Correre

Finita la stagione calcistica. Riposo. Domenica sera dopo l'ultima di campionato la borsa viene messa al suo solito posto e non si tocca più fino a fine agosto. Di solito. Quest'anno ancora non si sa. Potrei anche buttarla. Anzi, di sicuro la butto: è la peggior borsa che la mia società poteva darci e dopo soli due anni si è scucita ovunque! Poi non so se verrà sostituita oppure non mi servirà più. Vedremo nelle prossime settimane, adesso, come dicevo, riposo calcistico, banditi i tornei, solo qualche partitella di calcio a 5 con amici.
Ogni anno mi concedo una settimana di tregua fisica dedicandomi alla nullafacenza e viziandomi con cibo e bacco mandando a puttane quella poca parvenza sportiva (dilettante) che rimane.
Dopo una settimana, vado a correre a Parco Querini. L'anno scorso ci sarò andato forse 5 volte se sono state tante. Lavoravo a 20km da casa e tornavo alle 19:30 smarronato e avevo ben poca voglia, anche perché il parco purtroppo chiude alle 21, quindi ora che arrivo a casa mi cambio parto arrivo al parco mi riscaldo il tempo per correre è pochissimo. Ecco, forse sono andato un paio di volte a correre in pista ciclabile, ma non c'è paragone! E' come la ruota per il criceto per intendersi.
Sarà che quest'anno è finita in maniera ancora più mesta dell'anno scorso che le ultime due settimane di allenamento sono state scariche di tensione agonistica che le vicende di tutta la stagione mi hanno dato su i nervi e la settimana di riposo è andata a farsi benedire, così lunedì scorso sono andato a correre al parco spinto dai nervi alterati. Ho infilato le scarpe nuove e mi sono fiondato a girare attorno l'anello più grande del parco. Dopo anni di corsa ancora non so quanto misura...
Non soddisfatto, mercoledì ho replicato e oggi triplicato.
Devo ammettere che sono contento. Della scarpe che ho preso, dopo anni di calzature da running qualsiasi quest'anno ho deciso di spendere un po' di più ma di mettere ai piedi delle scarpe adatte alla postura.
Contento della tenuta fisica. Anche se devo fare delle distinzioni.
Intanto l'età. Se a 23 anni giravo a ritmi di 4' a giro per quasi 40', adesso che ne ho 32 riesco a stare sotto la soglia dei 5'/giro e corro per 35' o 40' minuti, dipende.
Credo, almeno, dipende da come arrivo al parco. La settimana scorsa la prima volta ho usato lo scooter perché sono uscito ben dopo le 19 da lavoro e per non fare tardi ho accorciato i tempi usando il motore a scoppio. Mercoledì invece ho fatto in tempo per prendere la bici, oggi di nuovo in scooter. 
Si può capire che usando la bici si arriva al parco già ben caldi con i muscoli pronti per correre mentre usando lo scooter c'è bisogno di molto più tempo per entrare in condizione e 'schiodarsi' dalla modalità ufficio. Infatti, entrambi i lunedì ho corso per 35' mentre mercoledì per 40 minuti e sentivo di avere ancora un paio di giri sulle gambe (prima del collasso!).
Spero di riuscire a tornare in bici questa settimana.
L'altra distinzione viene dal clima. La settimana scorsa era la prima serena di maggio e le temperature erano perfette mentre oggi c'era più umidità e si sentiva nella respirazione un po' più faticosa.

