Crescita, in un mondo perfetto

Io lo dico da tempo ma nessuno mi caga. Ormai i media hanno trovato finalmente il coraggio di dire / scrivere quella parola: recessione. Il tumore di ogni nazione e del suo popolo. Ne avevo già parlato in "O vittoria, o morte" dove mi consegnavo speranzoso nelle mani capaci di Mario Monti ma soprattutto imploravo i "poteri forti" come li chiama il capo del governo di non essere ottusi ed egoisti. Implorazione quanto mai vana.
Adesso riprendo una cosa che ho già scritto varie volte, sia nel post già citato ed in molti altri, se avete voglia e pazienza controllando l'etichetta "lavoro" de La Zona. 
Lo ha detto a fine maggio (2012, quindi anche lui è arrivato dopo di me!) pure Ignazio Visco, un signore distinto che di lavoro fa il Governatore della Banca d'Italia: ci sono troppe tasse che bloccano la crescita economica**.
Io lo dico da mesi e ho pure usato toni civili, mentre ora non sono capace di trovare un aggettivo dispregiativo che mi eviti una denuncia per diffamazione perché è così che giudico l'automatico intervento dello Stato di far pagare ai suoi cittadini i danni causati da prostratici puttanieri arroganti ignoranti incompetenti opportunisti incontinenti zoccole avidi falsi che sono i nostri politici. Che a causa dell'attuale legge elettorale nemmeno ci rappresentano.
Posso capire che per risanare i conti malmessi dell'Italia si ricorra ad una politica di tassazione perché, oltre a essere facile e banale, è pure immediata. Ma poi basta! 
Credo che Monti lo abbia capito ma si trova a giocarsi una partita con le spalle al muro, messo così da quei poteri forti (leggi associazioni industriali, banche&assicurazioni, partiti politici, UE etc.) che lui dice gli hanno fatto mancare l'appoggio.
Perché l'Italia è uno di quei paesi dove non si fa niente a favore del vero destinatario della manovra e cioè il cittadino, che paga tantissimo per aver poco o nulla in cambio, mentre si fa di tutto per favori amici e paraculi vari (società industriali, mafiosi, enti, politici e talvolta si confondono). Forse pagheranno di più dei cittadini?!

Esempio micro e macroeconomico

A inizio giugno si è scoperto che le entrate sono state inferiori alle attese. Adesso stupiamoci, perché se una delle principali voci d'entrata si chiama IVA ed i consumi calano, credo che non sia affatto una sorpresa, ma una conseguenza più che logica.
Faccio un esempio stupido: se un'azienda deve pagare €24.000,00 di IMU, in questa situazione si trova costretta a tagliare qualche spesa, ipotizzo relativa alla comunicazione che è una delle prime (se non la prima) a saltare oppure l'acquisto di un macchinario oppure l'assunzione di un lavoratore.
Questa scelta ha una conseguenza macroeconomica, dal momento che:
- l'agenzia pubblicitaria o il fornitore del macchinario perde una commessa,
- potrebbe essere costretta così a licenziare personale per il calo di lavoro (ipotizzo anche che l'azienda non sia nemmeno l'unica ad essere costretta ai tagli delle spese),
- così si crea disoccupazione da entrambe le parti (l'azienda non può assumere, i fornitori licenziano),
- le famiglie dei disoccupati non possono permettersi spese,
- calo dei consumi,
- calo della produzione,
- recessione,
- aumento della spesa pubblica per l'erogazione di sussidi di disoccupazione,
- se vogliamo ingigantire la situazione, consideriamo i suicidi di chi non si può permettere di pagare rate di mutui o tasse e gli alti costi sociali conseguenti per far fronte a queste eventualità,
Non penso di essere da  Premio Nobel per l'economia, la politica la sociologia e cazzi vari, perché mi sono limitato a descrivere quello che succede nella realtà.
Adesso sento alla tele Alfano e Casini sbraitare che di troppo rigore si muore ma è grazie alle loro incapacità che siamo ridotti così. E poi sono gli stessi che attaccono quella politica populista. Ridicoli!

