Primo vento sulla pelle sotto la maglietta

Una volta mi divertivo (faccio per dire) a torturarmi pensando a quello che non sarei stato né avrei avuto. Una malcelata forma di patia per il futuro. In un certo modo senza rendermene tanto conto è passata. Forse il tempo, come si dice. E lo trovo alquanto ironico.
Guarito da questo adesso è il passato che mi tormenta. Tanto per dire che a me non piace tanto stare bene. Poco male, ci prendo la parte buona del marcio perché sono gli stati di malessere che mi forniscono la maggior parte dei miei stimoli.
E' da qualche giorno, da quando sento il profumo dei colori spuntati sugli alberi fioriti, che penso alle passate immagini di me in questo periodo felice dell'anno alla prima aria che passa sotto la maglietta e la puoi sentire sulla pelle senza avere i brividi anzi, provando un certo piacevole solletico. E' bellissimo.
E non ho mai trovato una spiegazione al fatto che questi ricordi siano legati anche a volti e talvolta a forme femminili. Forse perché soffro di una specie di letargia selettiva e in inverno mi spengo o perché abbiamo tutti un aspetto migliore dalla primavera in poi? Come se la primavera corrispondesse al primoamore (dell'anno).
Mi è venuto in mente tornando a casa alcuni giorni fa, ma anche questa sera, guardando una coppia di giovani scolari e mi hanno fatto ricordare me alla loro età, quando alle 18:30 si era fuori già da un'oretta mano nella mano (posso dire 'lingua in bocca'? Ecco, detto!) seduti sul verde del parco.
Sono stato colto da un pizzico di nostalgia non lo nego ma ho sorriso per quei bei ricordi che sono felice di avere.
Adesso la situazione è cambiata. Rimpianti di tempi andati. No, perché? Ora è diventato se non inevitabile alquanto difficile poterlo fare durante la settimana, ma almeno il sabato e/o la domenica, chi me lo vieta a 24 anni alla mia età di sdraiarmi sul parco insieme a mia moglie?

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