Però che bello correre! Adesso il parco è ancora poco popolato ma penso che presto ci saranno molti più amatori della corsa. Ci sono quelli che filano come missili in tenuta da runner perfetta in un fisico secco e asciutto, ci sono quelli che vengono in tuta completa oppure solo coi pantaloni lunghi e non li capisco... non ce la farei! Vogliono nascondere le gambe o avere maggiori possibilità di dimagrire? Poi ci sono i fuori di testa che massacrano il proprio corpo asfissiandolo dentro il nylon del k-way ben chiuso. E ti credo che dopo 1 giro e mezzo a velocità bradipa sono già boccheggianti!
Ci sono quelli che ascoltano musica. E la cantano, come quella che ho incrociato oggi senza capire che canzone italiana stesse cercando di cantare intervallando le parole tra un respiro e un balzello.
Io non riesco a sopportare la musica mentre corro. Ci ho provato ma mi dava fastidio tenere in mano prima il walkman (al suo tempo) poi il lettore mp3. Riesco a malapena a tenere in mano le chiavi dello scooter!
Mi da fastidio il sudore nelle orecchie perché inzuppa gli auricolari. Io poi ho una sudorazione modello rubinetto a fontana, dovrei buttare le cuffiette. Legarmi al braccio una fascia elastica per appenderci un mini lettore non fa per me e ci sarebbe il filo in mezzo le balle.
Niente musica. Preferisco ascoltare il mio fisico il mio respiro, capire la situazione contando ed ascoltando i battiti del mio cuore ogni tanto (sì ho la heart belt - che fa più figo chiamarla così - coi contro cazzi pure, dovrei ricordarmela ma il battito mi interessa fino a un certo punto, quello critico spero di non raggiungerlo, almeno non adesso) facendo attenzione alla cadenza alla lunghezza e alla frequenza del passo al ritmo quando cala e quando aumenta. Mi piace sentire battere il mio cuore e capire come sta andando, se posso aumentare o devo mantenere, mi piace quando posso accelerare, mi piace il suono del battito del mio passo sulla terra e fare attenzione a come poggia il piede.
Un piede davanti all'altro, osservando anche quello che succede in giro, le altre persone che corrono, gli adolescenti che limonano duro ogni volta che ci passo davanti, inventarmi storie sulle coppie adulte che girano un po' sospettose, neo mamme bellissime a spasso con neo bambini paffuti addormentati o fin troppo visti, merli che ormai si spostano quel tanto che gli serve per non intralciare tanto si sono abituati.
Corro quello che riesco senza voler esagerare, finché ce la faccio finché il piede che sta dietro riesce a mettersi davanti all'altro senza affanno, cercando di fare giri completi almeno ed evitando che la milza prema sullo stomaco.
Ecco alla fine cos'è correre per chi me lo chiede. Mettere un piede davanti all'altro possibilmente il più a lungo e velocemente possibile ma senza dilemmi.
Mi piace vedere i diversi runner al parco, c'è chi viene solo per vedere natiche femminili e le loro tette saltare su e giù, come quello che la settimana scorsa senza pudore ha cambiato senso di marcia per starle dietro, c'è chi viene senza porsi obiettivi e per il semplice gusto di correre e basta col suo ritmo cadenzato anche solo per un quarto d'ora perché fa bene.
La domanda me la sono posta anche io mercoledì scorso. Perché? Durante la corsa non penso o cerco di limitare i pensieri sul lavoro e su tutte le altre paranoie che di solito mi accompagnano quotidianamente, quindi potrei andare a correre per distrarmi per scaricare la tensione della giornata lasciandomela alle spalle sudandola al parco.
La cosa curiosa è successa proprio mentre riflettevo su questa cosa qui: ho superato un terzetto composto da 2 ragazzi che stringevano al centro una ragazza in una corsa molto blanda e rilassata. Come al solito correndo senza occhiali non distinguo le persone se non sono ad almeno mezzo metro - anche a causa del sudore che mi imperla il viso - e più mi avvicinavo più mettevo a fuoco la nuca   ben scoperta del vecchio buon amico di tanto tempo fa (chissà perché non mi ha sorpreso vederlonel gruppo dei pantaloni lunghi). Ho avuto un leggero rallentamento pochi metri prima, una specie di indecisione imbarazzata, poi tenendo il mio ritmo li ho passati e ho riconosciuto la sua voce. Non mi sono voltato, nessun saluto nessun cenno. Non ci vediamo ne' ci parliamo da anni e va bene così. Contro la mia volontà gli angoli della mia bocca si sono allontanati in un leggero sorriso (ghigno?) che non so davvero spiegare.
Bhe, alla fine credo che corro per lasciarmi alle spalle pensieri cose e persone che non mi servono se non ad appesantirmi. Corro per liberarmi di fardelli inutili anche solo per 40' quando posso ed inseguirne di nuovi e migliori.
Il punto è ricordarseli quando torno a casa!

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Olimpiadi 2020

Alla vergogna non c'è mai limite.La Prima Repubblica almeno aveva il pudore (e una certa eleganza ed educazione) di svolgere i suoi compiti nascosta nei suoi palazzi, la Seconda è proprio una figlia che non riconosce i meriti del genitore dal quale non ha imparato nulla e non nasconde la propria meschinità mostrandosi in pubblico in tutta la sua infamia.
L'ultimo caso è di oggi: come tutti ben immaginavano questa mattina il CONI ha scelto Roma come candidata italiana ad ospitare le Olimpiadi del 2020 giocandosela con altre importanti città come Istanbul, Baku, Lisbona, Tokyo solo per citarne alcune.
L'altra città italiana a contendersi la candidatura era Venezia che, se non dico fesserie, era stata la prima a presentarsi, poi sono seguite Palermo, Roma e Bari. Per una serie di motivi il capoluogo della Sicilia e della Puglia si sono ritirati e sono rimaste solo le altre due.
Roma non ha vinto contro Venezia ma ha stravinto: il punteggio della Capitale è stato di 32,3/35 contro 20,1/35 della città più bella del mondo. Un abisso! Le motivazioni di questo cappotto sono tante, a partire dall'assenza di tutto in Veneto! Infrastrutture (abbiamo una rete ferroviaria che dire imbarazzante è un complimento), strade vecchie, mancanza di strutture come stadi impianti per ospitare le gare tanto per dirne alcune. 
Mentre Roma ha tutto quello che manca a Venessia: spazi più ampi, maggiore capacità ed esperienza organizzativa, strutture già esistenti come il Villaggio Olimpico, impianti già costruiti. Più poli per le gare, oltre al Villaggio Olimpico. Maggiore ricettività alberghiera.
Ma il Comitato Venezia 2020, fatto di persone preparate, dirigenti competenti, poteva non pensare a tutto? Infatti, hanno presentato un progetto originale perché coinvolge tutta la Regione Veneto un territorio vasto e con il più alto numero di turisti in Italia (poche regioni possono avere mare e montagne spostandosi in poco più di 1 ora!), completo di tutte le cose che mancavano.
La spesa complessiva per la costruzione degli impianti e delle strutture necessarie concepite per essere riutilizzate e a basso impatto ambientale era molto inferiore rispetto a quella presentata da Roma.
Adesso mancano strade, strutture e quant'altro necessario? Ma neanche i tombini si sorprendono se dico che l'Olimpiade viene ospitata anche/solo per sfruttare i contributi del proprio governo, degli sponsor e del CIO per sviluppare il territorio cioè creando strutture necessarie a dare una adeguata accoglienza a milioni di persone che arriveranno ma che resteranno in eredità per il miglioramento futuro.
Metti caso che, come sempre succede, se la spesa prevista di 3 miliardi di Euro avesse dovuto anche raddoppiare, con €6/7 mld Venezia 2020 avrebbe avuto una spesa inferiore a quella di Roma che, nonostante pare abbia già tutto pronto, ha presentato un conto della Madonna di 10 miliardi di Euro! E non immagino proprio che l'impatto verso l'ambiente sia zero.
Per fare un esempio, su un quotidiano nazionale qualche tempo fa avevo letto che a Roma, tra le strutture da rinnovare, solamente per l’impianto di canottaggio di Settebagni (verso il Salaria Sport Village) sono previsti lavori per 130 milioni di euro mentre per una struttura analoga a Venezia i lavori previsti sono pari a 7 milioni di euro...
Allora perché se c'è già più o meno tutto l'organizzazione romana costa 18 volte tanto?
Perché organizzare una Olimpiade in una intera regione (idea bellissima secondo me) costa molto meno che non organizzarlo in una città?
Mi sembra una indicazione sufficiente.

