Bene! E una c'è!

OCIO! QUESTO POST MI E' VENUTO LUNGHETTO MA VOLEVO RACCONTARVI E CONDIVIDERE QUESTA BELLA ESPERIENZA CHE DESIDERAVO DA MOLTO TEMPO!

Quando Enrico ieri mi ha risposto "Domani alle 7 e 1/4 al garage." con la sua solita voce senza inflessioni ne' sentimenti sono rimasto impassibile, infatti immaginavo la levataccia (anche se dentro di me un'espressione eretica per la sveglia alle 6 e 1/4 è esplosa comunque!). Ma ci sta va bene lo stesso! Il problema è riuscire ad andare a letto prima dell'1am e cercare di dormire almeno quelle 5 orette che mi garantiscono un certo sonno e riposo.
Oggi la mia giornata è iniziata anche prima, alle 5:21 un occhio mi si è inavvertitamente aperto per controllare l'ora. Non lo so se ho dormito fino al detonare della sveglia perché quando ormai ero convintissimo di essermi riaddormentato i China Drums hanno iniziato a suonare la loro Somewhere Else (già, è questa la sveglia nel mio cell! Bella vero!?).
La cosa che mi piace di queste levatacce sono i notiziari del primo mattino che ti riportano alla realtà. Ho notato che il TG5 flash delle 6 ha un po' ovattato la sua squillante sigla e anche i motivetti tra una notizia e l'altra. Oppure ero io che ero ancora ovattato... dal sonno...
Mi scaldo il caffè già preparato la sera prima nella moka. Esagerando in modo smisurato, che per me significa poca acqua e molto caffè. Due biscotti una brioche colla cioccolata e un succo.
Esco dimenticandomi di controllare la temperatura esterna e la mia macchina è talmente base che non ha nemmeno l'indicatore. Meglio. Un elemento in meno che mi potrebbe condizionare e tanto mi basta sentire i brividi per capire quanto cazzo di freddo.
Meno male che al garage di Enrico ci si mettono 10' scarsi anche meno alle primissime luci del mattino.
Quando arrivo ci sono già due persone: una ragazza e un ragazzo su uno scooter 450cc: lei di sicuro andrà per la A1 mentre lui invece la integrerà.
Ci scambiamo due battute per scaldarci lo spirito e nel frattempo arrivano i 330 kg della HD Fat Boy portati con tranquillità da un biker del peso equivalente alla sua moto dai capelli heavy metal style: "Oh bella! Fammi tu l'8 con questa qui!" gli dico tanto per seminare subito simpatia. Meno male che ridono anche gli altri che intanto erano arrivati. Col cervello mezzo addormentato e con l'altra metà congelata non si sa mai cosa si dice...
Arriva Enrico che ci dice che dobbiamo andare alla motorizzazione dove faremo il percorso. Allora, senti un po', sono le 7:25, potevamo mica trovarci alle 7:30 direttamente la? 1/2 ora di sonno in più è preziosa! Va bene ormai siamo qui e una volta arrivati al percorso ci accorgiamo di due cose: 1) i coni sono più alti di quelli della scuola guida; 2) l'8 è un po' più stretto e corto di quello che abbiamo fatto con Enrico. Sono il primo ad osservarlo (cos'è quest'insolito attacco di sproloquio? In questi casi la tensione mi attanaglia la mandibola!) e anche Enrico nota le differenze. E la cosa non ho ancora deciso se va bene o no. Ma tanto ormai non ha più molta importanza.
L'esaminatore, una simpatica faccia sorridente sotto dei capelli argentati, fa partire prima le ragazze col 125cc (si venderanno 4 moto in tutta Italia di questa cilindrata [1] e quella li non si è mai vista, ma è ideale per l'esame della A1!).
Voglio vedere qualcuno prima di me con la 500 (un'altra moto-giostra: ci sono montati tutti su questa quadricilindrica nipponica, potente q. b. per raggiungere e mantenere per 3 km i 90 all'ora, leggera e baricentro basso) tanto per farmi un'idea del percorso e dell'esaminatore. Il primo pare normale nonostante le dimensioni ridotte e il secondo non ogni tanto abbandona lo sguardo distratto o da Enrico o dall'altro istruttore.
Bene.Mi faccio avanti. Mostro foglio rosa e C. I.. Cazzo tremo. Il freddo, sicuro! I guanti sono gelidi. Eh, bravo mona che li ho tenuti tutta la notte in macchina!
Vado: lo slalom una cazzata. L'8 con disinvoltura, voilà! Un colpetto di gas per girare e arrivare sempre in prima fino ai coni in mezzo ai quali si passa lentissimamente. Troppo. Porca rojazza! Mollo un po' la frizione. Troppo forte, orca madosca! La moto-giostra balza in avanti ma la tengo, accelero deciso e metto in seconda e mi fermo bene in mezzo i quattro coni in prima. Lancio lo sguardo verso l'esaminatore: ride. Mi fa cenno di avvicinarmi (bhe, tanto li devo venire...!).
- "Cos'è successo la?" mi chiede.
- "La dove?" rispondo in trans.
- "Eh la infondo dai..." mi esorta.
- "Aah... [...]" i tempi di reazione non sono il mio forte e col cervello in bambola non so cosa dirgli se non quello che in realtà è successo: "Mi è partita la frizione, l'ho lasciata troppo!".
Col sorriso mi invita a ripetere il percorso e finche raggiungo la linea di partenza cerco di tenere sotto tono i bpm del mio cuore. Adesso che ci penso non ho nemmeno fatto caso agli sguardi degli altri ragazzi.
Riparto, slalom, 8, giro, gas, freno, giro, doso (e non mollo, cazzo!) la frizione, accelero duro, seconda, decelero, freno, prima e mi fermo. Vado dal giudice sotto lo sguardo fermo e inespressivo di Enrico.
