Soul Kitchen

***OCIO! IN QUESTO POST ALCUNE ANTICIPAZIONI DEL FILM***

Ad Anna l'ho confidato solo quando stavamo tornando a casa in mezzo la nebbia: temevo fosse uno di quei polpettoni etico-socio-economici che la Mostra del Cinema di Venezia apprezza come poche altre al mondo! Invece il mio lieve, a dire la verità, timore è stato spazzato via già dalle prime battute.
Soul Kitchen è la storia di chi vive nella mediocrità di chi cade spezzandosi la schiena (o quasi!) ma sa rialzarsi e va a prendersi quel che si merita.
E' un posto dove ci si ritrova si mangia e si cucina si suona e si ascolta musica ci si conosce si fa anche sesso, si racconta l'anima della cucina e l'animo umano, l'anima che anima la cucina e che sfama l'essere umano.
E' l'anima della cucina perché Shayn-Birol Unel, il cuoco dal coltello facile, non cucina schifezze banalità né 40 piatti tutti con lo stesso sapore! Ci mette la purezza del suo animo per ricercare piatti nuovi che facciano innamorare (davvero!) i clienti. "Cibo per l'animo!" rivoluzionando anche il concetto di cucina in un incontro di gusti e tradizioni che non devono alterarne la purezza (a proprio rischio e pericolo...).
E' un incrocio di persone pure che insegue il proprio ideale (positivo o meno che sia).
E l'animo deve essere puro come quello di origini greche di Zinos-Adams Bousdoukos, il sosia di Jim Morrison (che infatti cantava "Soul Kitchen" coi suoi Doors e chissà se il caso è il titolo del film o la somiglianza dell'attore col cantante!) titolare del locale che innamorato perso della fidanzata giornalista stronza ed arrivista rischia di perdere tutto quello che ha a causa di una serie di vicende una più sfigata e tragicomica dell'altra.
E' pura l'anima di Lucia-Anna Bederke, la cameriera che serve al Soul Kitchen ma che rifiuta la gestione del locale perché ha la passione per l'arte, la vera cosa che le piace!
E' pura l'anima del musicista che non si sbatte Frau Schuster che gliela offre in un piatto d'argento perché a casa ci sono moglie e due figli ad aspettarlo! E pura è pure la stessa Frau Schuster, ma non dico perché....
Non ho visto ancora La sposa turca, l'altro film molto apprezzato di Fatih Akin. Il regista turco in questa pellicola è bravo a mettere insieme autoctoni teutonici con greci misto turchi e ungheresi in una bellissima Amburgo eliminando ogni genere di frontiera, etnica culinaria o musicale che sia.
Tutti questi ingredienti conditi con ironia e senso di rivincita e passione per tutto quello che si fa nella vita fanno una film divertente che alterna momenti spassosi ad altri più assurdi e surreali a tragici (non so come definire il pranoterapista turco che sistema la schiena a Zinos...).
La musica fa da colonna sonora portante alle scene del film. E' un misto di punk jazz soul greco e tzigana non casuale e da un senso ad ogni momento della storia (si può anche sentire nel sito del film) e il Soul Kitchen alla fine si strasforma da postaccio per tipacci da piatti surgelati in un locale che offre ottima cucina e musica per l'anima.
In questo film c'è una playlist di etnie tradizioni sogni obiettivi, di piatti passione musica amore e lavoro (non dimenticandosi del mal di schiena! Ho sentito male io per Zinos!).
Tutto quello che condisce la nostra vita.
Mi piace per l'ironia con cui vengono mescolati questi ingredienti e perché alla fine ognuno trova il posto che si merita.
Chi segue una strada malandrina viene punito (almeno nella finzione cinematografica!). Chi segue la strada verso l'animo viene premiato.

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