Roma ha già ospitato i Giochi nel 1960. 50 anni fa! A Roma si sono svolti gli ultimi due Campionati Mondiali di Nuoto in un decennio e gli ultimi, nel 2009, hanno svelato impudicamente come al banchetto della cricca c'erano tantissime persone a dividersi la torta. Tanto per dire, le gare si sono svolte nel palazzetto dove c'era la piscina principale senza che questo avesse ricevuto tutti i permessi validi: esatto, era abusivo e perfino la trasmissione di Rai3 Report si occupata, nel maggio 2009, del ritardo nella costruzione degli impianti.
A Roma passano tutte le decisioni che riguardano il resto d'Italia, sebbene Roma e la gente che la vive conoscono assai poco del resto d'Italia.
E non si può nemmeno parlare male di Roma altrimenti si passa per beceri Leghisti razzisti secessionisti e altri -isti disprezzanti perché, pare, Roma e tutto quello che ce sta a Roma nun se pò toccà!
Allora giro il pensiero e credo che si voglia penalizzare una regione attraversata da due crocevia strategici come il Corridoio 5 da ovest a est che collega Lisbona a Kiev (che risulta essere  particolarmente interessante per il nostro Paese nel tratto Torino-Venezia-Trieste/Koper-Postojina-Lubiana-Budapest-Uzgorod-Lvov-Kiev) e dal Corridoio 1 da sud a nord che da Palermo passa per Verona e arriva a Berlino. 
La regione che produce un'alta percentuale del PIL italico viene lasciata in uno stato di arretratezza strutturale a unico vantaggio questa volta di Roma, che insieme a Milano rappresentano le due città italiane che cannibalizzano altre realtà più affascinanti e meritevoli.
L'ultima infrastruttura importante finita, dopo anni che non se ne facevano di quella portate, è stato il Passante di Mestre. Prima e poi il nulla. Il Veneto è rimasto per lo più quella regione agricola esplosa nel boom economico.
Non sono del PCC "partito del cemento e della cazzuola", per niente, ma dove la carenza di arterie stradali causa inquinamento e pericolo, credo davvero che ci sia bisogno di qualche chilometri di asfalto per risolvere certi problemi viari. Il Veneto rischia l'infarto perché ha le arterie intasate e l'Olimpiade del 2020 sarebbe stata l'occasione perfetta per salvarlo. 
Ma niente. Bisogna andare a Roma, a tutti i costi. A Roma si mangia di più e mangiano più persone evidentemente. Il Veneto non ha offerto un piatto sufficiente allora.

Un'altra cosa che mi ha lasciato una nauseante amarezza è stato lo scambio di battute su Facebook tra alcuni utenti sostenitori di Venezia 2020 ed un giornalista sulla bacheca del Comitato. Il giornalista è Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy.it e collaboratore di ItaliaOggi, mica un quotidiano di quartiere.
Ho avuto l'opportunità di conoscerlo per telefono qualche anno fa, ci siamo mancanti a un evento sulla comunicazione sportiva ma ci scambiamo alcune email commentando l'insipienza che puntella il sistema sportivo italiano. La buona considerazione che avevo di lui è crollata quando ho letto alcuni scambi dove un professionista si mette a discutere con istintivi (non può essere altrimenti) sostenitori che gli fanno le pernacchie online e soprattutto dopo aver letto questo
Pensavo avesse un minimo di professionalità richiesto dall'Ordine, invece se ne infischia mostrandosi più leghista romano di un iscritto alla Lega Nord, scrivendo con tanta arroganza prepotenza e maleducazione: "Dai Venezia nun sta rompe li cojoni nun sei nessuno che domani affondi nelle tue stesse acque! Roma è Roma è la città più importante der monno!". Le sue parole tradiscono in modo lapalissiano la concezione dei romani di tutto il resto che è fuori Roma.
Vulpis definisce inutili le iniziative del Comitato Venezia 2020. Certo, quando i romani sanno già di contare sull'appoggio antisportivo di aziende pubbliche che dovrebbero essere neutrali e appoggiare solo la candidata finale (per quel che riguarda la composizione del comitato organizzatore la giunta comunale prevede alcuni nomi importanti: Rocco Sabelli, Amministratore delegato di Alitalia; Giampaolo Letta, figlio di Gianni Letta, vicepresidente di Medusa Cinema; Mauro Moretti, A.D. di Ferrovie dello Stato; Azzurra Caltagirone, figlia del costruttore Gaetano Caltagirone e moglie di Pier Ferdinando Casini, leader UDC; Giancarlo Leone, vicedirettore generale della Rai dal 2006; Andrea Ambrogetti, presidente DGTVi (per la televisione digitale terrestre in Italia)!
Vorrei sapere da Vulpis quali sono le altre <<serie di fattori (ma ce ne sono anche altri non meno importanti) che porteranno il CONI, mercoledì prossimo, ad annunciare la candidatura di Roma su Venezia>> e chi gliele ha spifferate.
E' lui stesso ad affermare nella bacheca di Venezia 2020 che un giornalista non dichiara le fonti... non so che scuola abbia frequentato, ma questa è negligenza e omissione di informazione.
Parla degli sprechi che non ci saranno (Vulpis è un visionario) e dei miglioramenti alla viabilità... ma forse non conoscendo il Veneto non sa che avrebbero fatto più comodo qui. Io invece ho sentito parlare (e non dai geriatrici che si fanno il bianchetto all'osteria) di numeri da capogiro per una città con i conti in sprofondo rosso e con insostenibili problemi di mobilità sempre più evidenti.
Non capisco perché insista a sostenere l'appoggio della Lega Nord a Venezia. E anche se ci fosse stato mi pare inevitabile, contro il sostegno di tutti gli altri politici ingordi!
Adesso chiedo un appoggio dagli sconfitti? Bel coraggio! Da che pulpito si chiede un gesto di maturità, da chi ha preteso con avidità e supponenza un evento come fosse suo diritto.
Invece è proprio lui a dimostrare che l'Unità d'Italia arriva fino a un certo punto, e da li giù in poi, c'è il confine con un altro Paese.
E per favore, non datemi del leghista perché sono fiero di non esserlo.
Ma l'Italia non è solo Milano e Roma.