- "Avanti un altro!" chiama l'esaminatore.
E la prima parte è fatta. La tensione si spegne un po', il freddo no ma non so perché sono ancora rigido. Non importata tanto questo l'ho fatto. Osservo gli altri. Che non fanno il percorso con la massima sicurezza e disinvoltura che sfoggiamo durante le guide di scuola. Però vaffanculo, come il calcio italiano, pensiamo di più a fare risultato che a essere belli e passiamo tutti! E' questo che conta!
E adesso? La prova finale su strada.
Sono le 8 appena. Hm bene, finiremo presto. Enrico ci dice di andare a un baretto da dove partiremo tutti. Alle 8:05 siamo già la. Aspettiamo 1/2 ora al freddo e non si vede nessuno. Il bar però è questo... Ok entriamo per scaldarci un po' e infatti dopo poco arriva Enrico che ci dice che intanto stanno facendo la prova altri ragazzi. Noi attendiamo.
Per fortuna c'è SkyTg24 che ci tiene informati ma le notizie a rotazione le ascoltiamo almeno 4 volte, prima che la barista passi su un canale musicale.
Per fortuna ci sono i giornali. Sfoglio Il Corriere della Sera che Il Giornale di Vicenza lo leggo a casa.
Però Il Corriere lo leggo quasi tutto e inizio La Gazzetta che mi fa sapere finalmente come sta quel disgraziato di Iaquinta (da poche settimane e 3 mesi e mezzo... muoviti porca puttana altrimenti a luglio toccherà fare l'Intertoto!!!).
Dopo la rosa prendo il caffè e ormai mi sono quasi dimenticato perché mi trovo in quel bar con altri ragazzi sconosciuti.... vado anche in bagno.
Per fortuna Il Giornale di Vicenza è libero e attacco anche con quello mentre un ragazzo ordina il secondo panino.
E intanto si sono fatte le 10 meno 1/4 e sappiamo i nomi delle due bariste (mentre fra di noi non ci siamo ancora presentati...).
Quando ormai pensavamo a un tragico incidente vediamo arrivare la macchina dell'altra scuola guida. Alleluja! E' il nostro turno. Enrico ci dice di portare ancora un po' di pazienza, tocca prima alle ragazze, ci vorrà meno di mezz'ora e così dopo di loro partiamo noi. Anche qui la mia strategia è attendistica: prima osservo poi eseguo. Non sembra niente di difficile: si va per la strada, si tengo i 50-55 all'ora tranquilli. In una stradine si fa l'inversione a U. Poi il sorpasso. Ancora qualche metro e si finisce. Ok, allora dopo vado io.
Auricolare (eeeh non è più come qualche anno fa che le indicazioni te le davano a suon di clacson! Adesso con la tecnologia ricevi le indicazioni via auricolare! Una comodità!), gilet rifrangente per far capire agli altri utenti della strada che sono un potenziale pericolo per loro, guanti (li ho tenuti su per tutta la durata del precedente esame, per trovarli caldi, anche se bastavano le quasi 2 ore del bar!), casco.
Monto in sella. Le procedure per la consegna del pezzo di plastica sembrano più lunghe dell'esame.... ok, adesso posso partire col mio esame finale per la patente A3 della moto!
Freccia a sx, guardare con attenzione da tutte le parti se la strada è libera, immettersi nella strada. Proseguo dritto mantenendo i canonici 50-55. Non mi accorgo delle buche Falluja style. Enrico non mi dice niente ignorando le stradine secondarie a dx. Poi a un certo punto dall'auricolare gracchia:
- "D'stra": così controllo lo specchietto, metto la freccia, scalo non so da che marcia a che marcia e giro fino allo stop.
- "Sin'tra": freccia, guardo e vado.
- "Crrrch" ma non capisco dove devo andare e sono a un incrocio a X così faccio segno che non si è sentito e Enrico ripete:
- "Destra": specchio freccia e giro.
- "Entra in quella strada e girati. Poi allo Stop a dx" che significa fai l'inversione a U. Allora freccia a dx, mi fermo. Freccia a sx, controllo e coi piedi per terra mi giro piano piano e riparto per dove mi ha detto.
Torniamo sulla strada principale per poi prendere la lunga e (soprattutto) dritta Via Moro. Qui si può andare anche ai 90 ed è stata asfaltata pochi mesi fa. Enrico mi sorpassa e sento che mi dice:
- "Bon, 'desso fai il sorpasso dai": lo faccio sfilare e quando è a poche decine di metri guardo lo specchietto di sx, freccia a sx, scalo (da IV a III, penso...), gas, passo, freccia s dx e proseguo.
Alla rotatoria vado a sx poi giro ancora a sx poi a dx. Entro nel quartiere dove gioco a calcio, lo conosco bene. Ma non serve.
Enrico mi dice "Accosta fermati qui.": scalo (dalla III alla II, sicuro!), specchietto, freccia a dx, I, folle (nel senso di marcia).
Folle (nel senso di stato d'animo). Ma tengo controllato il mio spirito, almeno fino a che non firmo, fino a che la simpatica carogna dai capelli bianchi non si spiccia a darmi quel benedetto pezzo di plastica.
SONO PATENTATO!!! AAAAH!!!! Anzi, A! Posso guidare una due ruote senza limiti di potenza!!!
Era da quando era bambino. Era uno dei miei sogni! Ok, ora un pezzo è fatto. Manca l'altra parte. Fondamentale.... devo trovare lo sponsor!
Intanto, sono felice così! Poi deciderò quale delle 2!
 Sì lo so che non c'entrano una mazza che sono due moto completamente diverse ma mi piacciono e non me ne sbatte niente!

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