Lasciatemela godere

Ieri ho chiamato Donatella, una dei pochissimi compagni di università con la quale sono rimasto in contatto, per farle gli auguri di compleanno.
Nella velocità che caratterizza tutti i nostri rapporti sociali mi chiedeva com'era il mio lavoro perché per una volta mi sentiva contento (che in generale per me è una situazione molto rara!). Sì, direi di sì, tutto sommato, perché mi piace quello che faccio e perché lo condivido con delle persone simpatiche e soprattutto in gamba. Siamo in una dozzina ed è davvero incredibile la sintonia tra di noi.
In più ho anche la possibilità di mettere le chiappe su qualche bella sella e godermela per un po' di giorni. L'ultima è stata una Suzuki GSX-R 600, nuova di pallino.
Un giorno ero fermo a un semaforo e di fianco un camionista mi stava guardando. Era un ragazzo della mia età su per giù. Era una di quelle situazioni dove ti viene da salutarlo d'istinto anche se non trovi i motivi. Allora in attesa del verde abbiamo discusso un po' sulla moto e prima di partire mi ha chiesto: "E tu per lavoro vai in giro in moto?". Sempre d'istinto, ho monosillabato la mia felice risposta affermativa, trattenendo una certa vergogna. Il ragazzo poi è ripartito sul suo camion con una smorfia il cui significato non lasciava dubbi.
Perché riconosco che tra tanti lavori che ci sono, non mi posso lamentare (troppo) di questo. E per una volta che faccio la figura del "che razza di lavoro che fai!", me la godo.
In sella.
E' verde.
Gas.

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