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E' finita anche quest'anno

Finito il campionato. Macché quello di Serie A fatto di porchette pollici versi e manette, gladiatori glabri e imperlati di brillantina stesi da una farfalla, tifosi decerebrati  e porte chiuse, di accuse all'arbitro e gol sbagliati in modo imbarazzante.
Quello lo lascio a chi crede ancora che il pallone sia rotondo!
E' finito il campionato di terza categoria quello dove sotto l'ultima in classifica c'è solo l'inedia perché non si può nemmeno retrocedere tanto basso è il fondo.
E oggi in 14 anni di prima squadra, ho visto che al fondo non c'è mai limite. Dalla panchina ho provato delusione e vergogna.
La rappresentazione di questa stagione messa in scena senza filtri orgoglio e pudore. Che amarezza finire in questo mesto modo.
L'ultima di campionato si gioca sempre sottotono quando non hai più nulla da chiedere, anche controvoglia. Ma ci vuole sempre un po' di rispetto per se stessi.
Adesso pausa di riflessione. Non so cosa faranno i miei compagni di squadra. Non so cosa farà la dirigenza. Non so nemmeno cosa farò io. Ma dopo il culmine raggiunto oggi mi sono chiesto se vale davvero la pena.
E il fatto di non aver ancora trovato una risposta vale come mezza risposta.
E posso immaginare che qualcuno se la riderà soddisfatto e sollevato sotto i baffi.
Ma ho detto che vale come mezza risposta...

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Nuovo Codice della Strada, solita storia

Le nuove norme che modificheranno il Codice della Strada è stato approvato la settimana scorsa dal Senato. Adesso bisogna aspettare che ritorni alla Camera per l'approvazione definitiva.
Che c'è di nuovo? Prima di tutto, quello che non hanno fatto:

- non hanno alzato il limite di velocità a 150 km/h in autostrada che tanto era stato discusso. Rimarrà a discrezione delle società autostradali innalzare la soglia, e solo nei tratti a tre corsie dov'è presente il sistema tutor e in condizioni meteo favorevoli;
- non hanno introdotto la seconda patente per gli autisti delle auto blu ma la questione è solo rinviata con l'ennesima mascherata all'italiana: la materia è stata trasformata in ordine del giorno e rinviata a un prossimo intervento del Governo, che si dice potrebbe creare un'apposita patente di servizio dove sottrarre i punti quandogli autisti sono in servizio. Cosa c'è di tanto differente?
- Non è stato approvato alcun divieto di fumo in auto (davvero poco applicabile anche se è pericoloso);
- non ci sarà alcuna riduzione della multa di un terzo nel caso di pagamento entro dieci giorni e dobbiamo ringraziare il ministero dell'Economia che ha cassato la proposta ritenendola fonte di minor gettito (per il suo stipendio credo), nonostante l'unanimità in commissione.