In un mondo perfetto

Fossimo in un mondo perfetto chi di dovere ci avrebbe già pensato. Come? I conti pubblici li possiamo mettere  a posto noi cittadini a suon di consumi, ma dall'altra parte il rigore ci deve essere nella punizione e nella certezza della pena.
Quello che l'Italia ha bisogno è ossigeno, perché gli italiani sono strozzati dalle tasse. Lavoriamo per pagare le tasse e quindi gli stipendi ed i privilegi di 630 deputati, 315 senatori ed i vari relativi dipendenti (più chissà quante marchette ai sopracitati paraculi).
Onestamente, mi sono rotto i coglioni.
Troppe tasse che comportano pochissimi consumi. E allora? E allora cosa si aspetta a tagliare le tasse? Ma di tanto!
I nostri soldi vanno in tasse, affitti e mutui. In risparmi zero. In consumi pochi. Come fa una nazione a crescere se non consuma? Se la gente non compra, le aziende non producono. Un circolo vizioso nel quale siamo dentro da anni. Troppi. A meno che quegli imprenditori illuminati che si riempiono la bocca con l'eccellenza del made in Italy (sono l'unico a trovare stupido che lo stesso slogan non sia in lingua italiana?) non fotta una virgola del mercato interno e siano interessati solo a Russia, Emirati, Cina e mercati esteri vari?
Ci vogliono delle misure per uscire dalle sabbie mobili. Interventi snelli e rapidi. Ne ho qualcuno in mente da un po' di tempo.
Sempre per semplicità, faccio l'elenco di quegli interventi che, a mia modesta opinione, riuscirebbero a farci mettere il segno "+" davanti l'acronimo PIL e far calare quell'ostia di Spread:
- riduzione delle tasse pagate dalle aziende in busta paga
- aumento dell'occupazione
- incentivare il ritorno in Italia della produzione delocalizzata
- riduzione dell'IVA per aumentare i consumi
- eliminazione maggior parte accise sul prezzo dei carburanti
- agevolazioni per costruzioni case ecologiche/passive
- eliminazione voce "coperto" dai ristoranti/agriturismi/trattorie/pizzerie etc
- 100% detraibilità spese per messa in sicurezza aziende
- 100% detraibilità spese ristrutturazione aziende/abitazioni
- 100% detraibilità spese per iscrizioni sportive (per figli e famigliari)
- 100% detraibilità spese mediche (se le detrazioni sono limitate al 19% - meno franchigia di €129,11 - perché? -  quindi anche meno di quella percentuale, quando l'IVA è al 22% che vantaggio c'è?)
- copertura banda larga
- abbassamento costi telecomunicazioni ai livelli europei
- miglioramento del traffico con riduzione biglietti mezzi pubblici e aumento trasporto merci su rotaia.
Il PIL è una cosa. Mi piace pensare anche che le persone siano felici, vivano bene e questo il PIL non lo indica. Anzi, se ne sbatte altamente. Allora si potrebbe aumentare in qualche modo la Felicità Interna Lorda con alcune mosse:
- incentivare il telelavoro dove è possibile
- ponte obbligatorio tra due giorni festivi (p.e.: giovedì 25 aprile, sabato 27 aprile: venerdì 26 casa)
- in occasione di compleanni* o anniversari di matrimonio, facoltà di stare a casa da lavoro o lavorare solo la mattina (obbligatorio presentare documento come prova, fiducia sì, ma non troppa!)
- riduzione biglietti spettacolo (cinema, teatro etc.)
- licenza per maternità/paternità più lunga dell'attuale (3 giorni per i papà, siamo seri?).

Non è tutta una utopia, qualcuno lo sta già facendo.

Per il momento mi fermo qui perché non me ne vengono altre in mente ed è l'1:30 am e mi sto addentrando in un ambito delicato.

Vi sarete chiesti prima di metà elenco come fare a finanziare questo programma elettorale (tranquilli, me ne sto al mio posto).
Tra camera dei deputati e dei senatori ci sono quasi 1.000 persone (630+315=945) che tra stipendi, pensioni, personale più o meno fittizio, benefit e viaggi vari costano al popolo italiano troppi soldi. Senza considerare chissà quante altre persone assunte nei vari palazzi, sono tante. Troppe da mantenere. Facciamo due conti.
In Italia ci sono 20 regioni e 110 provincie.
- Facciamoci andar bene 2 deputati e 2 senatori per provincia, 4 in tutto e i nostri governanti si riducono a 440 (da 945, meno della metà), possibilmente eletti, con preferenza, dal popolo, che è sovrano per definizione della Costituzione, che non è una carta da parati.
- A questi si tagliano stipendi, contributi, rimborsi, agevolazioni e spese varie (p. e.: nessun cinema o treno gratis, solo il biglietto del trasporto da e per Roma è ridotto).
- Ricevono uno stipendio fisso mensile di massimo €4.000,00 (stavo pensando a qualcosa di proporzionale agli abitanti che rappresentano ma mi sembra complicato e al limite della discriminazione, chessò potrebbe essere incostituzionale...).

Il cittadino però è chiamato a rispettare i suoi doveri e  lo Stato vuole qualcosa in cambio. Cosa? Più o meno la vita: nel senso che se becca qualcuno a sgarrare, a evadere l'IVA anche per €10,00 o non emette ricevute o scontrini o, ancora peggio, porta i soldi all'estero, la condanna e la galera sono sicure ed inevitabili (ah sì, voglio anche l'eliminazione dei ricorsi e della prescrizione per alcuni reati più gravi come omicidio ed evasione fiscale).

 
Quindi, il rigore deve esserci nella punizione e nella certezza della pena. Perché nessuno deve avere il coraggio di rubare al proprio popolo, ai propri connazionali. 
Ecco come si trovano i soldi per finanziare la crescita dell'Italia.
In un mondo perfetto.

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Aggiornamenti del 12/04/2017

* Forse il responsabile del personale o l'addetto al personale (o l'HR Manager) o qualcuno del marketing (perché questa cosa qua fa bene anche al brand, è una forma di comunicazione!) di questa azienda può aver letto questo post.
Ecco cosa c'è scritto qui: il giorno del compleanno il dipendente sta a casa. Bravi! Finalmente! Non ci vogliono menti illuminate. Un po' di buon senso. E di coraggio. Complimenti!

** Questo post ha quasi 5 anni. Da non so quanti si parla di cuneo fiscale e tasse che soffocano la capacità di spesa degli italiani. Ogni tanto a caso questo argomento viene ripreso. Come in questi giorni (bello la tabella personalizzabile alla fine dell'articolo).
Quasi la metà dei nostri soldi finisce in tasse e quindi allo Stato. Peccato non ricevere in cambio i servizi corrispondenti. In alcuni paesi europei si pagano molte più tasse che in Italia, ma sento dire da chi ci è andato a abitare che in cambio lo Stato trasforma le tasse in servizi. Chissà dove finiscono le nostre...

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