre persone sfortunate non credo sia in grado di potersi permettere le stesse cose forse nemmeno un'assistenza e tanto meno una palestra. La vita della maggior parte delle persone in carrozzina è cambiata in peggio del peggio. Per loro non è altrettanto facile.
C'era una certa dose di rabbia a sostenere i miei cattivi pensieri.
Poi quest'anno ci sono state le Paralimpiadi e ho visto persone che sono più atleti di una persona con 10 decimi di vista due gambe dritte e muscolose due braccia potenti e due polmoni capienti. Sono più atleti di me (che non ho nessuna di queste caratteristiche).
Nonostante possa non sembrare hanno qualcosa più di me o di tanti altri atleti. Hanno una volontà immensa. Una volontà che li ha portati oltre il loro limite. Ma siamo sicuri che quella carrozzella (o i loro occhi bui) sia un limite?
Puoi avere tanti soldi per comprarti la barca ed imbarcare tanti vip e andare a zonzo.
Ma i soldi non ti danno la volontà di farti un culo così per portare a casa delle medaglie d'oro. Ma anche se è d'argento o bronzo o legno è sempre d'oro.
C'è qualcosa di splendido: ci sono altre persone che nemmeno provandoci arrivano a giocarsi una olimpiade. Ci sono persone che vivono la loro vita meno di questi atleti.
Quegli atleti hanno insegnato che il limite può essere superato e può diventare una opportunità. Non servono i soldi ma la volontà. Tanta. Con quelli non ci compri la volontà.

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Primo giorno di scuola

Io andavo in paranoia dura già decine di giorni prima della drammatica data e più ci si avvicinava più era dura. Vivevo sempre il primo giorno di scuola in modo drammatico (tranne forse quello della 5° ragioneria ma non ne sono sicuro né saprei dire perché!), considerandolo come il termine della vita libera e spensierata di un bambino che in quanto tale deve essere impegnato in altre faccende più adatte.
In più c'era mia madre che alle etichette è sempre molto attenta pretendeva che almeno il d-day fossi messo bene ovvero con gli abiti giusti (quella volta che alla sagra di paese giocando a calcio le ho rovinato le scarpe da ginnastica appena comprate apposta per il primo giorno le devo aver fatto passare una serataccia per pulirle) per fare una buona impressione. Senza pensare che ci avrei messo poco a svelare il mio vero lato.
Questa mattina mi sono reso conto che anche mia mamma ha un limite o forse ha saputo comprendermi in quei drammatici giorni, perché se oltre a rinchiudermi a scuola (e a casa per fare i compiti) la mia mamma mi avesse conciato come questo bel bimbo qui sotto, come minimo sarei scappato di casa urlando terrorizzato!
 
Non ho potuto vedere l'espressione dell'infante la mattina quando la mamma lo ha conciato in quel modo. In quel momento sembrava tranquillo, forse aveva già assimilato lo choc mattutino. 
L'insieme camicetta bella in tinta impiegatizia, pantalone in cotone con cintura in pendant con le scarpe nere eleganti (scarpe nere! A 34 anni non le metto nemmeno io!) oltre ad avermi sconvolto mi ha anche proiettato nel nuovo contesto: infatti da giugno l'ufficio si è trasferito, insieme alla casa dei capi (ma questo è un altro - delicato - discorso) in un quartiere residenziale alto borghese. Siamo passati dagli immigrati spacciatori delinquenti e puttane di varia provenienza ai figli di papà liberi professionisti. 

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Batman il cavaliere oscuro. E il film non è da meno

OCIO! A TUO RISCHIO E PERICOLO: CONTIENE SPOILING

Ho appena visto l'ultimo film di Cristopher Nolan su Batman, il cavaliere oscuro che muore da eroe per salvare Gotam City ma forse no, a meno che Alfred non abbia esagerato coi Fernet Branca nel baretto a Firenze.
Comunque, il film mi è sembrato più oscuro del suo personaggio. Il bravo Nolan poteva fare di meglio e dei tre questo è quello che proprio non è riuscito nemmeno a far scrivere bene (al fratello Jonathan e a David S. Goyer).
Perché non si capisce come Bane se la prenda col pippistrello: è stato convinto dal bambino innocente o ha avuto un trauma infantile con un topo volante?
Tanto più stupisce il collegamento del poliziotto moralista/detective promosso sul campo (ovvero da un letto di ospedale) tra la gatta morta e lo psicopatico che vuole solo uccidere tutti. 
Insomma, i fratelli Nolan devono avere un po' bisticciato e perso qualche pezzo per strada.
Perché al posto dell'ispettore Gordon, circola per Gotham City (troppo uguale a New York) un fighetto in sciarpetta sempre a posto nonostante i mesi passati fuori casa senza una doccia. Quando lo stile conta... (chissà di che marca è quella sciarpa). Secondo me si sono concentrati troppo sul culo della Hathaway a cavalcioni della bat-moto... non vedo altri motivi!
Duclis in fundus, come nei peggiori doppiaggi comici amatoriali e pubblicità di gomme da masticare, si svela al povero Bruce Wayne miliardario fallito (figurarsi, i miliardari non falliscono nemmeno nella realtà!) che ancora non ci era arrivato, chi cazzo è l'innocente infante che è riuscito a uscire dal pozzo mollando un calcione nelle gengive alla povera bambina del film "The Ring".
La perla arriva quando Batman sta per essere ammazzato dal sadico con il complesso di Darth Vader (e forse anche un po' di Eddie Vedder) : arriva quell'altra dal niente e spara una bordata dalla mega moto (avercela, altroché! In situazioni di traffico  pesante in città e quando le macchine escono dagli stop o cambiano corsia a sorpresa fa comodo!). Ma dai! Un omone grande grosso e cattivo che nemmeno Batman riesce a dargliene, viene steso così all'improvviso come una comparsa qualsiasi...  ma non si può! Cos'è, i Nolan e Goyer non sapevano più come farlo fuori e dopo giorni di brainstorming disperato e alcolizzato hanno deciso per una originalissima fucilazione?
L'unico risultato che sono riusciti ad ottenere è stato quello di darla bere ai molti in sala che il poliziotto moralista/detective promosso sul campo (ovvero da un letto di ospedale) alla fine è Robin.  Embhé, che credevate? Mica si doveva aspettare la fine!
L'impressione che mi ha dato ad un certo punto è che C. Nolan abbia voluto dimostrare quanto possono fare male certi regimi, come potrebbe apparire quello instaurato dal pazzo Bane.
Mi è rimasto un cruccio, un dubbio colossale: ma Alfred quell'amaro se lo è bevuto alla fine? O è dovuto correre a casa per mandare via a calci in culo i poveri orfani e sistemare la cameretta a Robin e la cuccia alla gatta?
Perché alla fine, uno come Bruce Wayne, manda in vacca tutto e non pensa a quella sgnacchera di Anne Hathaway che quando sale sulla mega bat-moto a razzi si piazza a novanta stretta dentro una tutina di pelle nera? Sì, e lui si ammazza invece... ma neanche di seghe! Ingenui!

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