E checcazzo hanno approvato allora?
Dalla serie "Guai a te se la combini perché ti becchi una bella multazza!" direi che hanno introdotto un sacco di belle sanzioni tra le quali:
  • da €155 a €624 per chi avrà un tasso alcolico superiore al niente e cioè:
    • i neopatentati minori di 21 anni e limiti di velocità abbassati da 100 a 90 km/h in autostrada e da 90 a 70km/h nelle strade extraurbane;
    •  chi ha conseguito la patente da non più di tre anni;
    • i conducenti professionali o di autoveicoli per i quali è richiesta una patente diversa dalla B, cioè  C, D e E. 
  • da €2.500 a €7.000 per i locali notturni che saranno sorpresi a vendere bevande alcoliche dopo le tre di notte;
  • da €3.500 a €10.500 per gli autogrill sulle autostrade che saranno sorpresi a vendere superalcolici dalle 22 alla 6 e bevande alcoliche dalle 2 alle 7;
  • da €200 a €800 nel caso in cui sia stato rilevato l'uso di alcool ma non ci siano stati sinistri. La cifra raddoppia in caso di incidente.
    Potranno essere inflitti 15 anni di carcere a chi, guidando in stato di ebrezza o di stupefacenti, provoca la morte di una o più persone.
  • da €389 a €1.556 per i meccanici e da €148 a €594 per i proprietari di microcar che modificheranno il motore;
  • da €250 a €1.000 per chi abbandona o deposita rifiuti sulla strada (sono stati benevoli, nel vecchio CdS il minimo era di €550!).
Non ancora soddisfatti del loro bel lavoro hanno aggiunto anche alcuni obblighi tra i quali:
  • per i ristoranti di dotarsi di mini etilometri che i clienti potranno usare prima di mettersi alla guida (prevedo aumento dei listini);
  • per chi ha un motorino 50 cc dal 1° gennaio 2011 prova pratica di guida come previsto dalle direttive comunitarie;
  • per i motociclisti in caso di trasporto di bambini:
    • in caso di passeggero dai 5 ai 12 anni dovranno dotarsi di un seggiolino apposito da agganciare alla sella (le cui specifiche verranno stabilite da un apposito decreto del ministero dei Trasporti - e già mi aspetto un bel casino... e voglio sapere quale azienda ammanicata con quale senatore produce sto cazzo di seggiolino!!!)
    • chi trasporta un bambino fino a 1,5 mt di altezza non deve superare i 60 km/h
  • per chi vorrà prendere la patente e per chi dovrà rinnovarla e guida mezzi pubblici, taxi e camion dovrà sottoporsi a un test antidroga;
  • per i ciclisti fino a 14 anni uso del casco (non c'era già?).
Attenzione ai punti della patente se stirate i pedoni, hanno fatto delle differenze alla faccia della parità dei diritti, o forse hanno trovato ispirazione dalla saga Grand Theft Auto:
  • perde 8 punti (prima erano 5!) chi non da la precedenza al pedone che attraversa sulle strisce e 4 se le strisce non sono visibili;
  • perde 8 punti se si tenta ti stirare anziani o bambini (mah);
  • perde 5 punti chi non ha la precedenza a ambulanze o auto della polizia (VVFF figli della serva non sono menzionati).
Hanno inasprito duro le pene per chi commette certi reati al volante come:
  • 15 anni di carcere a chi provoca la morte di una o più persone guidando in stato di ebrezza o di stupefacenti;
  • licenziamento per giusta causa per chi ha subito la sospensione della patente professionale a causa di ebbrezza o stupefacenza.
MA.... c'è sempre la parte che ti fa pensare anche solo per un attimo che il buon senso esiste! Infatti, ecco alcuni permessi e deroghe speciali:
  • si potrà ottenere il foglio rosa solo se si è già titolari di patente A ed essere accompagnato da un'altra persona dotata di patente B da almeno 10 anni;
  • si alza da 65 a 70 anni l'età dei conducenti di mezzi pubblici, autocarri e tir, che dovranno rinnovare la licenza ogni anno (= innalzamento dell'età pensionabile! Sai che riflessi pronti avranno?);
  • chi ha un reddito fino a 15mila euro (In quanti siamo?) potrà pagare le multe superiori a €200 (prima erano €400) anche a rate.
  • le multe non notificate entro 60 giorni saranno nulle (attualmente c'è un termine di 150 giorni).  
Passa anche il 'decreto cicchetto'. La Lega usa qualsiasi mezzo per fare proselitismo e non fa perdere il vizietto del goto ai suoi elettori. Così in caso di sospensione della patente si avranno 10 giorni di tempo per ricorrere al prefetto e chiedere una deroga di 3 ore al giorno per andare al lavoro o per fini sociali. Il permesso però raddoppierà il periodo di sospensione.
Questo decreto è stato inventato per i beoni dei paesi del nord Italia che sono così sfortunati da vivere in mezzo il niente isolati da ogni servizio di trasporto pubblico e devono per forza usare la macchina per andare al lavoro. Metti poi che d'inverno hanno l'abitudine di farsi una graspetta alle 10 del mattino perché vivono sui monti e devono scaldarsi, vuoi che perdano il lavoro e magari anche la famiglia per colpa d'un cicchetto? Eh no!
Sono curioso di sapere se a Gela in una notte d'inverno ci sarà qualche automobilista che adotterà la scusa di scaldarsi con una serie di Nero d'Avola barricato per non subire i 12° notturni... lui potrà godere del permesso di tre ore quotidiane per andare all'osteria anche se non vive a Cogollo del Cengio?

A rileggere con calma e sincerità questa accozzaglia di norme scritta da puri incompetenti che non saranno mai andati in moto per più di 10 chilometri, ai quali non sbatte una mazza se uno rispetta o meno i limiti gli obblighi o i divieti perché tanto ci sono un bel filotto di multe e contro multe da incassare in caso, è troppo facile pensare di vivere in un paese (di m....!) lontano anni luce dalla realtà, indietro nel tempo come pochi!
Aumentare obblighi in una nazione che già non riesce a far rispettare geograficamente in modo equo quelli che già esistono da tempo (p.e. il casco) mi sembra una vaccata, un gesto alla Ponzio Pilato.
Troppo semplice fare cassa seminando autovelox come papaveri e promulgare norme ridicole al posto di migliorare le condizioni delle strade, mettere in sicurezza i guard rail che sono delle lame (non solo per motociclisti. Chi? Cosa sono i motociclisti? Boh!), incrementare la consapevolezza del pericolo e della sicurezza senza imporla per legge.
In Italia purtroppo non si affrontano i problemi. E' troppo difficile. Ci si sta dietro troppo tempo da sacrificare per andare a fare i massaggi o a trovare gli amichetti con l'auto blu a manetta.
Allora? Che paghino gli altri. E visto che non pagano tutti alziamo le multe, tanto quei fessi del nord le pagano per tutti!
E di controlli non se ne parla. Per colpa di controlli mancati o fatti grossolanamente da gente superficiale, siamo finiti in questa crisi e gli Stati fanno bancarotta tirandosi giù l'uno con gli altri.
Mi sembra che si impari niente dalle lezioni.

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Deliri notturni

Saranno i riflessi del nuovo lavoro sui progetti della mia vita, il cielo che non aiuta a vedere le stelle ne' in che direzione si va domani. Mi sento sospeso.
Le parole qui sotto in origine erano da inviare via email. Poi ho pensato di metterle anche qui, con qualche lieve modifica perché già dubito di suscitare l'interesse altrui verso gli affari miei, in più vi risparmio qualcosa che tengo a non mettere in una potenziale piazza e a tenere per me.
Bacini e rock'n roll!
A.
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nonostante il sonno il pensiero del dover dormire riposare occhi testa e corpo sono ancora sveglio a stressare quello che ho appena nominato. davanti uno schermo chiaro e freddo a pensare a qualcosa per riempire uno spazio telematico che leggeranno quattro cristi di cui uno per sbaglio per poi dimenticarsene.
mi sento agitato nervoso inquieto solo insicuro. non so se e quanto centri il meteo che deprime rabbuia e appesantisce. o forse le melodie di billy corgan in formazione originale.
negli ultimi giorni ci siamo visti poco e nemmeno tanto bene. e mi manca tantissimo. anche quando ci vediamo o ci sentiamo.
non sono abituato ne' voglio prendere l'abitudine.
sento qualcosa tra me e tutto il resto che non riesco a capire ne' saltare figurarsi ad abbattere.
ma non so se è questo oltre al cielo grigio e basso fuori.
se qualcosa non mi manca non è quello giusto che cercavo o mi serviva. o solo in parte. se dico che mi va bene così so di commettere uno dei più grande dei peccati che è mentire a me stesso. perché non mi piace prendere quello che c'è in mancanza d'altro. ma bisogna farsi andare bene le cose. bisogna prendersi in giro un po'. ma lo detesto. non ne sono capace. perché so cosa e come lo voglio. perché se c'è esiste lo ha anche altra gente ed è disponibile è così che lo voglio.
ma se con quello che ho le cose fanno fatica ad andare bene
si fanno lo stesso? fino a che punto? si rischia?
sembra che tutto quello che cerco di fare non venga con la forma giusta. e la forma giusta per me è quella che voglio io, chiaro. però non esce mai così. perché? dove sbaglio? se il risultato del mio impegno è questo ne vale la pena? o forse non capisco che ricerco qualcosa che è troppo per me fuori dalla mia portata?

insomma la vita che hanno gli altri mica devo per forza avercela anche io in fondo. lo stesso vestito veste in modo diverso due persone. 
ma piace anche a me e la cerco. non c'è scritto da nessuna parte nonostante sia un istinto naturale. e l'altro grande peccato è non assecondare il proprio istinto e peggio ancora plasmarlo per le altre persone.
nonostante io smuova non trovo niente sotto. allora forse non la vedo. o scavo nel posto sbagliato. un po' come cercare delle risposte a una domanda sbagliata. senza sapere che la domanda non è giusta.
forse dovrei smetterla. di cercare. una pena in meno. non penso che l'istinto di una persona sia quello di dannarsi inutilmente senza capire cosa sta facendo. un po' come una fetta di sacher per un diabetico. anche se di dolce qui non c'è proprio niente anzi, solo fiele.
forse una fetta di sacher risolverebbe tutto. accompagnata da un bicchiere di pinot grigio. o di porto. ma quello giusto, che mi portava il mio amico da jerez. perché non voglio imitazioni o succedanei. solo cose vere e sincere.
allora vada per la moretti.

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Lavoro nonostante tutto

Tanto per rispondere a chi mi chiedeva se era servito incrociare l'incrociabile, ma forse si era capito dal numero dei post del mese di maggio.... ho iniziato a lavorare. Wow! Era ora! 
E che figata di lavoro: scrivo! Sì, da mane a sera a battere sui tastini e cedere diottrie per cercare informazioni da trasformare in contenuti. Non mi par vero!
Ecco spiegata la pioggia abbondante di questo periodo?
Così dopo diversi tentativi estenuanti (più per chi li riceveva) sono riuscito a entrare in una redazione. Ho la testa dura e quando mi metto in mente qualcosa so scassare le balle ma questa volta ho fatto solo lo stretto necessario, ma l'ho devo aver fatto bene a quanto sembra.
Allora si diceva..... scrivo, che è la cosa bella nr. 1. Poi la cosa bella nr. 2 è che scrivo di motori: auto e moto. Soprattutto moto, almeno dovrei concentrarmi sulle due ruote ma il periodo è di vacche anoressiche croniche così mi getto su quello che c'è e anche che non c'è con evidenti improvvisazioni sul tema o cerco posizioni più trasversali per stare a galla.
La cosa buffa della situazione è che se per un lavoro radente la perfezione (= 8 km da casa, potendo tornare per pranzo, in centro città che è un bel posto, orario umano che per ora non viene mai rispettato, possibilità remota di qualche viaggio a curiosare e di qualche avventura in sella e colleghi simpatici) quello che manca per toccarla del tutto è la sua inquadratura: il contratto a progetto è una gigante presa per il culo che serve di più alle aziende per assicurarsi manovalanza che al lavoratore per vivere in modo dignitoso.
Se gli altri lavori che ho fatto non mi davano molto dal punto di vista umano e professionale, da quello economico il ritorno non era malaccio.
Penso sia il gioco delle compensazioni. In fondo la vita è tutto un compromesso non è mai perfetta per tutti meno che meno per me ma prendo il buono che c'è e ci aggiungo un calice di quello buono per assaporarlo come si deve.
Cin cin!

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Sfida bicilindrica

Sono un fottuto romantico nostalgico. Mi piacciono le cose che hanno una storia da raccontare.
Adoro il profumo di storia con il suo caratteristico retrogusto di muffa che i tuffi nel passato riportato a galla.
Ne vado matto. Mi fanno sobbalzare il cuore. Non riesco a resistere alla bellezza che rimane immutata nel tempo.
Parlo di moto, chiaro!
In questo periodo mi sto guardando attorno. So che sarebbe già tardi ma prima era solo un sospiro mentre adesso posso pensarci con più serietà.
Ho gusti molto chiari e idee precise: sto per i due cilindri! Mi piace il suo rumore tondo incasinato vivo ruspante borbottante forte e potente come un ruggito. Altro che quei sibili monotoni nipponici tutti uguali
E se si pensa ai due cilindri non si può non pensare ai motori desmo della Ducati!
Infatti la mia preferita è la Hypermotard 796. La mia fede desmodronica arriva dall'infanzia, da quando mio papà mi portava in officina da Armando che sistemava le Ducati 888. La Hyper è davvero iper: design unico, colore rosso accesso come la passione, costruita da una azienda piccola in confronto coi colossi nipponici, in sella alla Hyper sai di montare un lavoro quasi artigianale, un pezzo di storia d'Italia.
Ma non è l'unica moto che mi piace. L'altra non c'entra niente, è tutt'altra cosa. L'hanno acquistata solo 330 persone quest'anno (dati ANCMA) ma è un'icona delle strade, una motocicletta classica, vera! 
E' la Triumph Bonneville (anche lei bicilindrica, tanto per non smentirmi!).
Per quanto possa apprezzare il design della Hypermotard, non riesco a rimanere indifferente alla vista della Bonnie
Forse perché sono sempre stato affascinato dall'english style e ne vengo influenzato duro, ma quando la vedo penso a tutta la storia che può raccontare questo modello. E' stato creato nel 1959 e nel 1991 ha rischiato di non vedere più le strade a causa della chiusura della Triumph. Meno male che una buon'anima ha acquistato l'azienda e nel 2001 ha rilanciato il marchio Bonneville. 
Già il nome è stupendo: deriva dal circuito di Bonneville Speedway ricavato in una zona del lago salato dello Utah, dove vengono infranti i record di velocità su terra dal 1912.
Ma la Bonnie non è fatta per correre verso l'eccesso. E' una tranquilla che ti porta in giro senza spingerti oltre, per questo profuma dei ritmi degli anni rock degli anni '60 da ascoltare con gli amici ai cafe (ecco svelato perché le moto di questo tipo presero la denominazione di cafè racer) e poi via verso altre mete.
Una Bonneville è un tuffo nel passato che ti lascia per un po' senza fiato e ti riporta indietro nel tempo, niente da fare. Non è una moto per tutti questo è certo perché devono piacere i richiami verso altri tempi che magari non si conoscono bene come si vorrebbe.
La Bonnie poi è stata la moto di personaggi niente affatto male come Steve McQueen e Marlon Brando. Il capitano Hilts l'ha guidata per diverse competizioni.
La seduta bassa e il manubrio largo danno un senso di controllo sulla strada. Giri sicuro sulla Bonnie. E a uno come me a cui non piacciono le moto nere, la Bonneville mi piace nera, come quella dei banditi che giravano con la cafè racer anni '60.
Mi piacciono questi ritorni al passato, alla storia che è stata ma che ha ancora un suo posto nel presente più vivo e palpitante delle cose moderne.
E negli ultimi giorni si è fatta viva un'altra moto. Anche lei bicilindrica. Anche lei inglese. Me ne ero innamorato leggendo una rivista di moto che avrò avuto 15 anni! 
E' tornata la Norton
Per ora solo per il mercato inglese e a prezzi un po' folli (vista la situazione economica inglese) mentre in Italia si dovrà ancora aspettare. Non si sa quando ma spero a prezzi un po' più contenuti perché la situazione qui non è tanto meglio e di moto se ne vendono davvero una miseria!
E con che gran pezzo di moto! 
Si chiama Commando 961. Mi fa venire in mente proprio quello spirito banditesco britannico. E' stupenda! E' una sportiva senza dubbio ma non è una streetfighter estrema, perché adesso col casino che c'è per le strade come fai a girare con una moto dal rapporto kg/cv 1a1 (190 kg x 190 cv)? No, non si può infatti!
Questa è una modo sportiva pura ma ha una filosofia nuova, o vecchia, perché ci riporta indietro di 50 anni. Quando si andava più piano, ma si iniziava ad apprezzare le cose davvero belle della vita. Come la musica, i motori, e le donne.
Poi cercando qualche usato mi imbatto in queste due cose qui che mi hanno davvero fatto impazzire la pressione oculare e esplodere il cuore. Sono due tipi che customizzano Triumph
Questa qui sopra è fatta da Galli Moto (in provincia di Parma). Meravigliosa, si chiama Six Days perché è ispirata alla Scrambler che McQueen 'ha usato per partecipare alla Sei Giorni del 1964, ma un po' anche alla sua Grande Fuga. Sono stupendi alcuni particolari come la bandinella forata, il disegno dei dischi.
Mentre questa qua da Mr Martini (di Verona). Fantastica concezione di una cafè racer biposto. Mi piacciono molto gli pneumatici cicciotti e il loro disegno particolare, il posto del passeggere sospeso sopra il parafango e il contrasto del rosso sul verde acido!
Sono un fottuto romantico nostagilco. 
Fervente sostenitore del bicilindrico!

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Lazio - Inter

Domenica sera l'Inter ha vinto contro la Lazio all'Olimpico, che è anche la casa della Roma che è seconda in classifica a 2 punti dai nerazzuri.
E figuriamoci se i laziali, ormai salvi a meno di un inopinabile quanto difficile da verificarsi combinazione di risultati funesti, si sbattevano per assicurarsi la salvezza matematica, rischiando di regalare lo scudetto agli odiati cugini! Manco morti, ahò!
Più dei giocatori in campo a non giocare, sono stati i tifosi romani a non tifare la propria squadra anzi, hanno sostenuto gli avversari partecipando con sarcastici striscioni.
Direi che tutto si è svolto nel pieno spirito sportivo italiano, fatto di sfotto tra tifoserie avverse e di tradizionali gambe ritratte (se non addirittura non messe) perché tanto ormai si è belli che a posto. 
Quello che mi ha stupito è stato lo stupore degli soliti addetti, giornalisti, tifosi (i primi due a volte e molto spesso coincidono in modo imbarazzante!), presidenti di società, preti, perpetue, suore, Santi e Madonne scomodati da tutte le parti e in tutti i modi possibili. Ma dai, di ridicolo c'è stato questa dimostrazione di verginità da parte di leccaculo che alla fine saranno anche contenti che sia finita così, o che se c'è davvero qualcosa che gli brucia tra le natiche è l'ennesimo scudetto degli ultimi anni all'Inter (vedi Mughini).
Il senso di sportività in Italia non so nemmeno quanto tempo fa è morto perché da 25 anni che seguo il calcio ho sempre sentito di partite finite con insospettabili risultati a fine campionato. Succede anche nel calcio dilettantistico, dalla terza categoria alla Serie D.
Lo hanno fatto anche Cagliari - Udinese ieri, un punto a testa per la certezza di giocare ancora in Serie A l'anno prossimo, perché farsi male?
E' ridicolo scandalizzarsi adesso per l'ennesimo biscottone.
La Roma poteva fare a meno di perdere con la Doria in casa domenica scorsa. Adesso scarica le sue negligenze sulle presunte colpe altrui?
Non capisco perché Rosella Sensi se la prende con l'Inter. Pensa che l'A.D. nerazzurro Paolillo sia andato a regalare qualcosa ai tifosi laziali per convincerli a tifare contro la propria squadra? I romanisti avrebbero fatto meglio a non festeggiare quando si sono trovati in testa qualche settimana fa, ma da quelle parti dove non sono in grado di accettare le sconfitte e tanto meno sanno vincere, lo stile è una famosa deficienza.
Cosa ce ne deve fregare se i tifosi esultano se la propria squadra prende un gol? In campo c'erano mille tifosi o 11 giocatori? Penso sia normale in una città dove si gioca il derby, quando la squadra è ormai fuori da ogni pericolo e ambizione, sperare di non fare regali pericolosi ai cugini. O è una bestemmia? O pecco di sincerità? Perché l'ipocrisia è la retta via, mentre la trasparenza solo un suicidio.
Quello che c'è di scandaloso nel calcio italiano degli ultimi anni sono invece proprio le due squadre romane, perché riescono sempre a iscriversi alla Serie A nonostante i loro buchi enormi in bilancio creati da persone paraculate incapaci e prive di conoscenze, nonostante le minacce delle banche e nonostante 25 anni (ne rimarranno ancora altri 20 credo) di debiti spalmati grazie alle amicizie giuste nei palazzi che contano, cosa che è impensabile per una qualsiasi azienda (o società sportiva) normale che sarebbe stata costretta a chiudere!
Lo scandalo è che siano i tifosi a decidere e che le società siano così deboli e pivelle da lasciarglielo permettere!
Lo scandalo sono i giornalisti falsi e lacchè costretti a stare ai piedi degli editori che gli dicono cosa scrivere e/o dire perché i presidenti delle (pseudo) grandi squadre sono tra i maggiori azionisti del giornale/canale tv che gli concede di vivere.
Lo scandalo è la nostra sorpresa quando vediamo che in Premiership la squadra retrocessa da mesi va a vincere in casa di quella in corsa per un posto nelle coppe europee.
Gli scandalosi siamo noi che il sabato davanti la classifica ci mettiamo a indovinare come finiranno le partite in Serie A in base ai punti e alla situazione di ogni squadra.
Poi andiamo a inorridirci perché i tifosi fischiano la propria squadra... la memoria è corta?
Ricordo un derby di Roma di pochi anni fa finito a reti nemmeno inviolate tanto il pallone è rimasto distante dalle due aree di rigore! Ma la necessità di entrambe di non perdere ha prevalso e nessuno ha avuto il coraggio di alzare il minimo dubbio! Quella sera si è parlato di equa spartizione dei punti. 
Ma vaffanculo! Anche Mughini. Capisco l'anno di merda della Juve (che sono due anni che fa l'opposto del sistema Moggi: vende le sue partite al posto di comprarle!), ma fare il saccente con quelle frasi è pietoso.
Ma sabato 22 ci saranno orde di addetti neo tifosi o neo detrattori pronti a lodare o a smerdare l'Inter.
Lo scandalo sembra l'onestà. Perché nessuno ha il coraggio ne' il potere delle proprie azioni.
E nonostante tutto, siamo ancora così rimbambiti da sacramentare per una partita di pallone.

PS: mercoledì 5 all'Olimpico si gioca la finale di Coppa Italia. Ancora Roma - Inter. Io prevedo che qualcosa non vada liscio, dentro o fuori lo stadio. Vediamo. Speriamo di no!

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